Recensione: Utente anonimo di Viet Etzold

Passato il periodo caotico e le recensioni richieste, finalmente riesco a parlarvi di un romanzo che è saltato di diritto tra i miei thriller preferiti. Divorato in una paio d'ore, possiede quella caratteristica quasi introvabile nella maggior parte dei thriller: un cattivo di tutto rispetto. Non il migliore in assoluto (ancora imbattuto il cattivo di 'Il suggeritore' di Carrisi), ma al momento direi che si piazza al secondo posto.

Titolo: Utente anonimo
Autore: Viet Etzold 
Edizione: Sperling & Kupfer
Prezzo: 9,90€
Trama: Un serial killer imprendibile terrorizza Berlino: hacker provetto, assume false identità e diventa amico delle vittime attraverso i social network. La detective della polizia Clara Vidalis, ancora in preda al senso di colpa per non aver impedito l’omicidio della sorella, anni prima, è alla ricerca disperata di indizi per intuire la prossima mossa dell’assassino. Finché non capisce che il suo obiettivo è uccidere la reginetta del reality show che scandalizza l’intero Paese, e intende farlo in diretta…

Adoro i libri che mi fanno venire le paturnie, perché mi mettono davanti tanti 'eventi', casi, cose attraverso le quali potrei venir danneggiata a cui non avevo mai e poi mai pensato. Un esempio? Ad un certo punto si dice:
'come quei furbi che scrivono l'indirizzo completo sulle proprie valige, così i ladri che bazzicano gli aeroporti possono comunicare ai propri complici che i padroni di casa sono fuori'.
Ecco, io francamente non avevo mai pensato che i ladri se ne rimanessero negli aeroporti a guardare chi parte perché così sa che le case di quelle persone sono vuote in quei giorni.

Al di là di questo personale appunto, il libro segue tre filoni che sembrano non avere niente a che fare l'uno con l'altro, salvo poi convergere lentamente l'uno nell'altro svelando a poco a poco il loro ruolo nella trama.
Oltre a questo cercherò di non dire altro perché penso che questo libro vada scoperto da soli, pagina dopo pagina, senza che ci sia un'imboccata su cosa aspettarsi.
Ho storto il naso all'inizio, sull'ennesima detective dal passato incasinato, perché continuo ad essere convinta che i passati caotici non sono indispensabili per fare una buona detective e un buon personaggio. Poi mi sono ricreduta.
Ho trovato assurdamente banale che, con tutti i detective di Berlino, il killer scegliesse proprio lei come interlocutrice. Poi mi sono ricreduta.
I tratti generali della trama non sono così fuori dalle righe, sono i particolari a fare la differenza. E fanno anche la differenza tra un buon libro e un libro passabile. Questo è un ottimo libro. Coerente, curato, particolare.
Due cose forse mi hanno messa in difficoltà:la parte informatica spiegata così in dettaglio che ogni tanto mi sono persa e l'idea del reality che ho trovato oltremodo di cattivo gusto. Non sono un'esperta di reality, a stento so cosa sono, ma quello proposto nel libro mi è sembrato davvero improponibile e ai limiti dell'irreale (ma neanche più di tanto, la gente è strana).

Personaggi: Come spesso accade in questo tipo di libri, sono i personaggi a fare la differenza. In questa storia, in particolare, è solo uno che permette al tutto di distinguersi: il cattivo. Onestamente, tutti gli altri non mostrano caratteristiche eccezionali. Clara è un buon detective, è forte, è tosta, è intelligente, ma di quale altra protagonista non si possono dire le stesse cose?
E la stessa situazione si può ripetere per i suoi colleghi.
Per quanto riguarda i personaggi attinenti al reality predomina il maschilismo e la legge degli affari. Nessuno di loro è particolarmente incisivo.
Ma il cattivo?
Assolutamente astuto, preciso, infallibile. Lo so che è un cattivo e non si fa, ma io l'ho adorato. Non commette errori, se non quando è lui a decidere. Non dico altro per non rivelare niente.

Stile: Etzold si allinea al linguaggio da thriller utilizzando bene la terminologia propria del genere e anche tutte le tecniche ad esso associate. Frasi brevi quando si tratta di rendere l'azione incisiva, di più ampio respiro nella parte raccontata e riflessiva. Non male neanche l'approfondimento psicologico, almeno dei due personaggi principali. assente quello altrui. Qualche volgarità se il personaggio lo richiede e solo al momento giusto, mai gratuite sparse qua e là. Registro medio anche se con un po' troppi tecnicismi informatici.

Giudizio finale complessivo: Non sempre mi azzardo a consigliare o sconsigliare un libro, ma se i thriller vi piacciono questo è imperdibile! Al di là del genere, ho trovato comunque un libro curato fin nei minimi particolari (pure troppo), avvincente, incalzante e a tratti anche sconvolgente (le paturnie di prima, ricordate?). Anche se i personaggi non sono tutti approfonditi, la psicologia alla base della storia è impressionante e porta inevitabilmente a riflettere. Se esisti su facebook, allora sei vivo. Questa cosa è inquietantissima ma tragicamente vera. Non vedete il vostro vicino di casa per 3 mesi, ma continua a postare su FB. Mica pensate che è morto! No, pensate solo che per caso non vi siete incontrati. Ecco perché ho adorato questo libro (e non perché spero che il mio vicino sia crepato! Malpensanti!)
Voto: 9/10

Commenti

  1. Caspita, già il titolo mi mette ansia!!

    Passa a trovarmi sul mio blog, c'è un premio che ti aspetta!
    http://ieatbooksandcookies.blogspot.it/

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  2. Ciao! sono nuova sul tuo blog!
    Sono Daniela, blogger da qualche mese con la passione per qualsiasi genere ma con la predilezione per gialli e thriller!
    Questo libro sembra davvero interessante! Prendo nota!!!
    :)))))

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    Risposte
    1. Anche io adoro gialli e thriller anche se ultimamente ne leggo meno. Passo subito sul tuo blog!

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