Recensione: Il messaggero dell'angelo (Lost angels 02) di Heather Killough-Walden


Siamo già a fine Febbraio? Caspita, ancora un po' e dovrò già pensare di nuovo ai regali di Natale. Il tempo a me non passa, scappa. Letteralmente. Di positivo c'è che, con l'arrivo della primavera, dovrebbe passarmi la tosse secolare che ho preso (io prendo la tosse più o meno una volta l'anno, da Ottobre ad Aprile).
Ok, dei miei acciacchi da vecchia rimbambita non vi frega niente, per cui vi lascio la mia opinione su questo librino che ha subito qualche battuta di arresto, ma alla fine si è lasciato leggere.


Titolo: Il messaggero dell'angelo (Lost angels 02)
Autore: Heather Killough-Walden
Edizione: Leggereditore
Prezzo:   € 10,00
Trama: Dall'inizio del tempo, i quattro arcangeli Michele, Gabriele, Uriel e Azrael, hanno desiderato poter conoscere il vero amore. Quando quattro angeli di sesso femminile sono stati creati per loro, il caos generato dalla gelosia è diventato incontrollabile, e le quattro donne sono state allontanate spingendo gli arcangeli a cercarle senza sosta per millenni. Per centinaia di anni, Gabriele si è spacciato per un comune abitante della Scozia. Pochi sanno che è il potente Messaggero, segretamente alla ricerca per tutto il mondo dell'unica donna in grado di completarlo...finché non trova l'oggetto del desiderio in un pub affollato e rumoroso. Juliette Anderson è sempre stata un tipo razionale, ma quando incrocia Gabriele il suo mondo viene capovolto, nonostante l'istinto le dica di fuggire. Non appena la verità sulla sua identità verrà rivelata, Juliette dovrà fare i conti con il proprio destino, e soprattutto con l'uomo misterioso che le infiamma il cuore.

Vi avevo già parlato del primo libro di questa serie qui e, senza andare a rileggersi quel commento,  vi ricordo che il libro non mi aveva colpito più di tanto. Perché continuare con il secondo? Bé, perché qualche elemento curioso lo aveva, perché gli arcangeli sono quattro e a me incuriosiva tanto Michele, che è l'ultimo, quindi, onde evitare di perdere elementi della storia, ho deciso di affrontare anche i due libri centrali, e, infine, perché il secondo e il terzo della serie li ha la mia consocia che me li ha prestati e mi ha riferito essere un pelo meglio del primo. Fidandomi della sua parola ho affrontato questo secondo tomo e le ho dato in parte ragione.
L'arcangelo coinvolto è Gabriele che, esattamente come il fratello Uriel, pur cercando la propria cherubina da 2000 anni, pare abbia frequentato ogni letto scozzese che gli si sia presentato in questo arco di tempo. Non proprio un esempio di comportamento angelico. Diciamo che questa è una delle cose che, già con il primo libro, mi aveva fatto storcere il naso: più che arcangeli, sembrano maniaci sessuali, volgari, rozzi e assolutamente incapaci di comportarsi a modo. Come se non bastasse, hanno la brutta caratteristica di perdere la testa quando incontrano la propria cherubina peggiorando terribilmente il loro già pessimo carattere. Almeno i primi due. Ho la speranza che Azrael e Michele siano un filo meglio.
Due libri uguali quindi? Onestamente fino alla metà l'ho pensato e temuto, poi per fortuna, la storia varia un po'. Non di tanto, ammettiamolo, ma rispetto al primo si vengono a scoprire nuovi elementi sulle cherubine, su cosa è capitato loro e anche sugli adariani, che in questa seconda parte emergono di più e sono più presenti.
Ho apprezzato molto questo leggero evolversi, soprattutto perché in questo modo il primo libro costituisce una sorta di introduzione e questo entra di più nella storia iniziando a mostrare un disegno più grande della semplice ricerca dell'anima gemella angelica. Non solo, se nel primo libro l'antagonista sembrava Samael, deciso a prendersi una cherubina per sé, in questo secondo gli obiettivi dell'ex favorito appaiono più fumosi e fanno intendere altro, mentre i veri 'cattivi' iniziano ad essere gli adariani, che hanno anche il buon senso di crepare, almeno alcuni, riducendo così il loro numero.
Migliora anche la storia d'amore. Benché la cherubina di turno continui ad essere sul rincoglionito andante, stavolta si mostra un filo più coerente, sia la ragazza sia la situazione. Gabriele no, dal momento che, incomprensibilmente, invece che pensare a portare in salvo una creatura tanto amata e preziosa e farsi voler bene da lei, si preoccupa di ricreare l'alcova dei suoi sogni e farci ciò che si fa in tali luoghi.
Poi si stupisce anche che accada ciò che accade.
La gestione dei finali e delle scene concitate ancora non è il massimo per quest'autrice, sono ancora un po' confuse e con personaggi che saltano fuori senza che poi facciano niente di particolare. Inoltre, per quanto nel libro i poteri angelici vengano sfruttati di più, nelle scene delle battaglie tendono a sparire ancora troppo.
E poi, Heather, basta con sta villa che funziona da portale! L'abbiamo capito, accorcia le storie di 100 pagine e smettila di ricordarlo.

Personaggi: Gabriele, come il fratello, è affetto dalla sindrome dello scaricatore di porto impenitente che salta in ogni letto e ci prova con ogni ragazza, fino a diventare una specie di maniaco sessuale quando incontra la propria cherubina. Ora, fosse in astinenza (come dovrebbe essere un angioletto casto e puro) da duemila anni, un pelino capirei, ma visto i suoi innumerevoli e ripetuti sfoghi, poteva comportarsi anche meglio. Non mi stupisce affatto che la fanciulla in questione gli tiri uno sganassone e si lasci incantare da chi un angelo lo è davvero. Ora non per dire che noi donne ci facciamo abbindolare facilmente, ma uno ti vede e ti attacca al muro, l'altro ti invita cavallerescamente a cena e non alza un dito su di te, mi sembra che non ci sia proprio paragone.
La nuova cherubina è tale Juliette Anderson che per la prima metà del libro è sul tonto andante come la precedente. Poi per fortuna migliora dimostrandosi molto più forte e lucida di Eleanor. E anche meno piagnucolosa, onestamente. Da un certo punto in poi mi è piaciuta molto di più, rimane abbastanza obiettiva, segue la sua natura e non si lascia piegare facilmente. Anche i sui poteri sembrano più ampi e lei molto più in grado di governarli. Ho apprezzato anche la scelta di farla piccola e esile. Sempre bellissima e perfetta (in fondo è una cherubina) ma bassa, sottile, piccolina. Tanto per ricordare che la bellezza non si trova solo nelle modelle altissime.
Molto più presenti gli adariani, sia con il loro capo Abraxos che con alcuni di loro (tipo Ely, Daniele e Mitchell). Non è rimasto niente a loro di angelico e somigliano molto più ai demoni dell'inferno.
Due paroline sul mio preferito che stavolta compare poco: Samael. Doveva essere l'antagonista e i suoi obiettivi rimangono oscuri, però, devo ammetterlo, è l'unico vero angelo della storia. Per quanto si sforzi a fare l'intrigante è sempre lì che aiuta; per quanto sembri che trami chissà cosa, alla fine non infierisce. E' sempre educato, gentile, premuroso e sempre presente dove c'è bisogno di lui. Come si fa a non preferirlo? Si vocifera che la serie comprenda un quinto libro che lo vede protagonista. Ecco, io ci spero.

Stile: Nonostante continuino le scene assurde nei momenti sbagliati (vedi sti due che si rotolano nel letto invece di pensare a mettersi al sicuro), ho trovato il modo di scrivere dell'autrice molto migliorato. Più coerente e più convinta della storia che sta scrivendo è riuscita anche a coinvolgermi maggiormente. Meglio distribuite anche le informazioni e i dettagli. Ancora troppe le ripetizioni (tipo la casa portale, alcuni poteri e alcune caratteristiche degli angeli), ma nel complesso la storia scorre meglio e, dopo la metà del libro avvince anche abbastanza. Un po' troppi i superlativi e un filo scadenti i dialoghi, ma confido in un ulteriore miglioramento.

Giudizio finale complessivo: Un libro che ho trovato a due marce. Lenta la prima metà troppo simile per avvenimenti e comportamenti, al primo libro. Poi le differenze tra i protagonisti del primo e del secondo fa decollare un po' di più la trama e le pagine vanno via meglio. Di base non ci sono elementi innovativi e la costruzione è identica all'altra, con modalità leggermente (troppo leggermente) diverse, ma alla fin fine fa piacere leggerlo, soprattutto perché il finale incuriosisce abbastanza da invogliare a leggere il terzo.
Non è stata la lettura dell'anno, non mi ha lasciato impressioni profonde, né massime da conservare, ma è stato comunque piacevole e rilassante.
Voto: 7/10

Trovate QUI la recensione del primo libro della serie: La notte degli angeli caduti (Lost angels 01)



Commenti

  1. Complimenti per il coraggio, a me il primo ha fatto così schifo che se quelli di questa serie fossero gli ultimi libri rimasti sul pianeta mi darei alle repliche del Grande Fratello >___<
    Ma son contenta che l'autrice, a quanto pare, abbia letto la definizione di coerenza sul dizionario anche se mi pare di capire che gli arcangeli restino al livello di animali quando si trovano di fronte alla cherubina di turno.
    Cmq trovo le tue recensioni di questa serie molto più interessanti e migliori sotto tutti i punti di vista dei libri in sé per sé.

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    Risposte
    1. Sì, decisamente per ora hanno veramente poco di angelico. Avrei preferito una qualche altra creatura, soprattutto perchè, davvero sono arcangeli solo perchè lo ha detto l'autrice. Continuo perchè ormai sono curiosa (e perchè la mia consocia ha un forte ascendente su di me :D), ma temo che anche il prissimo si rivelerà troppo simile per meritarsi parole migliori.
      Grazie per i complimenti.

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