Recensione: Bastardo numero uno (Stephanie Plum 01) di Janet Evanovich

Ed ecco l'altro che da giorni mi pesava sul fondo della testa... A proposito dal 10 al 20 la Dru fa la vacanziera ed emigra in lidi in cui, anche se c'è internet lei se ne rimane ben lontana (Settimana depurativa), pertanto non arrabbiatevi se non rispondo ai vostri commenti, lo farò appena di ritorno ^_^

Titolo: Stephanie Plum 01 - Bastardo numero uno
Autore: Janet Evanovich
Edizione: Salani
Prezzo: 16,80€
Trama: Cos'ha di speciale Stephanie Plum? Apparentemente non molto. È carina, solida, spiritosa, cresciuta nel pittoresco quartiere chiamato il Borgo di una città del New Jersey che invece di pittoresco non ha nulla. Quando malauguratamente si ritrova disoccupata, visto che al Borgo sono tutti imparentati tra di loro, pensa di andare a chiedere aiuto al cugino Vinnie, che ha un'agenzia di cauzioni: presta soldi a chi deve uscire di prigione fino alla data del processo, ma se i debitori non si presentano in tribunale spedisce sulle loro tracce degli agenti incaricati di catturarli e portarli alla polizia. E Stephanie capita proprio al momento giusto per occuparsi dell'incarico migliore: acciuffare l'irresistibile, affascinante, canagliesco Joe Morelli, con cui aveva avuto una torrida avventura (come peraltro metà delle donne del New Jersey), ora poliziotto in fuga accusato di omicidio. Munita di pistola, manette e spray antiaggressione, Stephanie si improvvisa agente di recupero cauzioni; ha a che fare con un campionario di maniaci sessuali, ubriaconi e perditempo, e si ritrova coinvolta in vicende paradossali che però conducono tutte allo stesso mistero di cui Morelli sembra la chiave. E come se non bastasse, un pericoloso assassino, completamente pazzo, non vede l'ora di metterle le mani addosso e ridurla in fin di vita.

Mi sono decisa finalmente ad iniziare questa serie e, sul momento, sono rimasta un pelo spiazzata. Ero sicurissima che si trattasse di un urban fantasy... D'estate son più rintronata del solito... Vabbé, non è così. Si tratta invece di un simpatico poliziesco che deve gran parte della sua piacevolezza alla protagonista che, oltre ad essere ironica e divertente, si sceglie un lavoro di cui sa meno di zero. Verrebbe da dire che, alla fin fine, se la cava, ma la verità è che la giovane se la cava perché c'è sempre un cavaliere pronto a tirarla fuori dai guai in cui si caccia. Ecco, per quelli ha talento, davvero. La trama non si discosta molto da un poliziesco classico, ma oltre a personaggi decisamente divertenti, devo dire che ciò che mi ha affascinato di più è stato il realismo. Stephy non si scopre improvvisamente un Kojak in gonnella, rimane una pasticciona imbranata che magari ha anche l'idea giusta, solo che la mette in pratica in maniera davvero maldestra. Ho apprezzato il non voler creare una super donna, almeno in questo primo libro e anche il metterla in situazioni davvero pericolose, credibili. Certo a volte mi sono chiesta se certe scelte fossero proprio proprio logiche  e coerenti, ma in linea generale non mi ha lasciato troppo perplessa. Diciamo che, dopo una certa dose di guai, non sarebbe stato del tutto sbagliato mollare il caso o anche il lavoro. Forse non è tanto la quantità di guai quanto la sua ostinazione, a fare un po' acqua. Dal libro le motivazioni non sembrano poi così forti. Inoltre non ho gradito molto il suo diventare di burro abbandonando ogni proposito ogni volta che lui fa un sorriso di più. Insomma ce l'abbiamo avuto tutte il bel tipo che ci faceva tremare le ginocchia, ma se qualcuna era ben decisa a tirargli un calcio, non c'era sorriso che tenesse.

Personaggi: Ho già accennato alla protagonista, Stephanie, che con determinazione e una buona dose di ironia, si addentra in un mondo totalmente maschile, sia per il lavoro che fa, sia per le persone a cui deve dare la caccia. Quello che mi è piaciuto, è che, nonostante tutto, rimane molto 'femminile' come personaggio: ha paura della pistola, viene sopraffatta dai delinquenti che insegue, è debole, almeno fisicamente, e ci racconta una buona metà del suo guardaroba. Ovviamente anche la testardaggine è della tipologia del gentil sesso. Un personaggio ben riuscito che diverte e che si fa amare. Joe Morelli è il superfigo di turno e ci ho messo tutto il libro a decidere se fosse solo una canaglia, o se invece fosse il classico 'bello, dannato che nasconde un cuore di panna'... Ecco, una via di mezzo. Anche lui decisamente originale, soprattutto perché si diverte un mondo a prendere in giro Stephanie e il suo incarico di portarlo in prigione. Sul finale le sue intenzioni e motivazioni divengono più chiare.
Gli altri personaggi più presenti nella storia sono i cattivi di turno, che ho trovato ben caratterizzati e piuttosto coerenti. Il pugile è assolutamente cattivissimo e io ci avrei pensato due volte a girargli intorno, mentre avrei girato intorno (armata di randello) al suo agente, un personaggio viscido e senza spina dorsale, antipatico fin dalla sua prima comparsa. Credo che questi personaggi siano fini al libro, mentre spendo due parole per la strampalatissima famiglia di Stephanie che sicuramente ritornerà. La mamma decisamente antiquata che vuole la figlia sposata e con tanti bei bambini mi fa ridere, soprattutto quando cerca di fare da cupido tra la figlia e qualche improbabile giovanotto. Il cugino Vinnie invece è odioso quel tanto che basta a darti soddisfazione quando le sue macchinazioni per licenziare Stephie vanno a vuoto.

Stile: Il libro è scorrevole e piacevole da leggere. L'autrice mantiene i toni ironici anche nella parte narrata (soprattutto considerando che è presente l'io narrante) e anche in momenti che altrimenti risulterebbero troppo drammatici, non sminuisce i momenti topici, ma li addolcisce rendendo il racconto leggero e rilassante, divertendo il lettore e mantenendo alto l'interesse. Non cade nella trappola della volgarità d'effetto, ma la utilizza sporadicamente quando il personaggio di turno proviene da ambienti che potrebbero giustificarlo. Non si perde neanche in morbosi dettagli shock dando preferenza alle emozioni della protagonista e alle vicende della trama.

Giudizio finale complessivo: Un poliziesco (a chiamarlo thriller mi sembra di attribuirgli tratti adrenalinici che non ha) che mi ha divertito molto e che ho praticamente divorato, complice l'ironia sempre presente e una certa semplicità della trama. Il punto di vista soggettivo impedisce la visione completa e scene in contemporanea, pertanto il racconto è lineare e facile da seguire. Ci sono un paio di flashback ma giusto per spiegare gli antecedenti tra Stephanie e Joe.
Per le ragazze che amano il giallo credo sia imperdibile: una protagonista femminile non è unica ma neanche tanto comune. Per tutti gli altri, se amate le tramone intrecciate alla Folson forse è il caso di lasciar stare, se invece cercate un libro leggero, ma comunque carino e interessante fateci un pensierino. Quanto meno sarà una lettura ironica e divertente.
Voto: 8/10

Commenti

  1. anche a me è piaciuto..mi riprometto sempre di leggerne ancora ..ma rimando sempre...

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    1. Io in genere le serie ho bisogno di diluirle. Anche le saghe, per la verità... Per cui ti capisco perfettamente. Però direi che l'estate è un buon momento.

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  2. Aaaaaah, Joe Morelli!!! *_*
    io devo leggere il V.. :D

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    1. Sì, devo ancora inquadrarlo bene, perchè nel primo non fa una grande figura, ma confido nei prossimi.

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  3. Devo assolutamente iniziare questa serie...mi ci vuole proprio un libro così rilassante e divertente e una protagonista che non sia super tutto :D

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    1. Decisamente appropriata. Vai tranquilla, è un libro leggero e abbastanza divertente.

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