Recensione: Agatha Raisin e la giardiniera invasata (Agatha Raisin 03) di M.C. Beaton


Titolo: Agatha Raisin e la giardiniera invasata (Agatha Raisin 03)
Titolo originale: Agatha Raisini and the potted gardner
Autore: M. C. Beaton
Edizione: Astoria
Prezzo:   € 15,00
Trama: Al ritorno dalle vacanze Agatha non può che rimanere sconvolta nello scoprire che una nuova donna si è intrufolata nelle simpatie del suo attraente vicino James Lacey. La bellissima Mary Fortune le è superiore in ogni cosa, soprattutto nel giardinaggio, e con l’imminente Giornata dei Giardini Aperti di Carsely, Agatha si sente profondamente inadeguata. Nel frattempo cominciano a succedere cose strane: alcuni giardini vengono devastati, i pesciolini rossi del vecchio Bernard Spott vengono uccisi, e la nuova arrivata si comporta davvero in modo bizzarro, quasi un po’ crudele. Agatha, stramba, irritabile, gelosa, e convinta che le donne non invecchino con grazia, è la persona giusta per scoprire se la bella Mary, giardiniera provetta, è davvero quel che sembra… La bellezza fisica spesso lascia immaginare una bellezza anche interiore. Ma è davvero così? Un noir ironico, speziato, disincantato.


Avevo adorato Agatha già dal primo libro e ammetto di non riuscire più a staccarmi da lei. Prima di tutto perché è adorabile, e difatti, pur senza accorgersene, nel paesino in cui si sentiva rifiutata, adesso tutti le sono amici e si prendono cura di lei.
Poi perché i racconti della Beaton traggono esempio da una più celebre Agatha (la Christie) e, pur non essendo paragonabili, hanno una semplicità e una quotidianità che li rende leggeri e gradevoli. Niente storie adrenaliniche, ma gialli più classici, più quieti, domestici. Ideale da leggere ovunque, in compagnia di personaggi singolari e simpatici (sembro una quarta di copertina).
Stavolta la pensionata, non così pensionata, si trova davanti una rivale: bella, curata, brava in tutto, dolce e affettuosa.
Il suo istinto competitivo si risveglia, soprattutto quando si accorge della preferenza e dell'intimità che James le riserva, dando origine a momenti davvero leggeri ed esilaranti. Alla fine però, la dolcezza di Mary conquista anche Agatha e la protagonista lascia perdere la gelosia.
Come sempre, essendo in terza persona, il libro è molto incentrato sulla protagonista e gli altri personaggi vengono un po' filtrati dal suo carattere, ma prende piede anche James di cui ci vengono mostrati alcuni pensieri, soprattutto in relazione alla vicina.
Sembra un momento tranquillo in un tranquillo villaggio inglese, peccato che la nuova arrivata nasconda una lingua nient'affatto dolce e ben presto qualcosa si muove. Complici anche alcuni dispetti che gli abitanti subiscono. In mancanza di meglio, l'attivissima Agatha si impegna a scoprire chi è stato, ma poi l'omicidio arriva...
Finale molto signora Raisin, avventata e spericolata, ma almeno stavolta non rischia la pelle.

Personaggi: Bè, che adoro la protagonista mi sembra chiaro. Anelo fortemente a divenire una pensionata come lei (senza omicidi possibilmente che i cadaveri mi fanno senso) sempre attiva e sempre curiosa. Oppure come la dolce signora Bloxby, moglie del pastore. Nei primi libri sembrava un po' bigotta e artefatta, in realtà è un vero angelo, disponibile, comprensiva, sempre dedicata agli altri senza essere stucchevole o melensa. Quella che una volta si sarebbe definita 'una bella persona'. Al maschietto della situazione invece rimprovererei di fare un po' troppo lo scapolone incallito e prezioso. Tra l'altro, fa tanto il fuggitivo con le donne e poi si fa fregare come un quindicenne. Ammetto però che questo ha risollevato le sue quotazioni. Un po' meno presente Bill Wong, anche se, nelle sue poche apparizioni, non ci mette molto a capire cosa sta combinando Agatha e ha rimproverarla e punzecchiarla senza mezzi termini.

Stile: Semplice, scorrevole e leggero. Anche chiaro devo dire. Come per la storia ricorda molto quello della Christie (pur con le sue differenze), senza voli pindarici o giri di parole. Frasi dirette, riposanti che non costringono il lettore a doppie letture se è stanco, né a pause riflessive alla ricerca di significati e verità nascoste. Ciò che c'è da dire o immaginare è riportato dagli stessi personaggi e a chi legge non resta altro che scovare gli indizi e godersi la storia.

Giudizio finale complessivo: Un libro 'paracadute' uno di quelli che si leggono quando si vuole andare sul sicuro con determinate storie, certi di trovare ciò che si cerca senza sorprese (soprattutto brutte). Ammetto che non è un capolavoro, ma è piacevole, divertente e rilassante e mi ha fatto passare un paio d'ore in maniera ideale, catturando la mia attenzione senza impegnare troppo il mononeurone stanco.
Poi Agatha è la pensionata più stramba e irriverente che ci sia e io l'adoro.
Voto: 8/10


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