Recensione: Oh, boy! di Marie-Aude Murrail


Dopo il Circo della notte, un altro librino che mi ha conquistata! Non vedevo l'ora di parlarvene!

Titolo: Oh, boy!
Autore: Marie-Aude Murrail
Edizione: Giunti
Prezzo: 10,00€
Trama (tratta da www.ibs.it): I Morlevent sono tre: un maschio e due femmine. Orfani da poche ore. Hanno giurato di non separarsi mai. Siméon Morlevent, 14 anni. Smilzo per non dire emaciato. Occhi marroni. Segni particolari: superdotato intellettualmente, si accinge a preparare la maturità. Morgane Morlevent, 8 anni. Occhi marroni. Orecchie a sventola. Prima della classe e molto attaccata al fratello. Segni particolari: gli adulti si dimenticano sempre di lei. Sempre. Venise Morlevent, 5 anni. Occhi blu, capelli biondi, uno zuccherino. La bambina che tutti sognano. Segni particolari: fa vivere delle torride storie d'amore alle sue Barbie. I tre Morlevent non hanno nessuna intenzione di affidare il loro futuro alla prima assistente sociale che passa. Il loro obiettivo è lasciare l'orfanotrofio dove sono stati parcheggiati e trovare una famiglia. Al momento, solo due persone potrebbero accettare di adottarli. Per delle ottime ragioni. Per delle tremende ragioni. Una delle due non brilla per simpatia, l'altro è irresponsabile e... ah, in più si detestano.

Ho beccato un cioccolatino!!! Questo è stato il mio pensiero a fine libro.

Dire che l'ho adorato è davvero poco, mi è rimasto nel cuore e, ogni volta che ci penso, mi ritrovo a fare quei sorrisi dolci e indulgenti che gli adulti rivolgono ai bambini.
Siméon, Morgane e Venise sono tre fratellini e sono appena rimasti orfani. Non sanno a chi andranno in custodia, ma di una cosa sono sicuri: vogliono restare assieme. L'assistente sociale e la giudice incaricata del caso vorrebbero esaudire questo desiderio, ma si trovano davanti un 'leggerissimo' problema: ci sono, infatti, due persone che potrebbero prendersi cura di loro, la sorellastra e il fratellastro, entrambi adulti e entrambi assolutamente intolleranti l'uno con l'altro. Ed entrambi assolutamente egoisti nei contronti dei tre fratellini orfani.
Almeno finchè non accade qualcosa che smuoverà ... gli animi di tutti? No, solo qualcuno, come nella realtà, ma lo farà in maniera tale che non potrà non lasciarvi il sorriso.
Al di là dell'ironia dei personaggi e di alcune situazioni al limite del grottesco, ciò che ho amato di questo librino, è il positivismo che vi regna.
Vi sono affrontati argomenti, volendo, terribili (suicidi, malattie, abbandono) eppure l'autrice lo fa con una leggerezza, con un'ironia e un sorriso, che non è dato da una visione superficiale del problema o da un tentativo di sdrammatizzare, quanto da una precisa volontà di affrontare la vita con cuore aperto, sereno, positivo.
Ha creato un racconto dolce e poetico, che arriva a commuovere nei suoi momenti topici e a far sorridere negli altri. Avete presente quel sorriso pieno, incontenibile, quello che vi fa agitare sulla sedia, perchè il pensiero 'è così che deve andare' è talmente forte che avete bisogno di fare qualcosa per smaltire l'entusiasmo che vi provoca? Ecco, questo libro ha saputo darmi proprio quella soddisfazione piena che cerco quando leggo.

Personaggi: Li ho trovati il punto forte della narrazione. Molto simili a quelli di Paasilinna, hanno quella caratteristica leggermente fuori dalle righe che li fa essere comunque reali e credibili, ma piuttosto improbabili. Non posso negare che il mio voto va a Siméon, per il coraggio, la maturità, la consapevolezza unita alla fragilità che mostra. Subito dopo di lui Barthelémy (Bart), infantile più del fratello minore, svampito, disadattato e quant'altro, eppure conquistato dai fratellini suo malgrado e disposto a più di quanto crede, per loro. Ok, per buona parte del libro si fa trascinare, ma da un certo momento in poi matura e cambia. Il personaggio che varia di più e anche il più positivo ( ''Lo vide per ciò che era. un bambino che cercava disperatamente di attaccarsi alla vita'' ecco a questa frase ho fatto la fontana) e che mostra un minimo di coscienza e sensibilità (memorabile quando manda a quel paese Léo. Chi é Léo? Il suo ragazzo. Prepotente, arrogante, egoista, sensibile come una lastra di marmo a qualunque cosa e persona non sia se stesso). Al contrario ho mal sopportato Josiane (la sorellastra), davvero acida, infantile e così priva di istinto materno e comprensione che viene da ringraziare che non abbia avuto figli. Morgane ... povera, quella senza nessuna dote particolare, non intelligente some il fratello, anche se bravissima a scuola, nè graziosa come la sorellina e quella sempre dimenticata (e infatti anche io un pochino l'ho accantonata). Purtroppo non viene seguita granchè, a parte qualche scatto in cui, piccola, richiede la sua dose di attenzioni. Venise... adorabile. piccola, curiosa, peperina, è quella che conquista tutti con l'aria furbetta e il suo faccino da angelo. Perfino il lettore che può solo immaginarla.  Altri personaggi partecipanti, Laurence (la giudice) che cerca di fare il suo lavoro, ma carbura a cioccolata, l'assistente sociale che cade un pelo dal pero (assonanza voluta) e l'adorabile dottor Mauvoisin, che inizialmente non dice niente e sembra solo un invasato. La bellezza del finale invece è anche in parte merito suo e della sorpresa che cela (almeno per me, che non avevo capito).

Stile: Positivo! Non saprei come altro definirlo. Muriel scrive e descrive vicende, scene e personaggi, con toni leggeri e pacati, senza fare drammi nonostante lo siano. Il libro scorre sotto gli occhi liscio come l'olio e l'esperienza è così piacevole che si vorrebbe non finire mai. La terminologia è appropria all'effetto che ha voluto creare e non provoca stonature. Molto ... francese, devo dire.

Giudizio finale complessivo: Oh boy!... non è chiaro? L'ho adorato e divorato, mi ha lasciato emozioni bellissime e avrei solo voluto che fosse un po' più lungo. Adoro quel modo di affrontare la vita e il mio innato ottimismo ne è stato piacevolmente rinforzato. Non è un libro molto lungo ed è privo di fronzoli e complessità, ma, proprio per questo, è estremamente efficace nel coinvolgere il lettore senza affaticarlo troppo. Le scene sono descritte sempre con occhio ironico e la sagacia di Siméon (e dell'autrice) aggiunge quel pizzico in più che vi fa stampare il sorriso all'inizio e non lasciarlo più fino alla fine.
Leggetelo, v'innamorerete dei Morlevent... o passerete comunque un'oretta tranquilla. ;)
Voto: 9/10

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Commenti

  1. subito in wish list... grazie per la recensione!!!

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    1. Mi fa piacere, poi non è molto lungo e si legge davvero in fretta.

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  2. Io l'ho appena preso in ebook.. e la tua recensione mi ha fatto venir voglia di prenderlo in mano e scavalcare tutte le letture che mi sono ripromessa di fare ^_^

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    1. Se lo farai spero che ti piaccia quanto è piaciuto a me ^_^

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