Recensione: Red Love di Kady Cross

Eccomi di nuovo con una recensione. Si vede quando sono incasinata a lavoro...

Titolo: Red love
Autore: Kady Cross
Prezzo: 14,90 €
Edizione: Newton Compton
Trama: Londra, 1897. Un uomo, conosciuto come il Meccanico, è il regista occulto di una serie di strani crimini commessi da macchine. Griffin King, il Duca di Greythorne, è determinato a scoprire la sua identità e a sventare i suoi piani con l'aiuto degli amici Sam, Emily e Jasper. Ma il Duca decide di rivolgersi anche a Finley Jayne, una ragazza con un lato oscuro e in possesso di una forza fisica soprannaturale. Finley è speciale, ma non tutti, all'interno del gruppo al quale si è unita, sono pronti ad accettarla. Quando finalmente le intenzioni del Meccanico saranno più chiare, il Duca e Finley riusciranno a fermarlo prima che sia troppo tardi?

Ed eccomi alle prese con un genere che ho incontrato (raramente) solo nei manga, che ho snobbato finora, che non mi attirava per niente e che ho scoperto piacermi molto.
Almeno nella versione della Cross.
Dopo questa premessa devo farne anche un'altra: ho letto questo libro a scatola totalmente chiusa. Mi è stato affidato e ho iniziato a leggerlo per la Review war senza preoccuparmi minimamente del contenuto, ma dal titolo mi aspettavo onestamente tutt'altra cosa e la sorpresa è stata decisamente piacevole.
Ma insomma, di cosa parlo?
Di uno steampunk, uno di quei libri ambientati in epoca vittoriana, piena di fumo, di macchine a vapore e di magia, ma spiegata, a volte forzatamente, con la scienza come tutto il resto.
Finley è una cameriera nata in tale epoca, ma difficilmente mantiene il lavoro, perché ha un piccolo difetto, un misterioso lato oscuro che la rende l'opposto di ciò che è in realtà. così, fuggita dal suo ultimo impiego, s'imbatte in Griffin, giovane duca che sembra avere altrettanti lati strani e misteri.
Da questo incontro si dipana una vicenda abbastanza classica e che non ha particolari elementi di originalità se non per gli organiti, microrganismi che sembrano alla base delle speciali caratteristiche alla base dei 'poteri' dei personaggi principali. Oltre ad una trama nota, anche la gestione dei tempi non mi è sembrata ottimale. il misterioso Macchinista, il cattivo di turno, fa la sua comparsa presto, ma le sue capatine, nel corso della storia, sono un po' troppo rarefatte per saltar fuori del tutto sul finale quasi oscurando la scena.
Anche la battaglia non mi è sembrata gestita al meglio, l'ho trovata troppo confusa ed eclatante, in alcuni punti si trascina e la sua conclusione non mi è sembrata all'altezza di tutto ciò che avviene.
Essendo uno young adult non può mancare il lato romantico, ma anche qui la Cross non si esprime proprio al meglio. Finley si ritrova immancabilmente combattuta tra il dolce e onesto Griffin e il bello e cattivo Dandy, peccato che quest'ultimo non sia stato minimamente sfruttato. Arriva in maniera improbabile, sembra si prenda una cotta per la protagonista, poi ricompare due o tre volte quando fa comodo all'autrice. un po' pochino per un triangolo lacerante, nonostante Finley sia, quasi inspiegabilmente, indecisa. Forse non proprio indecisissima, ma io ho faticato un po' a capire i suoi dubbi, anche considerando la sua doppia personalità.

Personaggi: Come ho accennato Finley è la protagonista. Devo dire che non mi piaciuta tantissimo, soprattutto nella sua versione base. Va un po' meglio con l'alter ego, più tosta, più decisa, più forte. Però ho apprezzato la sua crescita, il suo voler migliorare e il suo cercare di accettare e integrare le sue due personalità, con tutti i dubbi che ciò può comportare. Ho capito meno il triangolo in cui si infila. Griffin è un duca, ogni tanto se lo scorda, ogni tanto se lo ricorda troppo. Rimane un ragazzo dolce e disponibile, ma ho trovato che facesse troppo l'amico compagnone in certi frangenti e troppo il duca altezzoso in altri. troppa discrepanza tra un limite e l'altro. Ho adorato il genietto Emily, forse la più equilibrata e coerente del gruppo. Purtroppo l'autrice non si sofferma molto sulle sue emozioni, ce le fa capire da alcuni gesti, ma non le indaga apertamente. Sam e Cordelia sono quelli che mi hanno convinta di meno. Cercano di mantenersi coerenti ma ogni tanto ho avuto l'impressione che il loro comportamento non fosse chiaro e che venissero mossi più come faceva comodo all'autrice che come suggeriva la loro caratterizzazione. Per finire ho citato Dandy, che sembra il capo dei cattivi in questa Londra vittoriana alternativa, ma che in realtà non ha un grande ruolo. anche lui interviene quando serve una spintarella ai protagonisti senza che venga sfruttato a pieno. Peccato perché era una figura decisamente affascinante (e io non sono una fa dei triangoli).

Stile: La Cross utilizza un linguaggio comune molto semplice e comprensibile a tutti. Il suo stile è abbastanza fluido, anche se trovo che si perda troppo nelle descrizioni, soprattutto dell'abbigliamento. Certo ci sono alcuni capi (come i corsetti) tipici e affascinanti, ma talvolta questa puntigliosità da defilè spezza un po' la narrazione e fa perdere leggermente il filo. Per il resto ci sono alcuni termini appropriati all'epoca, ma in generale il linguaggio è moderno, anche troppo, ho difatti trovato il carattere amichevole di Griffin quasi più una scusa per evitare frasi troppo pompose che non una posa controcorrente rispetto all'epoca in cui vive il giovane.

Giudizio finale complessivo: Ecco, visto che a me piace la coerenza, a dispetto di tutto ciò che ho detto sopra il libro mi è piaciuto e l'ho quasi divorato. Perché questo divario tra la parte più oggettiva e quella più soggettiva? Perché soggettivamente mi è piaciuta l'ambientazione e ho 'scoperto' un nuovo genere, mi sono piaciuti i macchinari e l'aspetto più magico della vicenda. oggettivamente non ho riscontrato elementi originali, ci sono delle pecche e in più, pur senza esperienza, ho avuto la nettissima impressione che non fosse proprio il miglior esempio di libro steampunk.
Mi è mancato un po' il coinvolgimento emotivo e anche la curiosità del 'chissà come va a finire?' perchè il tutto è abbastanza scontato. Però l'ho trovato scorrevole e abbastanza piacevole. In sostanza ha svolto il suo compito: offrirmi un momento rilassante e piacevole.
Voto: 7/10

Commenti

  1. Anche a me è piaciuta l'ambientazione... e praticamente solo quella, purtroppo! XD Hai ragione, anch'io ho trovato la trama scontata e prevedibile in maniera abbastanza palese (continuo a pensare che parte dell'ispirazione per l'elaborazione del perfido piano dei malvagi sia arrivata da "Basil l'Investigatopo", ad esempio! :P)... però leggerò i seguiti, quando si decideranno ad arrivare in traduzione! ^^

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    1. Probabilmente anche io li leggerò, giusto per vedere se la storia migliora e, se migliora, come va a finire. Magari lo farò comunque con calma, senza precipitarmi come in altri casi.

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