Recensione: Prima di morire addio di Fred Vargas

Il più brutto letto finora. E il più brutto di quest'autrice di cui avevo letto altro in precedenza. Già quello era andato malino, dopo questo, con la francesina chiudo le comunicazioni per un po'. Per un bel po' temo.

Titolo: Prima di morire addio
Titolo originale: Ceux qui vont mourir te saluent
Autore: Fred Vargas
Edizione: Einaudi
Prezzo: 12,00€
Trama: Henri Valhubert, editore ed esperto d'arte, viene assassinato mentre è a Roma per indagare sulla provenienza di un misterioso disegno di Michelangelo apparso sul mercato francese. A essere sospettati il ribelle figlio Claude, studente e residente a Roma insieme agli inseparabili amici Tibére e Néron, e la misteriosa e affascinante Laure, giovane seconda moglie di Henri e matrigna di Claude. Ma anche se la pista di un movente legato al disegno di Michelangelo sembra essere la più credibile... Il silente magistrato Valence e il loquace commissario Ruggieri si ritrovano, loro malgrado, a lavorare fianco a fianco per risolvere il caso.

Voto: 2/5 (4/10)
Prima di rileggerci, addio.
Secondo questo tentativo con quest'autrice e sarà l'ultimo per parecchio tempo.
Forse ho scelto io il romanzo sbagliato, ma questo è proprio brutto.
Più che ad un libro, ho avuto l'impressione di trovarmi davanti la bozza di un libro.
Dovrebbe essere ambientato a Roma, ma non c'è una descrizione, un dettaglio, un minimo che faccia immaginare al lettore dove si muovono i personaggi.
Anche per loro stesso discorso: pochissimi dettagli fisici, zero approfondimento psicologico.
Tra l'altro sono piuttosto surreali e i dialoghi ai limiti del sensato.
Sono tutti, nessuno escluso, di un'antipatia unica: arroganti, supponenti, scontati. Speravo si salvasse almeno Tiberio, che tra tutti sembrava il più promettente, ma niente. Il finale annulla ogni speranza.
E Laura? Tutti ai suoi piedi senza che se ne capisca il motivo.
Tra l'altro a inizio libro Nerone manco la conosce, ma le è comunque devotissimo. Mah...
Anche questo: i tre ragazzi hanno i nomi dei tre imperatori ma, per quanto poco possa ricordare, mi sembra che ci sia molto stereotipo e poco approfondimento storico.
Finale, manco a dirlo, scontato e prevedibile. Il responsabile si intuisce a metà libro.
Anche sulla scrittura cosa si può dire? Scarna, misera, piatta. Come ho detto, i dialoghi sono quasi insensati, le descrizioni assenti, la trama banale.
Un libro brutto in tutto e per tutto del quale non riesco a salvare proprio niente.

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