Recensione: Le bugie hanno le gonne corte di Erin McKean

Il mio primo libro dell'anno! E la mia prima recensione ^_^
Bene, bene, questo librino è rimasto lì in attesa per un po' come avete potuto vedere, ma finalmente ha avuto il suo tempo. Per la verità ne ho conclusi anche altri (Viva le vacanze!), ma per le recensioni ho bisogno di qualche giornino in più.
Ok, vi lascio al libro.
Buone letture a tutti!


Titolo: Le bugie hanno le gonne corte
Autore: Erin McKean
Edizione: Mondolibri su licenza Piemme
Prezzo: 12,80€ (16,00 € in edizione Piemme)
Trama (tratta da www.ibs.it): Dora ha ventidue anni, studia al college, anche se ancora non ha capito esattamente cosa, e per mantenersi lavora in una caffetteria, insieme "all'uomo della sua vita", che purtroppo, però, nonostante gli inequivocabili segnali che lei gli ha inviato, non ha ancora fatto la prima mossa. Dora non ha mai conosciuto i suoi genitori ed è stata allevata da Mimi, sua nonna, l'irresistibile ed eccentrica proprietaria di un negozio di abiti vintage: quanto di più lontano possa esistere dallo stereotipo di torte di mele e golfini fatti a mano. Per anni Mimi ha tenuto da parte gli abiti più belli per Dora, creandole un armadio che farebbe invidia a qualunque donna, ma la cosa ha sempre lasciato indifferente sua nipote, che si ostina a indossare solo jeans e t-shirt multicolore. Dora non riesce a condividere l'entusiasmo di sua nonna per lo shopping: l'idea che i vestiti possano essere qualcosa di più di un semplice oggetto non l'ha mai sfiorata. Quando, però, Mimi viene ricoverata in ospedale, Dora è costretta a tornare a casa e a occuparsi del negozio e di tutte le affezionate clienti. Già dai primi giorni scopre l'anima segreta del negozio che Mimi non le aveva mai rivelato; sua nonna, infatti, ha cucito sulla fodera di ogni abito una storia, legandolo indissolubilmente a una particolare cliente. Ben presto Dora si farà coinvolgere dal gioco creato dalla nonna e si metterà alla ricerca di un vestito fatto apposta per lei che la porti, per la prima volta, a incontrare il vero amore.



Mi sia permesso d'iniziare la recensione con una polemica, perchè la cosa comincia a stancarmi. Ho letto il titolo, ho letto la trama di cui sopra e ho preso il libro. Prima ancora di giungere a metà sono andata a cercare il titolo originale, sicura al 100% che fosse completamente diverso. Avrei potuto scommetterci e avrei vinto. Se vi affascina il titolo lasciatelo perdere perchè con la storia non c'incastra niente. Ma NIENTE!!! Si fosse chiamato Ventimila leghe sotto i mari sarebbe stato uguale. Vogliamo parlare poi della trama offerta e su cui il lettore dovrebbe basare l'acquisto? Bene, la frase determinante, per me come per altre, credo, è quel 'si metterà alla ricerca del vestito fatto apposta per lei ...' Perchè la prima parte della trama è svelata, quindi mi aspetto che in ciò che è taciuto, cioè buona parte del racconto, ci sia questa maturazione-ricerca-conquista della protagonista.
Ecco, vi assicuro che sta cosa, Dora, NON LA FA! MAI!!! In nessuna pagina del libro ci sono riferimenti a questa ricerca, a questo 'gioco' o intrigo.
Ora, a questa gente che ha queste grandi alzate d'ingegno e che viene pure pagata per decidere titoli e trame, quando esistono già, vorrei chiedere: mai sentito parlare di pubblicità ingannevole? Perchè se la pubblicità di un libro è il suo titolo e la sua trama, allora quelli di questo libro sono falsi! Inducono CHIARAMENTE il lettore a credere di acquistare una storia e invece se ne ritrovano un'altra!
Per inciso, il titolo originale è: Le vite segrete dei vestiti. Che ha tutta la sua ragione d'essere in quanto è uno dei temi portanti del libro.
Fine della polemica.
Detto questo, il libro è carino e assolutamente piacevole. Lo so, considerando la mia tirata iniziale poteva non sembrare, ma scorporato dalle stupidaggini degli editori e letto con assoluta oggettività devo dire che si è fatto apprezzare. Per carità non è un capolavoro e ha i suoi difetti, primo tra tutti quello di rimanere troppo in superficie.
Nonostante il punto di vista sia quello della protagonista (il romanzo è scritto in prima persona), ho avuto l'impressione che Dora 'recitasse', che pensasse cose, arrivasse a conclusioni che, ben lungi dall'essere sue, fossero quelle che tutti (dai lettori, agli altri protagonisti del libro) si aspettavano da lei. Avrei preferito più dettagli sulla sua maturazione, sulla sua consapevolezza. Qualcosa di simile a ciò che avviene durante il suo colloquio per il master, ma ripetuto per tutto il libro. Anche i sentimenti che prova per il ragazzo che ama, sono solo accennati. Non si sente il suo amore prima, ma solo che 'le piace' quel tipo, le sue riflessioni sono sporadiche, la sua reazione si conclude in 4 righe. Per essere un chick lit è veramente scarso, sia come storia, che non ha niente di nuovo o particolare, sia come emozioni che tratta e che dovrebbe suscitare.
La cosa che mi è piaciuta di più è stato l'inserimento, nella trama, di quelle 'storie dei vestiti' che Dora trova legate agli abiti in vendita. Vi confesso che la cosa mi ha catturata talmente tanto che, ad un certo momento, mi sono ritrovata a pensare che storie avrebbero raccontato i miei, di abiti, sia quelli che amo di più, sia quelli che, magari, indosso un po' meno.

Personaggi: come dicevo, il libro è in prima persona e tutto è filtrato con gli occhi della protagonista. Anche in questo caso, però, ho rilevato una certa piattezza. Una giovane ragazza che non sa bene cosa fare nella vita, lavora in una caffetteria universitaria, deve decidere quale master fare, si trova davanti un problema. Riflette, riflette riflette, ma sembra sempre che reciti. E' stereotipata. Con, il maschietto di turno, fa la sua particina senza lode e senza infamia. Anche Gary per la verità, non è che abbia grosse colpe, è più Dora che si fa i film. Assolutamente divertente Mauh, scanzonata ma con la testa sulle spalle, sinceramente la preferisco alla protagonista, quanto meno dimostra una sua personalità. Antipatiche quanto devono esserlo, la zia e la cugina. Per quanto riguarda nonna Mimi, è un peccato non poterla conoscere 'direttamente', ma solo dai ricordi della nipote.

Lo stile risulta piacevole e scorrevole, ma non coinvolge e non esalta, tranne che nei racconti degli abiti che, per assurdo, sembrano l'unica cosa viva del libro. Registro medio, senza paroloni nè linguaggio basso. Dialoghi un po' standard e piattini, sentiti un po' troppe volte.

Giudizio finale complessivo: Un compitino ben svolto e niente più. Carino, scorrevole, piacevole, ma lascia poco più di un paio d'ore serene necessarie per leggerlo. Non mi sarebbe dispiaciuto qualcosa di un po' più 'sentito', magari anche da parte dell'autrice.
Voto: 6/10

Commenti

  1. Sono concorde con te sulla recensione. Volevo chiedere un'info. Come finsce il tuo libro? Mi è venuto il dubbio che manchino delle pagine...

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    1. Uhm ... a casa controllo e ti rispondo in privato per non fare spoiler, ma io non ho avuto quest'impressione. Ti faccio sapere al più presto.

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    2. Uff, non riesco a scriverti per email. Comunque posso dirti che nel mio l'ultimo capito si chiama proprio 'Epilogo' quindi dovrebbe esserci anche nel tuo. O forse mancano delle pagine tra l'ultimo capitolo e l'epilogo?

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