Recensione: Allegiant (Divergent 03) di Veronica Roth

E concludo un'altra trilogia di cui non sentivo il bisogno, ma l'avevo stupidamente comprata tutta (pure l'extra che ancora sta lì) e allora tanto vale dargli una possibilità.
Forse non è il libro più brutto di Gennaio (quel posto è di Addio per sempre e non glielo toglie nessuno), ma di sicuro sul podio ci sale. Ed è secondo anche per quanto riguarda personaggi incomprensibili e scrittura scarna.
Un premio al contrario...

Titolo: Allegiant (Serie Divergent 03)
Titolo originale: Allegiant
Autore: Veronica Roth
Edizione: De Agostini
Prezzo: 12,90€
Trama: La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che “il sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.

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Voto: 2,5/5 (5/10)
Già Insurgent non mi aveva entusiasmato (e a distanza di tempo forse mi pento pure un po' del voto che gli ho dato, recensione qui), Allegiant, mi spiace, ma è proprio brutto. O meglio, non brutto, piuttosto una fotocopia inutile dei primi due.
Cambia lo scenario, ma le scene no.
le persone hanno sempre le solite caratteristiche, gli avvenimenti si assomigliano, non c'è un minimo di crescita psicologica o di evoluzione.
Sì, forse è carina l'idea dell'esperimento (ma pur non guardando la tv sono a conoscenza di idee simili molto meglio sviluppate), ma la sua drammaticità non è resa abbastanza.
La differenza tra Geneticamente Puri e Geneticamente Danneggiati fa tanto nazismo e seconda guerra mondiale e, nonostante non sia la prima volta che incontro qualcosa di simile, qui mi ha infastidita perché è comunque la fotocopia della differenza tra fazionisti e esclusi già presente nei primi libri.
Si salva il finale, che non è originalissimo, ma almeno non è scontato e comune come in altre storie.
Come dicevo non c'è nessuna evoluzione nei personaggi. Cambiano i nomi ma gli stereotipi sono gli stessi, mentre Tobias e Tris vanno avanti sempre allo stesso modo, ripetono gli stessi errori, litigano per le stesse cose, e, davvero, in questo libro ho faticato pure a vedere cosa ci trovassero l'una nell'altro.
Tris si sforza un minimo e il finale lo dimostra.
Tobias è una delusione. Non solo non matura per niente, ma da supereroe a fianco dell'eroina si trasforma prima in una palla al piede e poi in un danno vero e proprio. Mi è spiaciuto, molto, perché nel primo libro prometteva bene; invece, secondo me, l'autrice l'ha rovinato nel tentativo di renderlo più umano. Era meglio se esagerava in senso opposto.
Scrittura sempre scorrevole e piacevole, ma comincio a trovarla un po' misera. Descrizioni sintetiche, emozioni buttate lì in due parole, azioni raccontate con il minimo di parole indispensabili. Non amo le minestre allungate o le prose troppo prolisse, ma qui si rasenta l'opposto.
No. Divergent era meglio se restava un solo libro, magari un po' più lungo, ma completo, con tutta la storia in un colpo solo senza tante ripetizioni, che di tre libri uguali nessuno sentiva il bisogno. Non io almeno.

Commenti

  1. Lessi il primo quando uscì, e mi bastò per decidere di non proseguire la serie (fosse solo che non riuscivo a smettere di ridere pensando agli Intrepidi perché vivevano come nella pubblicità di un deodorante https://www.youtube.com/watch?v=J8f4hpBGDYQ).
    E nulla, sempre più convinta di aver preso la decisione migliore XD

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    1. Ah ah ah. Non l'avevo mai vista, ma rende benissimo l'idea degli Intrepidi!

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