Recensione: The Grisha 01 - Tenebre e Ghiaccio di Leigh Bardugo

Mi sono scordata il WWW!!! Miiii che blogger disastrata U_U
Perdonatemi, ormai è andata.
Comunque ho... ehm finito questo. E anche il libro in recensione domani.



Titolo: The Grisha 01 - Tenebre e Ghiaccio
Titolo originale: Shadow and bone
Autore: Leigh Bardugo
Edizione: Piemme
Prezzo:   17,00€
Trama: La grande nazione di Ravka è divisa in due dalla Distesa delle Tenebre, un varco di oscurità impenetrabile popolata da mostri feroci e affamati. Alina Starkov è sempre stata una buona a nulla, un'orfana il cui unico conforto è l'amicizia del suo solo amico, Malyen detto Mal. 
Eppure, quando il suo reggimento viene attaccato dai mostri e Mal resta ferito, dentro di lei si risveglia un potere enorme, l'unico in grado di sconfiggere il grande buio. 
Immediatamente la ragazza viene arruolata dai Grisha, l'elite di maghi che, di fatto, manovrano anche lo zar, capeggiati dall'affascinante mago Oscuro. Ma niente alla sontuosa corte è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le tenebre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.


Eccomi a parlarvi di questo libro che è stata una piacevole scoperta.
Sì, l'ho cercato io, sì mi incuriosiva, sì, speravo che fosse bello, ma ultimamente mi sto abituando alle cose fatte a caso, per cui speranza e timore andavano di pari passo.
Invece non è andata male.
La storia, raccontata per sommi capi, non differisce in quasi niente da tanti altri fantasy o urban fantasy con protagonisti adolescenti, ma è riuscita lo stesso a catturarmi.
Mi è piaciuto che Alina fosse innamorata da subito di Malyen, anche se lui sembra non considerarla affatto. Nonostante questo ci sono rimasta male quando lui sparisce dalla sua vita senza dare più notizie di sé.
Altra cosa che mi ha resa felicissima: niente triangolo! Ce n'è un accenno, sembra che... e invece scompare nel giro di poche pagine. Ok, l'Oscuro sarà anche affascinantissimo (un po' di saliva l'ha fatta produrre anche a me), ma se si chiama Oscuro un motivo c'è.
Poi diciamolo, a inizio libro Alina non è neanche un granché: è secca finita, ha le occhiaie, capelli da topo e un carattere un po' da rospa (che ho adorato, anche se rivela più fragilità che forza).
Manca anche l'amica speciale pronta all'uso. C'è Genya, che la aiuta quando può, ma la stessa protagonista ammette di dubitare della sua amicizia.
Mi è piaciuto il finale, il modo in cui lei si libera del controllo altrui e il motivo che c'è alla base di tale soluzione.
Nonostante sia un fantasy, i nomi, le parole e le descrizioni dei luoghi ricordano molto la Russia, paese che mi piace particolarmente, permettendomi di avere immagini vivide dell'ambientazione e dei paesaggi. Anche il racconto stesso potrebbe essere paragonato alla storia reale: un enorme paese spaccato dalle tenebre.
Lo stile della Bardugo è semplice e lineare e si lascia seguire bene. Ho finito per fare un po' di confusione tra i vari tipi di Grisha, i loro poteri e i colori che indossano, decidendo ad un certo punto di lasciar perdere. C'è un elenco all'inizio a cui fare riferimento e ho usato quello. Nella descrizione dei sentimenti se la cava decisamente bene, ha saputo coinvolgermi ed emozionarmi in più di un'occasione e questo per me conta molto.
Mi spiace un po' che, al di là dei tre protagonisti, gli altri personaggi siano un po' più trascurati, fino a Zoya o Ivan che rappresentano dei veri e propri stereotipi.
Tolto questo, Tenebre e ghiaccio si è rivelato un ottimo primo capitolo (è una trilogia), che non ha lasciato troppe domande in sospeso, ma ha saputo incuriosirmi abbastanza da voler andare avanti. Mi auguro che il secondo sia all'altezza del primo e che non si perda in una banale storia d'amore.
Voto: 8/10



Commenti

  1. Che bello, questo libro interessa anche me e sono felice che non si prospetti una fregatura :D

    RispondiElimina
  2. Ciao, bella recensione! Finalmente ho letto questo libro e iniziato questa serie (qui la mia recensione)!!
    Non mi ha per nulla deluso: l’ambientazione è fenomenale, i personaggi sono costruiti divinamente e non serve che ribadisca io quanto la Bardugo scriva bene.
    Unica pecca è che ormai è una storia un po’ vista e rivista (con qualche elemento originale, certo, ma alla fin fine..): speriamo con i due seguiti si riveli completamente originale!
    Un abbraccio, Rainy

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Recensione: La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig

Recensione: Il paradiso dei diavoli di Franco Di Mare

Segnalazione: L'angelo e il mugnaio di Antonio Aschiarolo