Recensione: Wintergirls. Così leggere da bucare le nuvole di Laurie Halse Anderson

Rieccomi, con un libro che m'intimoriva ma che invece mi sono ritrovata ad apprezzare abbastanza.

Titolo: Wintergirls - Così leggere da bucare le nuvole
Titolo originale: Wintergirls
Autore: Laurie Halse Anderson
Edizione: Giunti
Prezzo: 6,90 €
Trama: Lia e Cassie sono amiche dall'infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un'assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da "punirsi" per aver mangiato. Si ingozza d'acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda. Nel suo libro L. H. Anderson esplora l'impressionante discesa di una ragazza nel vortice dell'anoressia.

Voto 7/10
Ammetto di essere stata un po' reticente, nel leggere questo libro. Questo perché tratta di un problema molto delicato, che ho incrociato ai tempi del liceo a causa di un'amica: l'anoressia.
Non sono mai stata anoressica e ciò che ho vissuto è stata l'esperienza di quest'amica, ma una cosa era chiara: l'estetica non c'entrava niente.
Il mio timore era che il tutto fosse ridotto ad una gara a chi fosse più magra a solo scopo estetico (come da sinossi e mi domando se chi l'ha scritta abbia letto il libro). Invece in Wintergirls, l'autrice è stata abbastanza brava a far emergere che la questione estetica era marginalissima, una mera scusante, per celare problemi e stati d'animo più profondi di Lia.
Onestamente non trovo che vengano indagati fino in fondo quanto avrebbero meritato, ma la storia non è superficiale.
Il libro copre un arco di poche settimane, in cui Lia è già preda dell'anoressia ed è già stata ricoverata un paio di volte senza successo. Sono molti i flasback, tanto che spezzano un po' la continuità, però servono al lettore ad avere un quadro più chiaro della ragazza.
Lia è la protagonista indiscussa, mentre Cassie rimane abbastanza sullo sfondo. Da un lato c'è un motivo per questo, dall'altro avrei preferito un confronto un po' più parallelo tra le due ragazze, soprattutto nei salti del passato.
Altra cosa che mi ha fatto storcere il naso, è l'approfondimento di cui parlavo prima. Nonostante i salti nel passato, gli episodi scatenanti non vengono praticamente mostrati. Lia racconta la sua storia, ma senza accennare alle ferite. Qualcosa emerge dal finale (che mi è piaciuto), ma non nel modo che mi sarei aspettata e che avrei apprezzato.
Gli altri personaggi, un po' perché il testo è in prima persona, un po' perché l'autrice si concentra solo su Lia, rimangono un po' troppo marginali. Soprattutto la figura della madre, che mi sembra centrale nei disturbi della ragazza, meritava qualche accenno in più.
La scrittura è abbastanza scorrevole, cosa che favorisce molto la lettura. il ritmo è spezzettato e incalzante, con pochi passaggi descrittivi. Buona la parte sulle riflessioni della giovane. Peccato per i troppi flashback.
Forse meritava anche qualcosa in più di 7, ma come ho detto, l'impressione che si potesse fare molto meglio è rimasta. Nonostante questo non lo ritengo un brutto libro e non lo ritengo un brutto libro sull'anoressia. Wintergirls potrebbe essere un punto di partenza sull'argomento, tenendo presente che è una storia di fantasia e non un testo medico.


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