Recensione: Il teorema del babà di Franco Di Mare

Ebbene no. Qui non si fanno post di auguri di questo e quello. In genere non c'è manco il tempo di respirare e, quando c'è, si legge.
Quindi gli auguri di Buon Anno ve li facciamo prima di un post e con la recensione di un libro... mangereccio, casomai nelle feste non abbiate mangiato abbastanza. Però tranquilli, questo non fa ingrassare. E se volete rispettare i tempi della storia, leggetelo a fine Novembre.
Baciottoli.

Titolo: Il teorema del babà
Autore: Franco Di Mare
Edizione: Rizzoli
Prezzo: 12,00€
Trama: Manca ancora un mese a Natale, ma a Procolo Jovine, titolare del miglior ristorante di Bauci, piace fare le cose per bene e sta già preparando un menù coi fiocchi. Del resto, il suo pranzo del 25 è qualcosa di leggendario, un incantesimo di sapori e profumi capace di far tornare gli adulti bambini e riportarli nelle cucine delle loro nonne. I suoi segreti? Il rispetto rigoroso della tradizione e una ricerca maniacale degli ingredienti più genuini. Perciò, in questo meraviglioso paese della Costiera amalfitana, la sua autorità culinaria è indiscussa. Una mattina però, dall’altro lato della piazza, dove c’era una profumeria, Procolo nota una nuova insegna – “Experience” – che promette “percorsi emozionali in cucina”. Una fitta allo stomaco lo avvisa che qualcosa non va. E quel qualcosa prende presto il volto di Jacopo Taddei, il paladino della cucina molecolare, il principe della mondanità in tv, “colui il quale ha trasformato le ostriche in nuvole, scomposto i prodotti in particelle, e inventato il cappuccino di baccalà”. Un uomo bellissimo e, ça va sans dire, il sogno proibito di ogni donna. Per Procolo il suo arrivo è un oltraggio, un insulto, una sfida. Di più: un atto di guerra. Con la sapienza di uno chef stellato, Franco Di Mare mette in scena una brigata di personaggi irresistibili le cui bassezze e genialità sono quelle di tutti noi. Perché la cucina è vita, e la vita è fatta di gioie, grattacapi, rivalità e grandi amori.

Voto:3,5 /5 (7/10)
'Il teorema del babà' è un titolo piuttosto simpatico che, dietro una velata ironia, prende un po' in giro gli attori principali del libro (e non solo): Procolo Jovine, ristoratore tradizionale di Bauci, e Jacopo Taddei, chef stellato e star televisiva della cucina molecolare.
La storia di questa 'battaglia' gastronomica è lo specchio di tante altre battaglie simili che si svolgono in Italia e nel mondo. Procolo vede minacciato il suo nome e la sua posizione di miglior ristoratore di Bauci dall'apertura del nuovo locale, proprio di fronte al suo. Anzichè fidarsi della qualità della sua cucina, fa il possibile per impedire l'apertura del ristorante. Da un lato può essere l'emblema di chi non vuol rinunciare allo status acquisito, dall'altro è doveroso ammettere che Procolo lavora moltissimo e da il massimo nel suo lavoro. Non si adagia sugli allori. ed è anche onesto, riuscendo, alla fine, a riconoscere le doti dell'avversario e a fare la cosa giusta.
Jacopo Taddei si vede molto meno e dei suoi pensieri non sappiamo niente. Compare giusto per smentire il povero Procolo e questo mi è dispiaciuto. Inizialmente lo vedevo con gli occhi del protagonista e ne avevo un giudizio viziato, invece guardandolo con occhio esterno aveva le potenzialità per essere un bell'antagonista.
Tutti gli altri personaggi sono più vaghi, anche se ben caratterizzati: il politicante che cerca di non perdere consensi, il saggio del paese a cui tutti si rivolgono, Carmelina (già vista nel primo libro) che vende verdura e che è abitudinaria e contraria alle novità.
Tutte figure che possono riflettere chiunque di noi. Alla fine tutti siamo affascinati dalle novità finchè restano lontane, ma quando ci toccano da vicino diventiamo più chiusi e scettici.
Finale molto dolce e umano. La decisione dell'autore mi ha soddisfatta in pieno.
Allo stesso modo ho apprezzato tantissimo le ricettine (e le riflessioni) che introducono le varie parti del libro.
Lo stile di Di Mare è sempre fresco e leggero; ironizza velatamente su noi italiani, prende un po' in giro i suoi stessi personaggi, porta un po' a spasso le emozioni dei lettori (perché, a ben vedere, le mie simpatie e antipatie sono state abilmente indirizzate) e sorprende nel finale.
Un mix che rende il libro leggibile e godibile e regala momenti sereni e divertenti.
NOTA: è il secondo libro ambientato a Bauci, ma le storie sono totalmente disgiunte e possono essere lette separatamente e in qualunque ordine.

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