Recensione: Victorian vigilante - Le infernali macchine del Dr. Morse (ep. 1 e 2) di Federica Soprani e Vittoria Corella

Buon giorno. Recensione complicata questa in quanto trattasi solo dei primi due episodi, più o meno mezzo libro. Vi assicuro che recensire mezzo libro non è affatto facile. Spero di non essere stata troppo caotica e di aver fatto comunque trasparire quanto mi stia piacendo. Sono stata anche più breve del solito, ma, davvero, è stato un lavoro difficilotto U_U
I riferimenti e la trama sono quelli del primo episodio per evitare spoiler.

 

Titolo: Le infernali macchine del Dr. Morse 1-2
Autore: Federica Soprani & Vittoria Corella
Edizione: Nero Press
Prezzo: 2,99€
Trama: 1890. L’assetto europeo manifesta già i germi di una guerra mondiale e vede 
contrapposte due scuole di pensiero scientifiche: i Maniscalchi inglesi seguaci
dell’Ergomeccatronica, che sfruttano esoscheletri potenziati per implementare le 
capacità di lavoratori e soldati, e i Senza Dio fautori della Meccagenetronica, 
localizzati nell’Europa dell’Est, che hanno sviluppato terrificanti ibridazioni uomo-
macchina. A Londra s’innesca una battaglia senza quartiere tra il misterioso vigilante mascherato Spettro di Nebbia, il Sergente Malachy Murphy e la spietata Baba Yaga, una donna meccanica alle dipendenze del Dottor Anton Morse, genio della Meccagenetronica dai loschi fini. Nella lotta verranno coinvolti anche il giovane tagliatore di diamanti ebreo Mordecai Gerolamus, perseguitato da invisibili e inquietanti demoni, la giornalista d’assalto Catherine “Orlando” Swan e suo fratello Percy, direttore del Giornale.  

Voto: 8/10
Giunge molto in ritardo la mia opinione su questo lavoro di due autrici che stimo molto (e che ringrazio per avermi inviato la seconda parte).
Siamo nella fumosa Londra vittoriana dove si aggirano losche e misteriose figure, non del tutto umane. O, almeno, non più.
E' difficile dare un parere su metà romanzo, ma per il momento la storia si è rivelata intrigante e interessante. A differenza di tanti fantasy e urban fantasy, qui gli esseri umani sono alterati da componenti meccaniche, conseguenza di occulti studi di meccagenetronica.
Anzi, c'è una certa fusione tra meccanica, medicina e magia (i demoni non sono meccanici) che mi incuriosisce tantissimo. Inoltro trovo che le due autrici siano state brave a calibrare i tre elementi.
Sentimenti molto forti animano i personaggi: amicizia e amore, certo, ma anche invidia, brama di potere e di successo. E di conoscenza. La brama di conoscenza è un motore spesso ignorato nei libri, ma che non andrebbe mai sottovalutato.
Ogni figura che compare è ben caratterizzata ed è impossibile dimenticarla o confonderla (adoro lo zio Horace, posso dirlo?).
Inoltre sono molte, non quindi una storia a poche voci, e ho ammirato l'abilità delle autrici di seguirle tutte portando avanti più sottofiloni.
Lo stile è sempre elegante, raffinato e molto ricercato, cosa che apprezzo tantissimo. Se leggo un romanzo vittoriano mi piace che sia scritto in maniera un po' retrò con termini dell'epoca e rispetto di usi e costumi.
Che dire? Sono davvero curiosa di leggere la seconda parte della storia e di potervi parlare in maniera più completa di tutto il libro.

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