Recensione: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine di Ransom Riggs


Un libro che sul momento sembrava mi fosse piaciuto, poi ...

Titolo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine
Autore: Ransom Riggs
Edizione: Rizzoli
Prezzo: 18,50€
Trama (tratta da www.ibs.it): Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che - protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo - si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?

Quando ho sentito parlare per la prima volta di questo libro mi ha incuriosito. poi i riferimenti alla seconda guerra mondiale mi hanno scoraggiata. Alla fine, causa alcune recensioni positive, mi sono decisa a dargli una possibilità.
Non era ciò che temevo, ma mi ha lasciato molto perplessa ugualmente.
Il riferimento alla seconda guerra mondiale è chiaramente solo una scusa per confondere sia Jacob che il lettore (che non si lascia ingannare, soprattutto se si è letto la quarta di copertina). Difatti l'uomo, nella vecchiaia, parla di mostri e a tutti viene naturale pensare che si riferisca agli orrori che ha vissuto.
Il prosieguo della storia spiega a cosa si riferisce.
Devo ammettere che alcuni elementi della trama li ho trovati piuttosto originali, soprattutto l'anello e i bambini speciali. Altre cose invece mi hanno fatto storcere un po' il naso.
Innanzitutto, Jacob prende un po' troppa libertà sull'isola e ho trovato poco credibile che il padre non faccia e dica niente (lo fa ma, a parer mio, in maniera troppo blanda). Molti punti rimangono oscuri, soprattutto per quanto riguarda i 'nemici' e ciò che sta accadendo. Insomma, sembra quasi che siano stati messi lì giusto perchè l'attesa sale, tutti sono in allarme e qualcosa doveva accadere.
Per finire... non finisce.
E' uno di quei libri dove la soluzione è parziale e l'ultima scena è sui personaggi in mezzo al niente in cerca di un nuovo futuro.
L'impressione ricavata è stata doppia: o l'autore non sapeva come andare avanti, si era scocciato e l'ha chiusa lì, o si è preparato il terreno per un seguito.

Personaggi: Jacob è il protagonista. Non è male, ma fa un po' troppo l'eroe incompreso. Inoltre trovo che sia stato 'specializzato' troppo a fronte di uno scarso approfondimento psicologico. Emma, per avere... ottant'anni se non ricordo male, mostra davvero una certa scarsità di maturazione. Capisco che in un certo senso non sia mai cresciuta, ma mi sarei aspettata qualcosa di più. Gli altri bambini e ragazzini sono giusto leggermente tratteggiati. Gli adulti sono quasi assenti. Il padre di Jacob è più infantile di lui e ha spesso reazioni che ho giudicato poco comprensibili. Miss Peregrine forse doveva avere la funzione di spiegare a Jacob e al lettore come stavano le cose, ma le sue spiegazioni sono blande e poco approfondite. Anche in questo caso ho avuto l'impressione che alcune cose fossero demandate ad un successivo volume.

Stile: Buono, coerente, scorrevole. Ammetto che in parte è stato essenziale per trovare gradevole un libro che altrimenti avrebbe rivelato molto di più le sue mancanze. Le descrizioni non mi sono dispiaciute e generalmente le immagini evocate sono abbastanza chiare, anche nelle scene concitate o di battaglia. Registro medio. Nonostante l'accenno alla seconda guerra mondiale non ci sono citazioni storiche, se non cose blande e note. Un po' comoda, come soluzione.

Giudizio finale complessivo: Un libro che ho letto in fretta che da un lato non mi è dispiaciuto, ma che dall'altro mi ha lasciata piuttosto insoddisfatta. C'erano degli elementi buoni, ma alla fin fine la trama si è rivelata parziale e inconsistente, i personaggi tendenti al piatto e il finale con un nulla di fatto. Francamente sono arrivata in fondo e ho pensato: e quindi? Cosa ho letto finora? E, soprattutto, perchè?
Ecco, se mi chiedessero: perchè dovrei leggere questo libro? non saprei cosa rispondere. E' scorrevole, ma niente di più. Tutto il resto sembrano tentativi (tentativi di personaggi, tentativi di trama).
Voto: 6/10

Commenti

  1. capisco la sensazione..lascia un po' così..forse perchè ha bisogno di un seguito..grrr odio i libri così. probabilmente lo scriverà ma io non ho nessuna notizia a riguardo

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    1. Sì, ho cercato anche io, perchè per alcuni aspetti la sensazione è stata così forte che mi sono ritrovata a darlo per certo. Solo che, appunto, non ce n'è traccia. Pazienza

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