Recensione: Alle cinque al Plaza di Katherine Mosby

Mentre leggevo il libro, non vedevo l'ora di recensirlo! Nota personale: la sinossi porta ampiamente fuoristrada.

Titolo: Alle cinque al Plaza
Autore: Katherine Mosby
Edizione: Frassinelli
Prezzo: 17,90€
Trama: Gabriel Gibbs è un diciassettenne turbolento, almeno per gli standard degli anni Cinquanta e del collegio che ha deciso di espellerlo. Non gli rimane che vivere a Manhattan con Spencer, il fratello maggiore di dieci anni che sonda il suo talento letterario passando le notti tra i locali del Greenwich Village e le suite del Plaza Hotel. Per Gabriel è la scoperta di un mondo, soprattutto dopo l'incontro con la donna più bella, affascinante e matta che abbia mai conosciuto: Lillian Dawes. Tra apparizioni mozzafiato e lunghe, inspiegabili assenze, Lillian rivelerà un oscuro segreto e conquisterà il cuore dei fratelli Gibbs.

Eccomi alle prese con un libro che ne ricorda tanti altri, senza avermi dato l'idea del 'già sentito'.
Aprire questo romanzo è stato come aprirne uno di Fitzgerald, con i personaggi di Capote e l'intervento della zia Mame di Dennis travestita da zia Lavinia.
E' innegabile che il racconto di Gabriel (voce narrante) e Spencer evochi in maniera piuttosto netta le atmosfere del grande Gatsby. Non tanto per le feste e il lusso, quanto per quel modo di vivere annoiato, decadente, sofisticato e dedito a riflessioni profonde sui grandi argomenti della vita. L'autrice in questo caso supera addirittura il maestro, con una più accurata caratterizzazione dei personaggi, una più alta definizione della trama e un maggior approfondimento dei pensieri e dei sentimenti dei protagonisti.
La storia non è particolarmente originale. Gabriel viene ospitato dal fratello Spencer durante un'estate e, lentamente, nella loro vita si affaccia, e intromette, Lillian Dawes. Per lentamente, intendo davvero lentamente. Gabriel rimane affascinato da Lillian vedendola all'inizio, soltanto in immagini sui giornali. Poi la incontra di persona sporadicamente qua e là, fino a vederla quasi tutti i giorni. Di Spencer non sappiamo le vicende, ma appare chiaro che la conosce.
Ho trovato che l'autrice sia stata molto brava a mantenere l'immagine della ragazza sui toni misteriosi e fumosi. A fine libro si scopre chi è (Gabriel lo dice apertamente), ma i suoi pensieri, il suo carattere, il suo modo di vivere la fanno sembrare sempre una bellissima farfalla inafferrabile.
Ottima anche l'esposizione dei sentimenti di Gabriel, dalla mera curiosità, all'interesse, alla gelosia anche se mascherata da indifferenza.

Personaggi: La storia ci viene narrata da Gabriel, diciassettenne espulso da scuola e ospitato dal fratello scrittore Spencer. Nonostante sia lui stesso a dire di aver commesso molte infrazioni, ho fatto fatica ad identificare questo ragazzo con uno scapestrato da espulsione. Vero che la storia è ambientata negli anni '50 e i metri erano diversi, ma ciò che ho visto io, è stato più che altro un ragazzo che cerca di trovare i suoi spazi e il suo modo di essere, e lo fa con i sistemi tipici dei giovani, con quei dispetti e moti di ribellione in uso ancora oggi. Talvolta è buffo, spesso insofferente, a tratti irriverente. Molti dei suoi atteggiamenti sembrano imitazione di quelli adulti, perché il suo pensiero sembra essere (pur non esprimendolo mai) 'se faccio questo, sembro più grande e mi tratteranno da adulto'. Spencer rimane piuttosto indefinito. Sembra un bravo fratello e forse si sforza di esserlo, ma non si lascia travolgere da quelle che oggi chiameremmo responsabilità. Continua a fare la sua vita decadente e annoiata e a scrivere i suoi racconti. Devo ammettere però, che un paio di perle di saggezza del libro, vengono proprio da lui.
Per finire con i personaggi principali c'è lei: Lillian. Una ragazza strana che sembra legata alla bella vita eppure non ha un soldo. Ha un carattere dolce e un modo di vedere piuttosto originale. E' uno spirito libero che ha sofferto molto. Non so decidere se mi è piaciuta o no. Dice un paio di cose belle, ma in generale penso che risulti piuttosto antipatica.
Tra i personaggi secondari una menzione speciale a zia Lavinia, che si oppone alle usanze e al bigottismo di famiglia, che vede la vita in maniera lucida e libera, che compie gesti totalmente spiazzanti e inaspettati che divertono moltissimo.

Stile: Ricercato e raffinato. Leggere questo libro è una passeggiata quieta e rilassante tra le parole. Scrittura perfetta, descrizioni deliziose, interessanti e stimolanti riflessioni suscitate dagli stessi personaggi. Pur somigliando molto agli scrittori degli anni '20, lo stile della Mosby è molto più approfondita ed elegante. il registro è medio ma tende verso l'alto. Vocabolario ampio, altro elemento che rende la lettura stimolante e piacevole. Ottima gestione dei tempi.

Giudizio finale complessivo: Mi ha colpito e l'ho adorato, molto più degli autori da cui ha tratto ispirazione. Alle cinque al Plaza è stato un libro da momenti di pausa che la pausa me l'ha regalata davvero, facendo sentire un po' decadente pure me, ma non annoiata. Questo mai. Ho desiderato anche io ascoltare la musica citata nel testo, fumando annoiata una sigaretta (anche se non ho mai fumato). Mi sono sentita partecipe della festa e del week end che i protagonisti passano ad un certo momento dell'estate. Ho riso delle battute pungenti fatte a discapito di qualche personaggio un po' tonto. E' stato uno di quei rarissimi libri che, non appena finito, avrei avuto voglia di rileggere di nuovo.
Voto: 9/10





Commenti

  1. Ciao Dru! Un libro particolare che per alcuni tratti mi attira! Quasi quasi ci faccio un pensierino!! :)

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    1. Sinceramente mi ha colpito. A me lo hanno prestato e l'ho letto un po' a scatola chiusa, forse è per questo che la 'sorpresa' è stata ancora più gradita. Comunque sì, è un libro decisamente particolare.

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    2. Io intanto me lo sono segnato!! hihihihihihhi ;)

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  2. bellissima recensione mi hai convinta ..lo segno e ti farò sapere:)

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  3. Ciao Drusie ^-^
    Mi hai incuriosito parecchio con questa bella recensione...il libro mi è capitato sotto gli occhi qualche volta ma senza colpirmi davvero, grazie alle tue parole la prossima volta non me lo lascerò scappare :-)

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    1. E' un effetto che fa a molti. Persino la persona che me l'ha prestato era scettica, poi appena lo ha terminato mi detto subito 'leggilo' e io l'ho letto. Sto serimanete pensando di procurarmene una copia mia.

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