Recensione: Se i pesci guardassero le stelle di Luca Ammirati

Lettura obbligata per una challenge. Se non fosse stato per questo, e perché non riesco ad abbandonare i libri a metà, lo avrei interrotto.

Autore: Luca Ammirati
Edizione: DeAPlaneta
Prezzo: 16,00€
Trama: Samuele ha trent'anni, una gran voglia di essere felice e la fastidiosa sensazione di girare a vuoto, proprio come fa Galileo, l'amico "molto speciale" con il quale si confida ogni giorno. Sognatore nato, sfortunato in amore, vorrebbe diventare un creativo pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. Così di giorno è un reporter precario e malpagato, mentre la sera soddisfa il proprio animo poetico facendo la guida al piccolo osservatorio astronomico di Perinaldo, sopra Sanremo: un luogo magico per guardare le stelle ed esprimere i desideri. Proprio lì, la notte di San Lorenzo incontra una misteriosa ragazza, che dice di chiamarsi Emma e di fare l'illustratrice di libri per bambini. Samuele ne rimane folgorato e la invita a cena, ma è notte fonda e commette il più imperdonabile degli errori: si addormenta. Quando si risveglia, Emma è scomparsa nel nulla. Ma come la trovi una persona di cui conosci soltanto il nome? Non sarà l'ennesimo sogno soltanto sfiorato? In un tempo in cui persino l'amore sembra un lusso che non possiamo permetterci, questo romanzo di Luca Ammirati ci ricorda che per realizzare i nostri desideri è necessaria un'ostinazione che somiglia molto alla follia. E che a volte bisogna desiderare l'impossibile, se vogliamo che l'impossibile accada.

Voto: 3/5 (6/10)
Lettura a scatola chiusa piuttosto deludente.
Arriva alla sufficienza perché non ho trovato motivi ragionevoli per dare di meno e ad altri potrebbe piacere, ma per me è stato veramente noioso, piatto e banale.
L'ossessione di Samuele per Emma rasenta l'irritante e, pur non amando personaggi come Jacopo, ad un certo punto ero dalla sua parte e pensavo: se parla ancora di sta Emma chiudo il libro. Purtroppo mi riesce difficile abbandonare i libri a metà.
Speravo in un finale con un po' di guizzo, invece si è rivelato citofonato, scontato e sentito in migliaia di libri. Ma questo potevo anche tollerarlo, in moltissimi casi anzi mi è piaciuto, qui invece si è rivelato l'ennesimo passaggio pesante che non finiva più.
Samuele è una lagna, un Calimero formato umano senza l'attenuante di essere carino. I suoi discorsi e riflessioni sono talmente ripetitivi che più che riflessioni filosofiche e stimolanti le chiamerei pippe mentali.
Decisamente migliori i suoi amici, sia Jacopo, che almeno alleggerisce la storia, sia Ilenia che ha una bellissima positività (e mi sono pure segnata la ricetta dei dolcetti).
Emma... è così esasperante tutto questo parlare di lei che non vorrei sentirne più manco il nome, ma due paroline ce le spendo: degna di Samuele. E non dico altro per non fare spoiler.
la scrittura sarebbe carina e scorrevole, ma viene rovinata dall'inserimento di informazioni storico- architettoniche su tipo ogni sasso presente a Sanremo e Perinaldo (e pure un palazzo di Roma) di cui avrei fatto volentieri a meno. Per quelle astronomiche invece l'eccezione è d'obbligo in quanto rendono più concreto il ruolo di guida dell'Osservatorio.
Mi spiace davvero tanto non aver apprezzato questo libro, perché per alcuni aspetti la mia vita attuale ha punti di contatto con quella di Samuele; eppure non ho provato la minima empatia con lui, né mi ha suscitato una qualche simpatia di solidarietà. Ho preferito di gran lunga Ilenia.

Commenti

  1. Aspetta, esiste un libro con un personaggio che si chiama come me? Oddio, è la prima volta nella mia vita ahahhahahaha lo voglio anche solo per questo!

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