Recensione: Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov


Finalmente ho seguito il consiglio e mi sono letta questo gioiellino...
Ve lo consiglio!

Titolo: Il maestro e Margherita
Autore: Michail Bulgakov
Edizione: Garzanti
Prezzo: 8,50€
Trama (tratta da www.ibs.it): Accusato di essere un antiproletario al soldo dei "nuovi borghesi", e sottoposto a un fuoco concentrato di critiche e umiliazioni (erano gli anni cupi dello stalinismo), Bulgakov dedicò gli ultimi anni della sua vita alla stesura di questo grottesco, ferocemente satirico, metafisico, esilarante capolavoro. La riscoperta de "Il Maestro e Margherita" avvenne solo intorno al 1960, ma il successo, sia in Unione Sovietica sia in Occidente, fu immediato e sbalorditivo. Era nato uno dei miti letterari del nostro tempo.

Doveva essere il libro di Marzo per la Challenge sui classici, ma io sono stata 'in ritardo' e Matteo (Storie dentro storie) è scomparso, pertanto l'ho presa abbastanza comoda. Ora però eccomi qui.
Bulgakov ci porta a Mosca in pieno stalinismo, ma, dall'interno, il periodo storico è vissuto in maniera piuttosto diversa da come si è abituati a vederlo all'esterno.
Inizialmente sono rimasta piuttosto perplessa perché ci è voluto un quarto di libro a trovare il maestro, mezzo libro per incontrare Margherita e tutto il libro per capire dove l'autore volesse andare a parare.
Però nel complesso, è stata una 'ricerca' piacevole e anche molto divertente.
Il diavolo arriva a Mosca e lui e i suoi aiutanti ne combinano di tutti i colori. No, non vi aspettate la solita storia in cui il bene trionfa sul male e l'intelligenza dell'uomo batte la crudeltà satanica. In questo caso il diavolo fa il diavolo, semina discordia, zizzania, fa scherzi crudeli e non si fa incastrare.
Il racconto si snoda lentamente tra interventi demoniaci che ironizzano e ridicolizzano alcuni comportamenti dell'epoca e del luogo in cui è ambientato il romanzo. Probabilmente l'intento di Bulgakov è più questo che non raccontare una storia vera e propria e lo dimostra anche il fatto che i personaggi del titolo fanno la loro comparsa molto dopo l'inizio della vicenda e in maniera quasi scollegata ad essa. L'autore però è molto abile a tirare i fili e a far convergere il tutto verso il finale. Non solo, ma il motivo di tutta la vicenda non viene mai neanche rivelato in maniera chiara, eppure il lettore capisce perfettamente cosa ha mosso i vari componenti del romanzo: perché il diavolo è a Mosca, chi è Margherita, qual è il suo scopo. Al di là, ovviamente, del vero motivo del libro: ridicolizzare i moscoviti all'epoca del comunismo e non solo loro (andrebbe infatti letto dopo il Dr. Faust di Goethe, in quanto Bulgakov riprende alcuni aspetti del medesimo).
Solo una cosa mi è rimasta oscura: Pilato e la sua storia. Ho vagamente intuito i motivi e il senso nella storia generale, ma senza comprenderlo a fondo. E' difficile da spiegare, da un lato mi viene da pensare che se ne poteva fare a meno, dall'altra mi rendo conto che è stata messa per un motivo profondo e che è colonna portante del racconto, solo che a me sfugge e la cosa m'infastidisce non poco.

Personaggi: Indubbiamente il Maestro, ovvio, e la sua Margherita, emblemi di un amore enorme, un amore per cui la ragazza è disposta a tutto, nonostante il maestro, in realtà, si mostri un spirito un po' da poco. Uno di quelli da grandi intenti, grandi aspirazioni che finiscono depressi al primo no. Mi ricorda tanti aspiranti scrittori moderni. Margherita invece è forte, un bel personaggio, determinata, positiva, eppure femminile e dolce. Tutto ciò che spesso non riescono ad essere le protagoniste dei romanzi di oggi. E poi veniamo al diavolo e alla sua ghenga. Satana (chiamato qui Woland) compare poco in realtà, limitandosi a tirare le fila un po' dalle retrovie. Molto più presenti i suoi scagnozzi, Korovév e ... (non mi ricordo l'altro e non ho il libro sottomano /me disastro) che rappresentano a loro modo la scorrettezza e la violenza, per finire con Behemoth, l'enorme gattone nero parlante che ho adorato! Ok, ho un debole per i gatti, ma lui si rende protagonista delle scene più esilaranti, tra cui quella iniziale in cui, con assoluta noncuranza, sale su un tram e paga anche il biglietto, senza che nessuno si scomponga. E' quello che causa più scompiglio tra gli abitanti in quanto i racconti su di lui spesso comportano la diagnosi di follia.

Stile: Pur essendo un classico ci si adatta quasi subito al modo di narrare di Bulgakov. Risente fortemente dello stile degli autori russi (chi ha già esperienza con Dostojevsky o Tolstoji capirà cosa intendo) che lo porta a scrivere in maniera leggermente distante da come siamo abituati, ma come dicevo, può causare un lieve rallentamento all'inizio, poi la narrazione scorre fluida. Anche l'ironia, pur essendo di stampo russo, è facile da cogliere e favorisce il gusto del romanzo. Per chi conosce Mosca è molto bello seguire i personaggi, perchè Bulgakov ha utilizzato in pieno la città con ottimi riferimenti geografici.

Giudizio finale complessivo: Un bel libro, decisamente. tra gli autori russi, che pur mi piacciono, è uno di quelli che ho gradito di più. Allegro e scanzonato sottolinea tanti atteggiamenti, tra cui l'ipocrisia, la falsità, l'eterno pirandelliano dubbio sul 'sono pazzo io o sono pazzi tutti gli altri?', l'incapacità umana di resistere alle lusinghe del male e ai propri desideri e tanto altro, ma posto in maniera leggera, ironica, non con toni pesanti e minacciosi. Ho adorato i vari personaggi (un po' meno il maestro) anche se 'cattivi'e sono grata a Bulgakov per avermi fatto leggere una storia che mi ha impegnato molto la testa (e dopo il lavoro non era proprio il massimo) ma che mi ha divertito e mi ha dato soddisfazione quando, giunta alla fine son riuscita a rimettere a posto tutti i pezzi. E' bello riuscire in qualcosa in cui si è messo impegno.
Voto: 9/10

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Commenti

  1. un classico che ho in lista tbr da una vita..aspettavo, sai perchè? temevo fosse pesante..mi sbaglio invece..allora ci farò un pensierino subito:).

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    1. Io non l'ho trovato pesante, anzi. Certo, lo stile russo non è proprio semplicissimo, soprattutto all'inizio e qui ci sono un sacco di personaggi, però l'ho trovato abbastanza divertente da leggerlo con scorrevolezza.

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