Recensione: Vuoi vedere che è proprio amore? di Viviana Giorgi

La Dru propone e la vita fa a modo suo. Vediamo se questa ripartenza s'ha da fare oppure no.
L'anno è iniziato un po' in salita (e non è che sia proseguito in discesa), quindi una delle mie prime letture è stata la Giorgi, autrice garanzia di leggerezza e relax. Ho preferito altri lavori, ma si è trattato comunque di un libro carino e scorrevole, letto tra una ninnata e l'altra del Ranocchio.

Titolo: Vuoi vedere che è proprio amore?
Autore: Viviana Giorgi
Edizione: Emma books
Prezzo: 4,99€
Trama: È possibile che la vita viri dal grigio al rosso, passando per il rosa, nell’attimo di un respiro? A sentire Piera Aldobrandi, insegnante di inglese single, salutista e aspirante fotografa, la risposta è sì. Perché, quando incontra il cinico Jean, uno che segue le regole della statistica anche con le donne, l’amore esplode dentro di lei con il calore di una ballata irlandese, finendo per colpire, oltre la sua vita, anche il suo guardaroba che da grigio diventa rosso fuoco. Tutto inizia nel borgo milanese di Bang Bang. Tutta colpa di un gatto rosso, ma poi la storia si sposta in un’Irlanda che più romantica di così non si può, punteggiata da un coro di personaggi divertenti e improbabili e dalle canzoni eterne dei Beatles. Il gatto rosso? C’è anche lui, e se la ride sotto i baffi.

Voto: 3,5/5 (7/10)
Ogni tanto ci vuole un po' di Viviana Giorgi. Una storia fresca e frizzante per sorridere e sognare un po'.
Sono tornata al borgo, periferia di Milano, dove, dopo Nora, un'altra delle 'femmine folli' incontra il suo principe azzurro. Tocca a Piera, professoressa anonima e scialba, perennemente vestita di grigio.
Ho sorriso e mi sono divertita come sempre, ma ammetto che stavolta la storia mi è piaciuta meno. Troppe volte mi sono ritrovata a pensare che la scena che stavo leggendo fosse un po' troppo inverosimile e anche se ho cercato di non dargli troppo peso e di concentrarmi sul lato ludico, alla fine il mio gradimento ne ha risentito.
Colpa forse dei personaggi poco coinvolgenti.
Piera cresce e matura moltissimo nel corso del romanzo, ma la sua mancanza di autostima iniziale è così profonda che me l'ha fatta sentire troppo estranea. Troppo diversa da me. Cosa che con le protagoniste femminili può capitare.
Il problema grosso è stato Jean, il 'Lui' della situazione. L'ho trovato arrogante e incoerente. Ok, è combattuto, ma io sta grande battaglia interiore non l'ho 'vissuta'. Neanche gli accenni al suo passato mi hanno intenerita.
Il pezzo meglio rimane Red, il famigerato gatto rosso.
Come accennavo all'inizio la storia è frizzante e divertente, complice il buon uso dell'ironia, alcune gag forse un filo scontate ma simpatiche, e uno stile sempre fresco e mai pesante.
Anche se non ho dato un voto altissimo, l'ho trovato comunque un romanzo carino, piacevole da leggere e molto scorrevole. Alla Viviana Giorgi.

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