Recensione: Shades of life di Glinda Izabel

Uno dei libri più recensiti dell'ultimo periodo, lo so, ma io arrivo sempre dopo la musica.

Titolo: Shades of life
Autore: Glinda Izabel
Edizione: Fazi
Prezzo:  1,99€ ebook
Trama: Juniper Lee potrebbe concedersi ogni lusso. Potrebbe viaggiare senza preoccuparsi di avere una destinazione, abbandonarsi a ogni sorta di eccesso senza temere ripercussioni. Ma non c’è nessun bene materiale che possa distrarla dalla solitudine che la divora, perché Juniper è un spettro intrappolato in una dimensione dai contorni indefiniti. . 
Il suo cuore non batte realmente, e tutto di lei - i suoi respiri, i suoi sorrisi, le lacrime che spesso le solcano le guance, sono solo l’eco di una vita ormai lontana. 
Juniper è sola e non possiede alcun ricordo. L’unica memoria che sollecita la sua mente, sin da quando si è risvegliata nella sua nuova forma spettrale, è quella di un nome. Il suo. Unica eredità della ragazza che doveva essere stata un tempo. Eppure, nonostante sembri non esserci nulla a legarla al mondo dei vivi, Juniper non riesce a seguire il raggio di luce che potrebbe aprirle le porte dell’aldilà. 
Quando alla sua porta si presenta Logan, attraente ragazzo dallo sguardo scintillante, tutto per lei si tinge di nuovi e abbaglianti colori. Logan è diverso dagli altri spettri, è come se in sé nascondesse qualcosa di unico, che l’attrae in modo irresistibile. 
Qualcosa di inspiegabile avviene quando i due si toccano, come l’esplosione di una forza celestiale. E un ingranaggio si smuove nei recessi della mente di lei, facendole provare sensazioni mai conosciute prima. Sensazioni che profumano di ricordi sopiti e verità dimenticate. Sensazioni che potrebbero rispondere alla domanda che l’ha assillata sin dal giorno del suo risveglio: chi è davvero Juniper Lee?

Ci troviamo a Savannah in una piccola libreria dove la protagonista ha scelto di vivere. Che Juniper sia un fantasma lo si scopre dopo alcune pagine e l'incertezza iniziale l'ho trovata pungente e carina. Un fantasma senza memoria e questo crea la giusta aspettativa nel lettore, che immagina subito una storia che abbia a che fare con questo passato misterioso.
Come in quasi tutti gli young adult l'incontro tra i due protagonisti avviene subito e nn manca di scintille, sia verbali che reali. No, no, non siate maliziosi. Sto parlando proprio di scariche elettriche.
Momento dopo momento, flash dopo flash, Juniper riesce a recuperare frammenti di memoria che inizialmente sembrano non appartenerle, ma che piano piano le svelano la verità.
Devo ammettere che il punto forte del racconto è più la storia d'amore tra i due protagonisti che non la trama.
Non ho trovato quest'ultima particolarmente originale o appassionante, molto spesso eclissata dall'intimità dei due ragazzi.
Si tratta comunque di una storia d'amore e si mantiene sempre molto delicata, a tratti appassionante, ma mai spinta o volgare. L'ho sinceramente apprezzato.
Allo stesso modo mi è piaciuto il non creare gli 'antipatici' o i 'cattivi' di turno. Le difficoltà ci possono essere anche senza che qualcuno metta i bastoni tra le ruote o faccia il terzo incomodo.

Personaggi: Juniper Lee è la dolce e romantica protagonista della storia e ci narra le sue vicende in prima persona. Il fatto che sia morta e sepolta non la esime dal dover compiere scelte difficili e, anche se con gli occhi del lettore è facile capire che quelle scelte non sono del tutto giuste, è anche vero che i motivi per cui le compie sono chiari e ben spiegati. E' un'eroina a suo modo forte senza esserlo, o meglio, lo è mantenendo la sua femminilità. Logan è un bellissimo fantasmino (con gli occhi blu cobalto), ingenuo perché appena arrivato in questa sorta di nuova dimensione, ma irrimediabilmente attratto dalla bella protagonista. A differenza di tante altre passioni esplosive e inspiegabili, in questo libro c'è una (bellissima) motivazione, che viene svelata nelle parti finali. Oltre ai protagonisti piccola menzione per Adelaide, voce interiore di Juniper che sembra l'unica a pensare le cose giuste e che piano piano svela la sua natura.

Stile: L'autrice scrive molto bene e il testo è fluido e scorrevole, con toni molto dolci e musicali. Buone le descrizioni e ben introdotti i dialoghi. Registro medio che si adatta perfettamente al romanzo. Un po' troppe le analogie, i trittici di aggettivi e la ripetizione di occhi blu/blu cobalto/oceanici e quant'altro.

Giudizio finale complessivo: Glinda è una persona squisita, è sempre disponibile e il suo blog è stato il primo che ho iniziato a seguire, e so anche che questo libro ha avuto notevole successo. Però purtroppo a me non è piaciuto. Avvenimenti, misteri e finale sono citofonati quasi subito, ma non è necessariamente un problema, ci sono libri che si leggono proprio perché si sa come andranno a finire ed è quello che si vuole. Visto che è un racconto di questo tipo ho cercato di concentrarmi sulla storia d'amore, ma ... no mi è riuscito affatto. Ero lì che continuavo a ripetermi 'sono carini sono carini sono carini', fin quando la mia voce interiore ha smesso di limarsi le unghie e, serafica, mi ha fatto presente che anche se lo ripetevo miliardi di volte, continuavo a pensare la stessa cosa: sono patetici. Ecco. Non ho provato nessuna empatia verso i due fantasmini e nessuna simpatia.
La spiegazione finale mi ha fatto rivalutare un po' la presenza di Adelaide, ma per quasi tutto il libro ho trovato questa 'voce interiore' fastidiosa e del tutto inutile. Sarà che mi ricordava la famosa dea di Ana delle 50 sfumature (personaggio che non è propriamente ai primi posti nella mia stima).
Per finire le troppe analogie hanno finito per irritarmi. Un'analogia è bella perché sottolinea e rinforza una parola, un concetto, un azione... Mi piacciono usati con parsimonia per esaltare quel particolare. Così a profusione finisce per diventare un irritante -issimo che non esalta niente. Oltre a farmi sentire idiota perché mi sembra di essere trattata come una che non conoscendo il significato dei termini ha bisogno di ulteriori chiarimenti per capire meglio.
Stessa cosa per sti occhi blu cobalto/oceanici/blu eccetera. Dalla metà in poi ho quasi pregato di trovare scritto, almeno per una volta, 'lo guardai negli occhi' senza ulteriori specifiche cromatiche. Ho rimpianto i fantasmi bianchicci e trasparenti. Anche perché, tanta insistenza su tale colore, ha finito per farmelo immaginare con due occhi come all'insegna dell'albergo qui a fianco (color blu cobalto per l'appunto) creando un'effetto piuttosto inquietante.
Voto: 6/10

Commenti

  1. Posso dire di aver apprezzato questa recensione, per quanto cattivella? Insomma, se mi hai fatto ridere pur criticandomi vuol dire che mi è piaciuta, no? In ogni caso grazie per aver letto la mia storia, grazie per i consigli e grazie anche per i complimenti (che sono sempre ben accetti). Mi spiace che Juniper e Logan ti siano sembrati addirittura patetici, ma va bene così. Un abbraccio.

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    Risposte
    1. Io avrei preferito che mi fossero piaciuti, ma confido in una 'prossima volta' ;)
      I complimenti ci sono perché sono meritati e per chiarire, una volta di più, che si commentano i libri e non le persone che ci sono dietro (ogni tanto è bene ricordarlo).
      Un abbraccio anche a te e un in bocca al lupo per ogni altro lavoro futuro.

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