Recensione: Dracula in Love di Karen Essex


L'esordio della consocia grafica con un libro che, in tutta sincerità, inizialmente ritenevo un mattone. Difficilmente abbandono una lettura e, nonostante ne abbia preso in considerazione la possibilità, sono contenta di non averlo fatto.



Titolo: Dracula in Love
Autore: Karen Essex
Edizione: Bompiani
Prezzo: 18,50 €
Trama: Londra, fine Ottocento. Mina Murray è una giovane donna fidanzata con Jonathan Harker. Assiste la direttrice di un rinomato collegio femminile, insegnando buone maniere, ma c'è in lei un'inquietudine segreta, un io misterioso che, represso durante l'infanzia e l'adolescenza, si manifesta ora sotto forma di sogni, visioni, episodi di sonnambulismo. Quando il fidanzato di Mina, notaio, viene chiamato in Austria da un misterioso Conte per affari, Mina approfitta dell'occasione per andare a trovare un'amica, Lucy, in vacanza al mare. Ma viene a sapere pervie soprannaturali che Jonathan è gravemente malato in Austria e deve correre ad assisterlo. Dopo aver frettolosamente sposato Mina, Jonathan le rivela di essere rimasto vittima di creature diaboliche. Sono forse le stesse presenze da cui è ossessionata Mina? E il Conte da cui Jonathan si è recato è forse la stessa creatura misteriosa che protegge Mina e nello stesso tempo sembra volerla attirare in un abisso di perversione? Quando Jonathan, disperato, decide di farsi ricoverare nell'ospedale psichiatrico dell'ambiguo dottor Seward, Mina lo segue - senza sospettare che sarà lei, e non il marito, a subire le cure del medico, vere e proprie torture che hanno già provocato la morte dell'amica Lucy. Mina sarà salvata dal misterioso Conte, che le rivelerà l'esistenza di un mondo parallelo, in cui Mina, unendosi a lui, potrà attingere l'immortalità - a meno che l'imprevedibile non intervenga a riportarla accanto a Jonathan.

Per le innumerevoli discordanze che ho riscontrato con la storia originale, non riesco a considerare Dracula in Love come una delle tante versioni letterarie del celebre romanzo di Bram Stoker.
E proprio per queste sostanziali differenze, ritengo che il modo migliore per leggere e apprezzare questo libro è quello di staccarsi dall'idea di Stoker, dalla quale la Essex ha tratto ispirazione per creare un romanzo che con la visione stokeriana di Dracula ha davvero poco in comune.


Scritto in prima persona, narra i fatti dal punto di vista di Mina Murray. Le ambientazioni, nelle quali si susseguono le vicende, sono pressoché le stesse ma la sequenza degli avvenimenti, i tratti caratteriali dei personaggi, in alcuni casi persino le relazioni che intercorrono tra loro, risultano completamente stravolte.
Lo stesso amore che lega il vampiro - che nel romanzo viene chiamato semplicemente Conte - a Mina è un sentimento profondo, radicato, immortale, che sopravvive nel tempo e nello spazio, nei settecento anni in cui il Conte insegue Mina nelle sue continue reincarnazioni, proteggendola sempre e vegliando su di lei. E, proprio dai racconti del Conte alla sua amata, si coglie quanto ogni volta si sia prodigato affinché lei ritrovasse la propria identità dimenticata per poter, finalmente, coronare il sogno di una vita eternamente insieme. Un tratto caratteriale che rende questo Dracula senza dubbio molto più umano e meno mostro assetato di sangue.
Per la prima parte del libro, che per me è risultata anche la meno scorrevole, il Conte rimane una figura astratta, irreale, la proiezione dei sogni, spesso anche 'sconvenienti' per la mentalità del periodo storico, di Mina. Si manifesta svariate volte, nella sua forma umana quanto animale, quando accorre in soccorso alla sua amata, ma rimane comunque una figura marginale. Solo quando Mina, dopo aver letto due lettere che la cara amica Lucy le aveva scritto prima di morire, si reca nell'ospedale psichiatrico con il doppio intento di far curare il marito Jonathan e scoprire la verità sulla tragica e prematura morte di Lucy, finendo per ritrovarsi a rischiare ella stessa la propria vita, il Conte appare come un grosso animale e la porta via con sé.
Da quel momento in poi il personaggio del Conte si svela e si delinea risultando estremamente affascinante.
Tuttavia, il rapporto tra i due, paradossalmente, risulta più sensuale e coinvolgente quando viene vissuto in quella sorta di dimensione parallela attraverso i sogni di Mina.
Dopo il loro ricongiungimento, il Conte rivela la storia di Mina, delle sue origini, della sua vera natura, del loro primo incontro e della nascita del loro amore. Attraverso quei racconti, Mina prende lentamente e faticosamente coscienza del suo vero io.
Nonostante il fascino incontrastato del Conte, da quel momento la loro storia un po' si appiattisce. Tuttavia, la seconda parte del libro rimane quella più ricca di colpi di scena. E' stata la parte della storia che mi ha incollata alle pagine. Più leggevo e più mi scoprivo curiosa di conoscere i risvolti.

Personaggi: La Essex dà una sua visione dei personaggi che risultano ben caratterizzati nonostante le nette differenze con quelli che sono gli stessi ideati da Stoker. Pone in risalto i personaggi femminili che risultano donne forti e determinate per il loro tempo. Basti vedere Mina, che si evolve nella consapevolezza e nella forza dei propri poteri, fino a dimostrare grande maturità e amore quando si ritroverà a fare una scelta fondamentale. Ma anche la stessa Lucy, ben lontana dalla frivola ragazza che il Dracula di Stoker sottomette e rende vampira, si dimostra decisa e passionale, determinata a seguire il suo amore segreto. O anche Kate Reed, una cara amica di Mina, anticonformista e appassionata giornalista.
I personaggi maschili, fatta eccezione per l'affascinante Conte Dracula che, comunque, mostra un lato meno sanguinario a favore del ruolo di innamorato fedele, scontentano un pochetto.
Quince si vede poco, ad un certo punto sparisce e riappare solo sul finale. Il dottor Seward è un viscido ipocrita che diagnostica erotomania e ninfomania in ogni donna. Von Helsinger, un misogino psichiatra, risulta praticamente quasi inesistente fino alla fine. Arthur Godalming, il personaggio più squallido, sposa la povera Lucy tramando alle sue spalle. Johnatan Harker attraversa varie fase ed il più incostante. Prima buono, puoi corrotto, poi vigliacco e debole, infine ritrova la retta via e diventa il paladino fedele e giudizioso.

Giudizio finale complessivo: E' un buon libro. Un romanzo gotico, per niente scontato, che a dispetto dell'impressione iniziale, mi ha coinvolta e mi è piaciuto. Anche se certe descrizioni risultano un pelino lunghe e dettagliate, non mancano i momenti di delicato e sensuale erotismo, di attacchi cruenti, nonché quel pizzico di sangue e follia che ci si aspetta di leggere.
Se c'è qualcosa che non mi convince è la presenza di personaggi quali "il baleniere" o anche la Signora Westerna, la sciocca e malaticcia madre di Lucy.
Il finale delude chi, romanticamente, si aspetta la coronazione di un amore travagliato. C'è da dire, di contro, che la scelta di Mina rivela appieno la crescita del personaggio che antepone un amore più grande, innocente e bisognoso di protezione, a quello per l'immortale Conte.
Tuttavia, la dipartita di quest'ultimo, con la dichiarazione: «Non è finita, Mina, non sarà mai finita.» regala la dolce illusione che tutto può ricominciare, in un'altra vita.
Il mio consiglio? Se vi appassiona il genere, leggetelo! Merita.
Voto 7/10


Commenti

  1. ho letto dracula di Bram Stoker una vita fa..questa sembra una piacevole rivisitazione...ci farò un pensiero

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  2. La storia mii sembra abbastanza simile al film "Bram Stoker's Dracula" di Francis Ford Coppola. Infatti, anche lì il legame che unisce Dracula e Mina si rinnova nei secoli attraverso la reincarnazione di lei, mentre il Conte continua ad attendere il momento in cui potranno riunirsi. Dalla tua recensione ho notato molte somiglianze con questa pellicola ^-^

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  3. Non ho visto il Dracula di Coppola però mi sono documentata ^^ ..e sì, pare ci siano più somiglianze con la pellicola che con il romanzo di Stoker. ^_^

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  4. Di solito non amo i remake dei libri che ho amato profondamente e di certo il prezzo non mi alletta..peró la tua recensione mi ha fatto venir voglia di leggerlo e penso che proveró a cercarlo come ebook. Il Dracula di Coppola è spettacolare perchè se in quello di Stoker il Conte è simile a una bestia, nel film esce fuori tutta l'umanitá di un personaggio costretto suo malgrado a una vita deplorevole. É una delel mie storie preferite!!:) bella recensione comunque! Fai un salto da me se ti va!

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    1. Ciao! Lieta di aver stuzzicato la tua curiosità :)
      Visiterò il tuo blog con piacere. ;)

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