Recensione: Il circo della notte di Erin Morgenstern


Torno finalmente anche a recensire con una recensione... di due mesi fa ^^;;;
Questo è il primo libro con cui ho partecipato alla Review War di Tera e Serena e finora non potevo 'mostrarvelo'. Adesso il primo turno è finito e così eccomi qui.
Non le ringrazierò mai abbastanza per avermi dato la possibilità di leggere questo magnifico libro.
Comunque il periodo caotico (io faccio il post il sabato e ultimamente è stato tutto un susseguirsi di cresime, battesimi, compleanni e quant'altro) dovrebbe essere al termine e dovrei tornare un po' più presente.
Detto questo vi lascio alla recensione.

Titolo: Il circo della notte
Autore: Erin Morgenstern
Edizione: Rizzoli
Prezzo:  18,50 €
Trama (tratta da www.ibs.it): Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l'insegna in bianco e nero che dice: "Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all'aurora". È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l'umana fantasia dispiega l'infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio,.. Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all'unico scopo di dimostrare una volta per tutte l'inferiorità dell'avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l'uno dall'altra: l'amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza. 

Questo libro è tante cose. E come tutti i libri 'tante cose', ho avuto bisogno di un momento, per fare il punto e riorganizzare le idee. Anche 'qualche' momento. E, nonostante questo, so che qualcosa mi rimarrà indietro, in sospeso, e mi mangerò le mani quando mi renderò conto di non averla scritta.
Ci sono libri magici, e non perchè parlano di magia, ma perchè lo sono a priori. Ti cercano, ti aspettano, se ne stanno nascosti nell'ombra e ti osservano e, al momento giusto, saltano fuori a ghermirti e tu non hai scampo. Non ne hai perchè sono così magici da sapere quando è il momento giusto. Loro lo sanno, non tu, quindi non hai difese. Ti saltano in mano e tu non puoi fare altro che leggerli. Pensi di 'volerlo' leggere tu, in realtà è lui che 'vuole essere letto' da te, in quel momento. Perchè sa che è quello giusto. Perchè sa di contenere qualcosa di cui hai o avrai bisogno. E sa anche che lo amerai. Lo amavi prima ancora di incontrarlo, figuriamoci dopo. Per questo non hai scampo.
Così ha fatto questo libro con me. Sapeva che il mio unico canale di aggioramento e scelte di lettura sono gli altrui blog e le loro recensioni, e da una recensione è saltato fuori. Mi è bastato il nome per sapere che lo avrei letto e la recensione per confermare tale volontà. Ma la sua magia non è finita perchè si è presentato tra i 10 libri della Review War e, nonostante io sia stata tra le ultime a scegliere, lui era lì in attesa. Si è tenuto libero. La cosa mi ha lusingato e anche un po' inquietato.
Anche il libro, mi ha inquietato, perchè veramente, avevo bisogno di lui e di alcune cose che diceva. Di quelle cose non parlerò, sono personali, e comunque non ne avrò bisogno. Come dicevo, è 'tante cose', per cui non c'è bisogno di aggiungerne altre.
Questo libro è una sfida, sono tante sfide, in verità, ma la prima risalta. Prospero e Alexander sono due maghi, con una visione differente della magia e dell'insegnamento. Bianco e nero. Attenzione NON Bene e Male. In questo libro bicromatico, il bene e il male non esistono, non come forze contrapposte non come schieramento unico. E questo è una delle magie più forti.
Si sfidano, dunque, come fanno da secoli, e, da secoli, utilizzano degli allievi, per questa personale guerra.
Cambiano i soggetti, cambia lo scenario.
Stavolta la scacchiera è il circo. Un circo notturno, dal tramonto all'alba. Un circo magico, perchè dotato di attrattive e illusioni di cui non si coglie il trucco. Perchè il trucco non c'è. Un circo in Bianco e Nero. E questa è la seconda magia, perchè, senza che nessuno se ne renda conto, il Circo diviene il vero protagonista. Gli stessi personaggi finiscono per lasciargli la scena e ruotare attorno a lui. Lo stesso libro è suddiviso in parti e l'inizio di ogni parte racconta dei visitatori e delle meraviglie che vi si possono trovare all'interno. E sono tali e talmente ben descritte, che il lettore le 'vede', vede i colori, sente i suoni e le grida, assapora i dolci e le leccornie che vi si vendono. E, ad un certo momento, dimentica la sfida e tifa solo ed esclusivamente per la sopravvivenza del Circo, destinato a scomparire al momento della vittoria di uno dei due.
Una scacchiera, dicevo, dove i due allievi divengono i giocatori e tutto il resto solo pedine. Prospero è presente, Alexander defilato, eppure il secondo sembra aver messo in conto, oppure non interessarsi alla magia più grande, mentre il primo non la comprende e la rifiuta. E, soprattutto, la sottovaluta. Questo libro è un inno alla magia più grande al mondo: l'amore. L'amore in tutte le sue forme, in tutti i suoi spazi. Quello classico tra uomo e donna, quello per una passione, quello per una vita, quello per un fratello o una sorella, quello per gli altri in generale, quello per il proprio avversario, che, proprio perchè è un avversario, proprio perchè siete tu e lui, proprio perchè in virtù di questo siete legati da qualcosa di indissolubile, finisci per amarlo. Da troppo tempo non trovavo l'amore così presente e descritto in maniera tanto poetica e delicata in un libro. Mi ha colpito e cullato e l'ho apprezzato enormemente
Il finale è semplicemente meraviglioso. Lo spettacolo più incantevole di tutto il circo. Quando l'ho letto, e ho capito, mi sono saliti alle labbra talmente tanti aggettivi, che ho finito per inventarne di nuovi. Ma sono quasi commossa, tanto ho apprezzato quell'ultima frase. E' inutile che corriate a leggerla, se non leggete tutto il resto, diviene senza senso, e questo la rende ancora più geniale. Inoltre c'è una sorta di Epilogo finale che non c'entra con la storia principale, a cui invece si riferisce il mio commento. Se leggete l'ultima frase dell'epilogo, bè non è che sappia di molto.
Bene, citate le cose 'positive', passiamo agli effetti collaterali. Il primo è ci sono tre tempi, prima, dopo, non si sa. Pertanto, nonostante le date a inizio capitolo, è richiesta la massima attenzione per non perdersi. Il 'non si sa' è a inizio parte, quando viene descritto il circo ai visitatori, il prima racconta come tutto è iniziato, il dopo è un dopo che si avvicina e converge. Prima e dopo si uniranno nelle ultime pagine quando tutto convergerà. Per contro, non ci sarà bisogno di sforzarsi a tenere la massima attenzione, causa effetto collaterale due: sto libro mette un ansia addosso da lasciare senza fiato. Frasi brevi, al tempo presente, concitate, come se da un moemtno all'altro accadesse qualcosa di tragico. Si respira dalla metà in poi. E all'inizio forse. Le prime pagine tendono ad essere un po' più quiete.
Ultima cosa che ho apprezzato enormemente: il rispetto dei tempi. Ci sono libri in cui il finale arriva in tre pagine e stop, altri in cui arriva a mezzo libro e si trascina, si trascina, si trascina, solo per allungare il brodo. Qui no. Inizia, si sviluppa, termina. E, l'ultima magia che lascia, è un misto di quiete ed ansia contrapposto. E' assolutamente difficile da spiegare perchè non sono sensazioni che vanno di pari passo, eppure ripensando a tutta la storia non posso fare a meno di notare che ogni cosa è descritta in maniera quieta e con il suo tempo, eppure mentre la leggi ti mette ansia. Un'abilità dell'autrice davvero particolare.

Personaggi: Ammessa la magia del Circo e il suo ruolo da protagonista, ci sono, ovviamente, altri personaggi, in questa storia. Personaggi, ovviamente, magici e, alcuni, indimenticabili. Vi ho già parlato dei due maghi secolari, Prospero e Alexander. Di loro in realtà apprendiamo poche cose, Prospero compare un po' di più, Alexander è quasi assente, ma lascia comunque alcune perle che mi hanno colpita. Agiscono per mezzo dei due allievi, Prospero con Celia, la figlia dotata dei suoi stessi poteri, Alexander con Marco, orfano portato per la magia, ma che usa lo studio per creare i suoi incanti. Per la verità i due ragazzi vengono citati, compaiono, si muovono, eppure il loro carattere rimane vago. Sono buoni, giusti, leali e cercano di svolgere al meglio il loro compito eppure rimangono vaghi eterei, innafferrabili quasi come un'illusione. Molto più concreta Isobel, l'indovina, di cui si intuisce la passione, le intenzioni, le speranze e le ferite. Buffe e adorabili Tante Pavla, creatrice di abiti, e Tsukiko, misteriosa contorsionista che cercherà di aiutare i protagonisti ... o il circo. Esemplare Bailey, un ragazzino sì, ma con la forza di seguire, soprattutto di credere, nei sogni e nel destino. Un invito neanche tanto velato a prendere le redini della propria vita e decidere. Stupendi e magici i gemelli Poppet e Widget, fondamentali, loro malgrado, alla storia che essi stessi scrivono, rappresentando l'emblema assoluto della scacchiera e del Circo, bianco e nero, prima e dopo, passato e futuro, certezza e ipotesi e via all'infinito, ma ... indissolubilmente uniti. Sono fratelli, sono gemelli, sono magici e non potrebbero esserlo l'uno senza l'altro. Proprio come non ha senso parlare prima, se non esiste un dopo.
Ultima citazione per l'altro protagonista nascosto: il tempo. Anche lui mobile e immobile, scorre inesorabile eppure non scorre per tutti. E' il primo simbolo del circo, è quello che lo accompagna per tutta la storia, è l'ultimo ad andarsene. Un'altra magia. Del tempo non parlo, per una cosa mia., per un rapporto strano che io e lui abbiamo da ... tempo. Ma se leggete il libro, non potete non notarlo.

La narrazione è in terza persona, al tempo presente, segue i vari attori, i vari momenti, con una precisione da orologio e non può essere un caso. Le frasi sono brevi, quasi concitate, eppure lo stile è ricco, pieno di immagini che, in poche brevi parole, raggiungono l'effetto desiderato. Il registro è medio, salvo poche parole, eppure, la scrittura è complessa, approfondita, a volte quasi difficile. Indubbiamente l'autrice ha un suo modo di scrivere assolutamente unico. Almeno in questo caso.

Giudizio finale complessivo: Magico. In tutto e per tutto. Come dicevo all'inizio mi ha atteso e non mi ha lasciato scampo. E so che utilizzerà la mia recensione per ghermire altri di voi. Perchè c'è chi correrà a leggerlo dopo le mie parole. So che ad alcuni non farà effetto, mentre altri vi rimarranno intrappolati dentro, come è capitato a me. La magia non è tutta uguale, i libri non sono tutti uguali. Neanche i lettori. Ma io spero che tra di voi ci siano coloro dai quali vuole essere raggiunto, perchè lascerà qualcosa di unico. Di magico.
Io sono pignola, pretendo tanto, noto tutto e faccio pelo e contropelo anche ai romanzi che ho amato. Qui non mi è riuscito. L'ultima magia...
Voto: 10/10

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Commenti

  1. anche a me era piaciuto moltissimo..e come un vivere in un sogno, un atmosfera magica e onirica. Però a me non aveva preso totalmente.
    forse perchè ha risentito del fatto che io l'avevo preso sulla sia di recensioni che gridavano all'erede di H.Potter e non centra un cavolo con Harry..

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    1. Erede di Harry Potter? O_o Mai trovate recensioni dove ne parlavano, ma francamente, neanche io ci vedo somiglianze, neanche per l'aspetto magico, perchè mi sembrano due tipi di magia piuttosto diversi. Io comunque l'ho adorato tanto che mi sono procurata anche il cartaceo e lo sto già rileggendo.

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  2. Devo leggerlo assolutamente!!!
    La tua recensione è una di quelle di cui ho indovinato l'autrice nella Review War :D

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    1. Mi fa piacere ^_^
      Io avevo detto a Serena che forse erano troppo riconoscibili a causa dello schema, ma lei disse che dovevano essere come nel blog, proprio perchè c'era la possibilità d'indovinarle, per cui è rimasta uguale ;) (o forse me lo disse Tera? Mah... Memoria labile)

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