Recensione: Tempest di Julie Cross

Rieccomi anche se non al top (maledetta aria condizionata). Vi lascio con l'ultima fatica del GDL di Reading is believing.

Titolo: Tempest
Autore: Julie Cross
Edizione: Fanucci
Prezzo: 9,90€
Trama: Manhattan, 2009. Il diciannovenne Jackson Meyer è dotato della facoltà di viaggiare nel tempo. Una mattina, due uomini fanno irruzione nella camera della sua fidanzata Holly e le sparano; Jackson assiste impotente alla scena e, in preda al panico, salta nel tempo, ma si ritrova bloccato nel 2007, senza più riuscire a tornare nel presente. Così decide di rivivere il passato per cambiarlo, in modo che Holly non sia più in pericolo. Tornando ancora più indietro negli anni, Jackson scopre importanti segreti su di sé e la sua famiglia: le persone che ritiene più vicine sono in realtà pericolosamente diverse da quello che sembrano... Ma non è tutto: Jackson effettua due viaggi in un futuro non meglio precisato, in cui una misteriosa bambina di nome Emily gli mostra una New York totalmente devastata, mentre Manhattan sembra galleggiare in una dimensione surreale e perfetta. Jackson sarà costretto a prendere decisioni sconvolgenti che potranno compromettere per sempre la sua vita e quella di chi ama profondamente...

Finita un trilogia (Hunger games) ne ho iniziata (a mia insaputa devo dire) subito un'altra imbattendomi nel lavoro della Cross.
Se da un lato la cosa mi ha fatto storcere in naso, dall'altro, per una volta, mi sono trovata davanti un romanzo in qualche modo diverso dal solito.
Innanzitutto il personaggio principale è un maschietto. Non è un caso unico ma abbastanza raro. Questo punto di vista diverso dal solito fornisce anche una storia legegrmente diversa dal solito. C'è l'amore anche in questo caso (e la bella di turno si chiama Holly) e Jackson matura davvero molto nel corso di questo primo libro, nel suo rapporto con la ragazza; ma ci sono anche altri rapporti e, soprattutto, una storia che sembra un po' più consistente di quelle che ho trovato ultimamente nei vari urban fantasy.
In genere c'è il sentimento dei protagonisti e poi accade qualcosa che lo mette alla prova giusto per dare un senso al tutto. in questo caso invece, la trama ruota attorno ad altro, ad una battaglia tra presente e non presente (non saprei come definire il 'tempo' dei viaggiatori del tempo), tra agenti segreti, incarichi, ricerche e quanto altro. Battaglia in cui, tra l'altro, non è ancora chiaro chi siano i buoni e chi i cattivi.
Gli altri rapporti citati sono quello tra Jackson e il padre e quello con la gemella Courtney scomparsa anni prima. Il padre è ancora vivo, ma è un personaggio che, almeno all'inizio del libro, ha un comportamento piuttosto ambiguo, sembra disinteressarsi del figlio. Addirittura Jackson pensa che ce l'abbia con lui perché è ancora vivo. Le cose sembrano cambiare  e chiarirsi in positivo nel corso della storia, anche se continuano a permanere elementi che lasciano qualche dubbio sulla buona fede dell'uomo.
I momenti con Courtney (soprattutto l'ultimo) sono dolcissimi e toccanti, più di quelli con Holly. Il senso di perdita e di mancanza di Jackson sono molto forti e anche il suo rimpianto, per tutto ciò che non ha fatto e tutto ciò che non potrà più fare con lei. Il suo bisogno di avere ancora la gemella vicino si mostra anche nella maniera in cui la piccola Emily attira la sua attenzione ogni volta che compare (non è la terza di un triangolo, è una bambina e sul finire del primo libro si capisce anche chi è).
Un piccolo accenno anche ad Adam, il miglior amico. il rapporto tra i due non viene molto approfondito a livello affettivo ed emotivo, ma resta il fatto che Adam è l'unico di cui Jackson si fida in ogni 'anno' in cui arriva.
Essendo il primo di una ... duologia? Trilogia? sinceramente non mi sono informata, non si trovano tutte le risposte e le spiegazioni, non ha neanche una fine completa ed esauriente, ma una sua conclusione comunque la trova permettendo all'eventuale lettore insoddisfatto di chiudere lì senza proseguire oltre, leggendo comunque una storia abbastanza intera.

Personaggi: Devo dire che i personaggi si sono equamente ripartiti nel mio asse delle preferenze. Metà mi sono piaciuti, metà no (e non perchè sono i cattivi). Ho adorato il protagonista che da ragazzino immaturo si trasforma in qualcuno che prende atto delle sue potenzialità e, soprattutto, delle responsabilità verso chi lo circonda. Ha una leggera ironia che ogni tanto irrita, ma in generale gli permette di mantenersi lucido. Holly invece non mi è piaciuta. Non so perchè ma non ha fatto granchè presa su di me. Probabilmente l'autrice non si è soffermata abbastanza su di lei per renderla definita. Sembra solo abbozzata. Per quanto sia un po' meno presente, Adam è decisamente forte. Genietto un po' nerd è l'unico di cui il protagonista si fida sempre e l'unico che sembra non perdere mai la testa e trovare sempre una risposta ed una soluzione per tutto (soluzione da genietto, ovvio). Il padre è l'unico che si colloca un po' più a metà per il suo dualismo nel corso del libro e perchè non ho ancora capito quale è il suo scopo.
Adorabili Courtney e Emily anche se le loro apparizioni sono sporadiche. La prima è stata importante per Jackson nel passato, tanto che lui 'salta' spesso solo per poterla rivedere. La seconda si ha l'impressione che sarà molto importante nel futuro.

Stile: La Cross ha una scrittura piuttosto pulita e anche abbstanza essenziale. Non ci sono grandi descrizioni statiche, quanto piuttosto momenti di azione. Perfino i tratti fisici dei personaggi sono citati una volta o poco più. Francamente l'ho apprezzato, la ridondanza di 'occhi come il cielo a primavera', 'capelli neri come la notte'& company a volte risulta un tantino irritante. Talvolta ho fatto fatica nei dialoghi, ma da scambi di opinioni sembra sia solo una cosa mia, pertanto prendetela come un mio handicap. L'assenza di descrizioni rende inoltre il romanzo piuttosto incalzante e il susseguirsi degli eventi non permettono al lettore di annoiarsi (tranne forse in alcune spiegazioni sui viaggi del tempo, ma più che annoiarsi si ha l'impressione di non aver capito bene).

Giudizio finale complessivo: Un romanzo che se da un lato mi è piaciuto molto, dall'altro mi lascia comunque delle perplessità. La mie impressioni più negative continuano ad essere due: la prima è che l'autrice abbia messo troppa carne al fuoco e che finisca per lasciarne bruciare qualche pezzo; la seconda è che abbia impostato la cosa in modo tale da finire per perdersi ed arrivare ad una coclusione che niente ha a che vedere con l'inizio. Per finire una cosa che non mi è piaciuta (ma è solo gusto mio): ha impostato il discorso dei viaggi nel tempo in modo tale che qualunque cosa scriva va bene senza il rischio di contraddirsi. Da un lato è molto 'comoda' come soluzione per chi scrive, ma meno per chi legge. Mi spiego: qualunque mondo crei un autore (ma anche se è un romanzo del mondo reale) è soggetto a 'regole' e il lettore le impara da o assieme ai protagonisti. In base a quelle regole legge il resto del libro. La soluzione della Cross è stata una cosa del tipo: nei mezzi salti non si può cambiare il passato, ma in quelli veri sì. Nei salti veri non si salta nel vero passato ma in una sorta di asse temporale parallelo. In quel caso il futuro cambiato non è quello dell'asse iniziale, ma quello del secondo. Però alcuni saltatori potrebbero riuscire a saltare sullo stesso asse temporale e quindi cambiare il vero futuro. Tutti saltano nl passato, ma poi si scopre che si può saltare anche nel futuro... Insomma l'unica regola è che non ci sono regole. Qualunque cosa scriva la Cross, se non va bene con ciò che è scritto prima, basta una frasina che crei la regolina e il problema è risolto. E' una cosa che non mi piace. Infrangere alcune regole va bene, è comprensibile, aumenta l'attenzione, l'interesse e simili. Ma non 'tutto e il contrario di tutto'. E va bene che con il tempo aumenta l'entropia dell'universo, ma non c'è bisogno di farla aumentare anche nel libro.
Voto: 8/10

Commenti

  1. Non ho letto neanche questo, quanto sono indietro!! recupererò al più presto!

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    1. :D:D:D Lo dico almeno 10 volte a sera, ogni volta che qualcuno recensisce un libro che io ancora non ho preso in mano. Purtroppo non sempre si riesce a star dietro a tutto. Poi se si segue un solo genere si riducono i titoli, ma, non so tu, io purtroppo leggo di tutto e la mia scelta è vastissima (pure troppo). U_U

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