Recensione: Cartoline di morte di James Patterson e Liza Marklund

Piccolotto malato, per cui ho letto tanto e recensito niente. Da oggi, per qualche giorno, piccola carrellata di opinioni ^_^.

Titolo: Cartoline di morte
Titolo originale: The Postcard Killers
Autore: James Patterson & Liza Marklund
Edizione: Longanesi
Prezzo: 8,00€
Trama: Una scia di morte attraversa l’Europa. Sono giovani, belli, felici. Sono giovani coppie in viaggio di nozze, in giro per le più importanti capitali europee. Hanno tutta la vita davanti. Ma sono morti che camminano. Perché qualcuno li uccide e ricompone i cadaveri in pose enigmatiche, li fotografa con una Polaroid e poi invia la foto a un giornalista del quotidiano locale. Ma quel giornalista sa che cosa lo aspetta, perché pochi giorni prima ha ricevuto una cartolina dai killer, una cartolina di morte. Roma, Francoforte, Copenhagen, Parigi... e Stoccolma. Jacob Kanon, detective del NYPD, è l’unico sulle tracce dei killer, ma è sempre un passo indietro. Eppure non si arrende, non può cedere, perché ha un motivo del tutto personale per fermare la strage. Ora, finalmente, è a pochi passi dalla soluzione. Stoccolma potrebbe essere l’ultima tappa della catena di omicidi. Tutto dipende da una giornalista svedese, la giovane e agguerrita Dessie. Lei ha ricevuto l’ultima cartolina di morte e solo lei può aiutare Kanon, prima che i killer mettano in atto una contromossa imprevista. O forse l’hanno già fatto?

Voto: 3,5/5 (7/10)
Secondo appuntamento con Patterson e devo dire che stavolta è andata meglio. Non so se è stata la collaborazione tra due autori, ma il racconto mi è sembrato più pieno, più rifinito, più equilibrato, rispetto a Il club di Mezzanotte. Anche più coerente.
La storia è carina, i cattivi vengono presentati subito e sono ben definiti. Sono anche abbastanza caratterizzati, ma non mi sarebbe dispiaciuto uno sguardo più approfondito sulle loro motivazioni o sul passato, ma non è stata una mancanza tanto rilevante da non far apprezzare il libro.
Jacob, invece, non mi è piaciuto granché. Troppo vittimista da un lato e troppo arrogante dall'altro. Del tipo: nessuno mi capisce e solo io posso risolvere il caso.
Per fortuna c'è la figura di Dessie a mitigare i toni da Supereroe Superfigo che altrimenti avrebbe il protagonista. Lei è molto più umile e riflessiva, anche se in alcuni passaggi ha avuto pensieri e comportamenti che mi hanno lasciata perplessa.
Ben dosati i colpi di scena. Mi ha sorpreso molto la mossa degli antagonisti, quando vengono scoperti, ma la 'spiegazione' si svela poco a poco e al lettore è permesso di arrivarci assieme all'investigatore.
Finale un po' esagerato. Preferivo qualcosa di più soft ma più esplicativo.
Patterson è un autore estremamente prolifico e dalla produzione vastissima, ma, come dicevo, sono solo al secondo incontro con lui. Rispetto al primo (scritto da solo), in questo secondo libro la doppia mano fornisce completezza e rotondità alla storia, sia per quanto riguarda i personaggi, che per la trama. Lo stile diverso si sente, tanto che è facilmente intuibile 'chi ha scritto cosa'. Però l'insieme rimane piacevole, la suddivisione è così ben fatta che non si creano incongruenze e ogni scena ha lo stile e il ritmo più appropriati. Forse c'è qualche forzatura nel finale, ma non disturbano. Non me almeno.

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