Recensione: La bambina senza cuore di Emanuela Valentini



Ecco, non avevo ancora smaltito tutte le recensioni arretrate, ma questo librino mi ha attraversato la strada pertanto mi sono dedicata prima a lui che ad altri. Prima o poi mi rimetterò in pari.
E come sempre in questi giorni, prima di lasciarvi alla recensione vi invito a leggere e votare le partecipanti alla Review War.

Titolo: La bambina senza cuore
Autore: Emanuela Valentini
Edizione: Speachless Books
Prezzo: gratuito su labambinasenzacuore.altervista.org
Trama (tratta da labambinasenzacuore.altervista.org): Whisperwood, 1890. Lola, dodici anni, si risveglia nella buca di neve in cui è stata sepolta. Non ricorda nulla. Sul suo petto una ferita aperta, testimone di un gesto efferato. Whisperwood, 1990. La vita di Nathan, quattordici anni, cambia la sera in cui decide di infrangere il coprifuoco che vige a Whisperwood. L’incontro con Lola, la pallida fanciulla che abita in un cimitero in rovina con un angelo di marmo, un gargoyle e un poeta dall’animo inquieto, sconvolgerà la sua esistenza per sempre. Un viaggio a ritroso nelle pieghe del tempo. Un’antica maledizione. Un tortuoso percorso verso la verità. Romanzo d’esordio della collana Speechless Books, La bambina senza cuore di Emanuela Valentini segna l’affacciarsi nel panorama della narrativa fantastica di un progetto multimediale nato per essere ascoltato oltre che letto, impreziosito dalle illustrazioni di Giampiero Wallnofer, dalla grafica di Petra Zari e dalla voce di Cristina Caparrelli.

Ero molto incuriosita da questo libro e, non appena è stato reso disponibile, mi sono affrettata a scaricarlo e leggerlo. L'ho concluso oggi (ieri quando leggerete la recensione) e sono qui a parlarvene.
Avrei voluto dirne rose e fiori, ma in realtà il mio 'sentire' si è diviso a metà.
La storia è bella, mi ha affascinata e l'ho letteralmente divorata. La magia, la presenza di esseri misteriosi, il bene e il male che si confondo, la maledizione ... Tutti ingredienti che mi hanno ricordato le fiabe di quando ero piccola, soprattutto quelle non scritte, tramandate per voce orale dai 'nonnini' di paese. In Toscana ce ne sono tante e qui vi ho ritrovato molta di quella magia ed esoterismo che affascina e insegna. La Valentini, inoltre, condisce il tutto con toni dark e gotici che amo immensamente, creando un racconto oscuro e tenebroso, ottimo da leggere proprio in queste serate di pioggia eterna e colpo di coda invernale (ma secondo me l'ideale è a Novembre). Ho trovato la trama davvero coinvolgente e ben costruita, lineare nonostante gli balzi di tempo. Anche la magia nei personaggi è molto appropriata anche se avrei preferito un approfondimento dei Buoni Vicini. Gli incantesimi, le maledizioni, le magie e quant'altro sono descritti bene e sono molto accurati (il padre che non può tornare, i termini del contratto). Inoltre ho apprezzato molto l'uso delle streghe, buone o cattive che siano.
Purtroppo, come dicevo, ci sono delle cose che non mi sono piaciute. Prima di tutto ci sono diverse incongruenze, soprattutto nei comportamenti, e dei passaggi poco chiari. Più di una volta un personaggio salta fuori all'improvviso in una scena lasciando forti dubbi sul percorso logico che lo ha portato lì. Quando Nathan scappa la prima volta, onestamente, ho faticato a capirne il motivo: la discussione non è presentata come così forte da spingere un bambino ad un gesto simile. Inoltre poco dopo ho trovato semplicemente assurdo che, terrorizzato com'era, scappasse verso il bosco in cui ci sono 'bestie feroci', anziché verso casa, ma vabbé, il ragionamento che fa in questo caso può non essere del tutto sbagliato. Di queste situazioni un po' al limite ce ne sono diverse. Poi ad alcune descrizioni molto belle e poetiche se ne contrappongono altre che richiedono più di una lettura e, nonostante tutto, rimangono oscure, soprattutto se si tratta di scene d'azione.
A pag 226 c'è un errore: manca un pezzo di racconto, il capitolo s'interrompe e ripete le stesse parole del capitolo precedente.
Altra cosa per cui ho storto un po' il naso è la presenza di troppe storie. C'è quella di Lola che è la principale, legata ai Morris, poi abbiamo quella di Rosie Maud e per finire quella del Poeta. Troppe cose, tanto che la prima è raccontata bene, la seconda così così, la terza è abbastanza tirata via ed anche superflua. Il Poeta poteva benissimo essere un personaggio utile e svolgere il suo ruolo senza tutta la storia dietro. Stessa cosa per quella di Rosie Maud che potrebbe diventare a sua volta un racconto a sé, più curato e approfondito.
Per finire le ultime pagine si trascinano troppo, tediando il lettore e arrivando ad un sentimento pericolosamente vicino alla noia.
Insomma, sono tante piccolezze che mi hanno un po' rovinato una lettura che, altrimenti, mi sarebbe davvero piaciuta moltissimo.
Per 'dovere' di cronaca, l'autrice precisa che scopo del libro è mostrare un esempio di maledizione familiare e come uscirne e in questo, gliene do atto, è riuscita perfettamente.
Concludo questa parte dicendo che nel libro si trovano anche tracce sulla correttezza e l'onestà dei rapporti, e sulla forza (e le sue conseguenze) che hanno i sentimenti (buoni o cattivi che siano).

Personaggi: Lola è una non morta, che si sveglia nell'isola in cui l'hanno mezza seppellita a causa di un corvo. Nonostante sia la protagonista non conosciamo molto di lei. Sappiamo com'è morta e come vive ora, ma non tutti i suoi pensieri vengono svelati. Di Nathan invece sappiamo tutto, è un ragazzino dolce, ma anche determinato e finisce per assumersi delle responsabilità che non gli competono e per crescere più in fretta di quanto dovrebbe.
Rosie Maud, strega dalla nascita, è stata un bel personaggio. La sua positività e negatività ne fanno un'ottima insegnante e anche un invito alla speranza che porta il cambiamento (e viceversa, al cambiamento che porta speranza). Mi è piaciuta anche se, come dicevo, sarebbe stato meglio o approfondirla di più, o approfondirla di meno.
William è quello che mi è piaciuto meno, ma perché l'ho trovato davvero mal caratterizzato. Non è molto coerente, fa cose al limite del logico solo per far andare avanti la storia (ma magari è solo scritto in modo poco chiaro), si comporta, troppo spesso, come un bambino infantile. Decisamente un personaggio non riuscito e che andava curato in maniera diversa secondo me.

Stile: Questa è forse l'ultima pecca, in quanto il libro ha un linguaggio troppo semplice e infantile che lo fa sembrare scritto da un pre adolescente. E' una fiaba certo, ma una fiaba per adulti che richiedeva uno stile un po' più maturo e curato a priori, ma, comunque, la scrittura usata qui non è neanche quella propria delle fiabe per bambini, che hanno bisogno di un linguaggio semplice sì, ma non così elementare. E' inoltre, un po' troppo uguale in tutte le sue parti. Se la tecnica narrativa può mantenersi uguale tra passato e presente perché si presuppone un narratore unico, la stessa cosa non può dirsi per i dialoghi. Quelli passati sono esattamente uguali a quelli moderni, mentre avrei preferito un linguaggio più conforme a quello che si usava a fine '800.

Giudizio finale complessivo: Generalmente quando un libro mi piace, mi piace e mostro tutto il mio entusiasmo. In questo caso però, le stonature che ho avvertito leggendo, sono tante e tali che davvero mi hanno rovinato la lettura di quella che, comunque, considero una bella storia. Sul voto finale sono stata indecisa perché a gusto personale avrei dato un voto alto, ma oggettivamente non me la sento di esaltare un libro che, secondo il mio punto di vista, ha diverse mancanze.
Voto: 7/10

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Commenti

  1. l'ho preso anch'io ma lo leggerò più avanti..ti farò sapere se riscontro gli stessi problemi e refusi. bella recensione

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  2. Penso proprio che lo leggerò, mi attira tantissimo!

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  3. Nonostante io gli abbia fatto mille pulci, la considero una bellissima fiaba per cui mi fa veramente paicere se lo leggete! Aspetterò con impazienza anche le vostre opinioni.

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  4. Ciao, ho editato anche io Lola e trovo questa recensione molto utile. In particolare il fatto che la fuga di Nathan può non essere abbastanza motivata, mentre non sono d'accordo sulla storia del Poeta, che, anche se superflua, ho trovato bella :)

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  5. Mi ispira... però data la tua recensione sembra solo carino...

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  6. Ciao Dru!.. Leggo la tua recensione e mi trovo ad essere in disaccordo su diversi punti, considerando che anch'io ho letto questo romanzo, l'ho appena recensito e l'ho giudicato molto positivamente... Il fatto che vi s'intreccino varie storie a me sembra un punto a suo favore, non a suo sfavore, tra l'altro sono orchestrate tutte talmente bene che è impossibile confondersi, anche quella del Poeta è una storia bellissima e penso serva a dare quel pizzico di autenticità ad una storia che si erge sull'elemento fantastico, ma non pretende di essere soltanto una fiaba per bambini... Infatti è ricca di significati, significati che emergono chiaramente e penso anche tu sia riuscita a coglierli(no?).. Poi, tu parli di linguaggio troppo semplice e infantile... mah! non l'ho riscontrato affatto io, a me la scrittura sembra ricercata e raffinata, per nulla elementare, come dici tu, anzi riesce a distinguersi nettamente da molte altre, è decisamente personalizzata. E poi Rosie Maud... sinceramente non ho capito cosa hai voluto dire su di lei... Ovviamente, i miei e i tuoi sono gusti differenti, io amato molto questo romanzo, tu un po' meno, questo l'ho capito, anche se dalla tua recensione emerge un punto di vista abbastanza contraddittorio...

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  7. Oh! M'erano sfuggiti tutti i commenti! Non volevo ignorarvi! Anche se in realtà non credo di avere molto da dire se non grazie per aver commentato e per avermi illustrato i vostri punti di vista. L'opinione altrui mi piace sempre e mi piacciono i confronti. In questo caso non cambia la mia opinione, ma non è un dramma. Quando si legge un libro, questo va a toccare gusti e preferenze, certo, ma tali gusti derivano da tasti interni profondi come la sensibilità e, anche, lo 'storico' letterario vissuto. Per questo la storia del Poeta, per quanto bella, a me è risultata inutile. Stessa cosa per Rosie Maud, la sua storia è bella, ma, proprio per questo avrei preferito che fosse raccontata in maniera più approfondita altrove, mentre qui spunta un po' qua e là spezzando la storia principale (e questo non mi piace, quando leggo una cosa che mi prende, venire 'interrotta' mi irrita) ma senza essere approfondita come avrei desiderato. Da qui il mio commento.
    Per la scrittura è la stessa cosa, io la percepisco in un modo perché ho un determinato storico, altri in un altro perché hanno uno storico diverso. E' normale e non è che uno sia giusto o sbagliato. In realtà per me è giusto il mio, per te il tuo. Lo trovo normale. Chi legge le nostre recensioni ci 'conosce' e su queste basa il proprio giudizio.
    Per concludere, sì, confermo, il mio giudizio è contraddittorio e si può riassumere, malamente, con: la storia mi è piaciuta ma non mi è piaciuto come è stata scritta.
    Grazie ancora per il bellissimo scambio e se vorrete passare e commentare di nuovo mi farete piacere.
    Francicat passo anche dal tuo blog a lasciare un saluto ^_^

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