Recensione: Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf


Eccomi da brava che provo a rimettermi in carreggiata e a tornare a parlarvi di qualche libro in maniera un po' più costante. Considerando che da 4 giorni mi sveglio alle 4 per salutare il marito che fa i turni, chiedo venia per eventuali strafalcioni (date retta: le prime ora del mattino NON sono le più produttive!), ma non potevo mica sprecare così tante ore a disposizione!
Recensionicina breve breve (anche perché rischiava di essere più lunga del libro di cui parla)


Titolo: Una stanza tutta per sé
Titolo originale: A room of one's own
Autore: Virginia Woolf
Edizione: Newton Compton
Prezzo:  0,99€
Trama: Nell'ottobre del 1928 Virginia Woolf fu invitata a tenere due conferenze sul tema Le donne e il romanzo. È l'occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura.





Questo libro è stato una piacevole scoperta. Premetto che non ho mai letto niente di Virginia Woolf e la parola 'trattato' mi aveva un filo messo ansia: io leggo di tutto, ma indubbiamente attualità, saggi, trattati, studi e simili mi suscitano molto meno entusiasmo di un romanzo.
Mi sono ricreduta quasi subito.
L'autrice spazia veramente molto sul tema 'Le donne e il romanzo', soprattutto sulle donne e la scrittura e, ancor di più, sulle donne e il diritto allo scrivere. Considerando l'epoca maschilista in cui lo fa mi aspettavo qualcosa di polemico e un po' vittimista, anche se lecito; invece la Woolf affronta il tutto con una certa leggerezza ed ironia, che non fa scadere il trattato nel superficiale, ma attraverso il sorriso arriva dritta al punto, al ruolo della donna in una società maschile e a certe difficoltà oggettive a cui le donne scrittrici venivano sottoposte.
Nel trattato sfrutta anche nomi celebri, portando esempi concreti e analizzando con serenità la loro produzione. Fa confronti istruttivi e costruttivi senza decretare vincitrici. Arriva alle proprie conclusioni senza pretenderle o reclamarle a gran voce.

Non mi sono mai interessata ai movimenti femministi. Non sono combattiva per natura, né rancorosa. Da qualche parte c'è un uomo che fa il mio stesso lavoro e guadagna di più? La cosa non mi tocca. Vivo bene come prima. Ciò che avrebbe forse cambiato la mia vita sarebbe stata non tanto poter fare lavori maschili a stipendio maschile, quanto che venisse riconosciuta pari dignità ai lavori femminili, propriamente femminili. E qui chiudo una parentesi che non ha niente a che vedere con il romanzo.

Come dicevo, la trattazione della Woolf è sempre pacata, talvolta ironica e solo raramente sfiora la polemica. Comprendo i motivi che hanno portato molte donne ad eleggerla come uno dei simboli dei movimenti femministi, ma dell'estremismo a cui poi sono arrivati alcuni membri, in lei non c'è traccia. Tutto sommato un modo incredibilmente femminile di condurre una battaglia dimostrando al contempo capacità di analisi, concentrazione, deduzione e amore per la letteratura fino a quel momento appannaggio principalmente maschile, almeno nei suoi termini più 'seri'.
Il trattato è piuttosto breve ed evito di dilungarmi troppo io stessa, ma gli argomenti proposti offrono comunque ottimi spunti per riflessioni e successive trattazioni.

Giudizio finale complessivo: Un librino che, pur nel suo piccolo, mi ha interessato molto, mi ha divertita e mi ha mostrato un riassunto della storia della letteratura femminile, attraverso alcune leggende e molti nomi noti. Lo stile leggero e scorrevole ha permesso alle pagine di scivolare via senza annoiarmi, anche se ammetto, all'inizio, di essermi chiesta più volte, dove l'autrice volesse andare a parare.
Con calma ci arriva.
Voto: 7/10


Commenti

  1. Lo trovo molto interessante, soprattutto per le donne che amano leggere e scrivere...serve anche per capire meglio il punto di vista di una famosa scrittrice che viveva in una società che poco dava alle donne desiderose di emergere. Devo leggerlo prima o poi ^-^

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