Recensione: Coraline di Neil Gaiman

Buon lunedì!
A me non va tanto bene, ma spero che per voi sia meglio. Nel week end, nonostante le sempre troppe cose da fare, son riuscita a 'recuperare' un po' di recensioni. Non che io sia in pari (sia mai, se mai accadrà preparatevi a catastrofi naturali), ma almeno un po' le ho smaltite.
Al contrario di molti miei colleghi che fanno il riassunto della settimana trascorsa, io vi faccio l'anteprima di quella a venire ^_^, per tanto oggi vi parlo di Coraline, domani, se la mia consocia riesce, torna il Teaser e mercoledì il W.W.W. (ad opera mia), giovedì vi parlo di 'Alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine' e venerdì di 'Heat Wave'. Per il momento è ciò che ho di pronto, spero sempre di riuscire a combinare qualcosa in settimana ma visto che non mi riesce MAI, ho smesso di promettere.
Buone letture.

Titolo: Coraline
Autore: Neil Gaiman
Edizione: Mondadori
Prezzo: 9,50€
Trama (tratta da www.ibs.it): In casa di Coraline ci sono tredici porte che permettono di entrare e uscire da stanze e corridoi. Ma ce n'è anche un'altra, la quattordicesima, che dà su un muro di mattoni. Cosa ci sarà oltre quella porta? Un giorno Coraline scopre che al di là della porta si apre un corridoio scuro, e alla fine del corridoio c'è una casa identica alla sua, con una donna identica a sua madre. O quasi. Età di lettura: da 10 anni.

Credo che sia il più infantile dei libri di Gaiman, o comunque è il più infantile tra quelli che mi sono capitati (non tantissimi, ma sufficienti per un'idea), nonostante questo mi è piaciuto e l'ho letto con piacere e anche piuttosto in fretta (non solo perchè è breve).
E' chiaramente un racconto per bambini e me ne sono resa conto quando, da adulta, ho notato alcune piccole 'incongruenze'. Stavo quasi per protestare, dentro di me, quando mi sono ricordata di cosa avrei pensato se avessi avuto effettivamente attorno ai 10 anni. Devo ammettere che è stata la prima volta che ho capito la differenza tra come leggevo le fiabe da piccola e come le leggo adesso (sono appassionata di fiabe e leggende). Mi sono resa conto che sono troppo pignola.
Ad esempio l'altra mamma ha dei bottoni al posto degli occhi e la prima cosa che ho pensato è stata: e a Coraline va bene lo stesso?
Certo che sì, è una fiaba e in tutte le fiabe ci sono elementi che sfuggono alla logica del 'reale'. Insomma, se Cenerentola balla tutta la sera con le scarpette di cristallo (che se non vanno in frantumi devono essere di cristallo spesso e 1) non voglio sapere quanto pesano, 2) non si piegano manco morte quindi maciullano i piedi) non c'è motivo per cui a Coraline non debba andar bene una mamma con dei bottoni per occhi. E un gatto che parla.
Come tutte le fiabe è nata per insegnare qualcosa ai bambini che la sentono, ma può dare molto anche agli adulti, soprattutto per ricordarci di apprezzare quello che si ha.
Coraline è scontenta e al di là della porta potrebbe avere tutto ciò che vuole. Eppure è lei stessa che rifiuta, anzi, che dice 'Nessuno vuole avere tutto. Non veramente'.
Perché? Perché altrimenti finiscono i desideri,e cosa siamo, senza sogni e desideri? Presente anche la lotta tra bene e male, che sarà anche eterna e già sentita, ma che non fa mai male ritrovare. Ai bambini fa sempre bene imparare a riconoscere il male e agli adulti ricordarsi che esiste anche il bene, che a volte gli aiuti arrivano da dove meno te lo aspetti (il gatto), che basta guardare le cose da un'altra prospettiva (il sasso bucato) per vederle in maniera diversa, addirittura per vederle come sono realmente. Non so se Gaiman abbia veramente voluto dare tutti questi significati alla sua fiaba, ma io ce li ho trovati e mi ha fatto veramente piacere.

Personaggi: la piccola Coraline (che tutti per sbaglio chiamano Caroline) che come quasi tutti i bambini si annoia perennemente, è curiosa, storce il naso davanti ai piatti dei genitori, si sente sempre un po' incompresa. L'ho trovata una buona rappresentazione e credo che un bambino/a possa riconoscervisi, se non in tutto, almeno per alcune cose. Tutti gli altri sono personaggi comunque marginali. I genitori un po' distanti, le vicine che ricordano un po' le buone fate, il gatto (ogni eroina magica che si rispetti ha un animaletto guida, no?) che parla e, per finire, la strega cattiva. Non è ben chiaro che tipo di strega sia, ma è cattiva e tanto basta.

Stile: Semplice e infantile, Gaiman non tradisce se stesso ma si allinea al pubblico più giovane che vuole raggiungere. Il linguaggio è sempre appropriato, adatto ai bambini, mai volgare. Ricorda quello di tante altre fiabe anche se è l'autore è stato molto bravo a modernizzarlo, nel senso, anche senza conoscerne l'origine, è impossibile attribuirla a firme come Perrault o Grimm. Però ha tutti i canoni del genere.

Giudizio finale complessivo: Una fiaba che mi è piaciuta molto e che, sembrerà stupido ma lo faccio, mi sono segnata per leggerla poi a futuri bimbi. Una storia che mi ha ricordato molte cose e che mi ha restituito per un po' una mentalità bambina e semplice dove non mi preoccupavo troppo della coerenza e della logica (per la verità le incongruenze le notavo anche allora, rompiballe fin da piccola, però lasciavo molto più correre). Certo è piacevole leggerla anche da adulti, ma, in tutta onestà, pur lasciando comunque qualcosa di positivo, è decisamente un libro da leggere da piccoli. Consigliato ai giovanissimi.
Voto: 8/10

Commenti

  1. Ancora non ho letto niente di Gaiman, ma prima o poi devo farlo assolutamente perché mi ha sempre ispirata tantissimo *-*

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    1. Se vuoi un consiglio: Nessun dove!!!
      Ma anche i racconti brevi sono belli.
      American gods invece mi è piaciuto meno.

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  2. Bella recensione *-*
    Gaiman non deluce mai, che scriva per adulti, per bambini, o in coppia con Pratchett :D

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    1. Io in coppia ho letto solo 'Buona apocalisse a tutti' che mi è piaciuto, ma a tratti ci ho sentito la doppia mano. Inoltre sul finale qualcosa non mi ha convinta. Però mi sono divertita un sacco.

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  3. E' un libro che ho in programma di acquistare, è in wishlist!!
    Adoro anche io fiabe e leggende, e a dire la verità se ci pensi, spesso anche gli adulti nella vita reale non vedono cose palesemente sbagliate o "storte" ma che per loro sono in realtà nella norma!
    Non vedo l'ora di poterlo leggere anche io!

    xoxo

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    1. Concordo pienamente! Alla fin fine la 'normalità' non è un concetto assoluto (per fortuna) ed è bello anche viaggiare per 'normalità' diverse.

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