Recensione: Borgo Propizio di Loredana Limone

Ancora Ranocchio influenzato, ma Dio benedica i nonni e ce li conservi.
Per fortuna oggi vi parlo di una storia carina e leggera.

Titolo: Borgo Propizio
Autore: Loredana Limone
Edizione: Tea
Prezzo: 10,00€
Trama: Quasi tutte le fiabe cominciano con C'era una volta, ma questa è diversa. Questa comincia con C'è una volta... Perché è oggi che Belinda ha intenzione di ripartire e Borgo Propizio, un paese in collina, in un'Italia che può sembrare un po' fuori dal tempo, le pare il luogo ideale per realizzare il suo sogno: aprire una latteria. Il borgo è decaduto e si dice addirittura che vi aleggi un fantasma... ma che importa! A eseguire i lavori nel negozio, un tempo bottega di ciabattino, è Ruggero, un volenteroso operaio che potrebbe costruire grattacieli se glieli commissionassero (o fare il poeta se sapesse coniugare i verbi). Le sue giornate sono piene di affanni, tra attempati e tirannici genitori, smarrimenti di piastrelle e ritrovamenti di anelli... Ma c'è anche una grande felicità: l'amore, sbocciato all'improvviso, per Mariolina, che al borgo temeva di invecchiare zitella con la sorella Marietta, maga dell'uncinetto. Un amore che riaccende i pettegolezzi: dalla ciarliera Elvira alla strabica Gemma, non si parla d'altro, mentre in casa di Belinda la onnipresente zia Letizia ordisce piani, ascoltando le eterne canzoni del Gran Musicante. Intanto i lavori nella latteria continuano, generando sorprese nella vita di tutti...

Voto: 3,5/5 (7/10)
Ed ecco un librino simpatico! Ok, andavo un po' sul sicuro, visto il genere, ma non mi aspettavo che fosse così buffo e non convenzionale.
Credo che sia questa la chiave di riuscita di questo racconto.
Sia i personaggi che la storia sono quel tanto sopra le righe da farli percepire come originali, senza renderli assurdi, incoerenti, troppo irreali.
Come Mariolina (che ho confuso a lungo con Marietta, un po' di diversificazione nei nomi avrebbe giovato) che sembra bacchettona, ma non lo è. O come Ruggero, che sembra il classico sciupafemmine, e invece è onesto, di buon cuore e molto innamorato.
La trama, semplice e divertente, fa più da sfondo che da leitmotiv del libro. Sembra quasi una scusa per poter sbirciare tra le reazioni dei personaggi, nel loro intimo, tra pensieri e parole che pongono il lettore in condizione di riflettere su tanti argomenti. Oppure di divertirsi e basta.
Qualcuno l'ha definita 'una fiaba moderna'. Mah... forse ci manca un vero cattivo (un orco, una strega) poiché il presunto fantasma non sembra volersi palesare e il resto dei personaggi ricordano molto i Teletubbies. Rimane però un libro positivo e abbastanza 'realistico'. Di paese. E in paese (chi, come me, ci vive, lo sa) non ci sono 'cattivi', solo persone normali, con pregi e difetti. Proprio come questi personaggi: Belinda ragazza squisita ma con la fissa del latte, Marietta castigatissima e un filo arrogante, Ornella che punta sull'apparenza e poi ha un marito tremendo... E zia Letizia, Gran Trafficante (parafrasando lei stessa) che, come tutte le zie che si rispettino, tesse e architetta nell'ombra affinchè le persone amate trovino la felicità.
La scrittura è leggera, ironica, corretta, ma familiare e paesana. Rende la lettura scorrevole e veloce. Le battute, che ogni tanto l'autrice riserva ai suoi personaggi, fanno sorridere. I dialoghi sono divertenti, forse un po' scontati, ma appropriati.
Sono stata felice che la storia d'amore non riguardasse la protagonista 'ufficiale' e che ci siano anche diverse forme d'amore.
So che ci sono due seguiti. Li terrò presenti per qualche momento nero.

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