Recensione: The danish girl di David Ebershoff

Un romanzo dolce e autunnale da gustarsi assieme ad una tazza di te bollente e ben zuccherato.


Titolo: The danish girl
Autore: David Ebershoff 
Edizione: Giunti
Prezzo: 10,00€
Trama: Che cosa succede quando vedi la persona che ami cambiare radicalmente sotto i tuoi occhi? Tutto nasce da un semplice favore che una moglie chiede a suo marito durante una giornata qualsiasi. Siamo a Copenaghen, inizi Novecento: entrambi stanno dipingendo nel loro atelier, lui realizza paesaggi velati dalla nebbia del Nord; lei ritrae su enormi tele i ricchi committenti della borghesia cittadina. Proprio per completare uno di questi lavori, il ritratto di una nota cantante d'opera, Greta domanda al marito di posare in abiti femminili. Da principio Einar è riluttante, ma presto viene completamente sedotto dal morbido contatto della stoffa sulla sua pelle. Via via che si abbandona a questa esperienza, il giovane entra in un universo sconosciuto, provando un piacere che né lui né Greta avrebbero mai potuto sospettare. Quel giorno Einar ha un'autentica rivelazione: scopre infatti che la sua anima è divisa in due e forse lo è stata sempre: da una parte l'artista malinconico e innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente bisogno di vivere... 
Ispirandosi alla storia vera di Lili Elbe, una pioniera nel mondo transgender, David Ebershoff ha scritto un romanzo estremamente delicato e commovente su una delle storie d'amore più appassionate del Novecento.

Voto: 4/5 (8/10)
Quando ho acquistato questo libro, la commessa mi ha detto: è una delle più belle storie d'amore che abbia mai letto.
Bè, devo darle ragione. Non sarà la più bella in assoluto (questione anche di gusti), ma l'amore e il rispetto di Greta per Einar mi ha stupita e commossa.
Il modo in cui appoggia il marito nelle scelte e nelle decisioni, il modo in cui per prima capisce ciò che lui vuole e di cui ha bisogno e lo spinge in quella direzione, è così privo di egoismo e di senso del possesso da essere quasi unico. Sacrifica il proprio amore e il proprio matrimonio per la felicità di Einar. Solo verso la fine sembra contrastarlo, ma è più preoccupazione per il suo stato di salute, che vera ostilità.
E' più Einar, di contro, che fatica ad accettare la propria natura e le proprie inclinazioni, forse perché a lungo represse e condannate dalla società dell'epoca e dalla famiglia. E' bello vedere il suo cambiamento, la sua crescita psicologica e la sua maturazione come Lili. Anche se, dopo la completa accettazione del suo Io, forse esagera con le idee moderne.
Mi è piaciuto che l'autore lasciasse il dubbio se Einar fosse proprio un uomo o non avesse, piuttosto, una doppia natura. In alcuni passaggi del romanzo sembra così, ma la certezza non viene mai data.
La storia si dispiega quieta, pacata, leggerla infonde un senso di pace e tranquillità. Anche i diverbi e le difficoltà sono descritti con parole non aggressive. Io l'ho trovato adatto alla storia, ma a qualcuno può risultare noioso.
A me, il libro è piaciuto molto. Mi sono piaciute la sua serenità e l'amore che vi è contenuto, a dimostrazione che una storia bella non ha bisogno di scene forti o pruriginose per conquistare il cuore del lettore.
Nota: Lili Elbe è esistita davvero. Al di là del racconto romanzato, ne ammiro il coraggio e la volontà di 'sfidare' i costumi e la società dell'epoca.

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