Recensione: La carezza leggera delle primule di Patrizia Emilitri

E niente, come la mia consocia, ultimamente incappo in libri insoddisfacenti...

Titolo: La carezza leggera delle primule
Autore: Patrizia Emilitri
Edizione: Sperling & Kupfer
Prezzo: 15,90€
Trama: L'aria è gelida, a ricordare che l'inverno non è ancora finito. Un cielo plumbeo incornicia i pensieri di Claudia. Il sole sarebbe stato fuori luogo, nel giorno del funerale di sua madre. Lacrime, formalità, pratiche da sbrigare: il triste copione va in scena. Ma qualcosa di insolito accade quel pomeriggio stesso, quando Claudia riceve una strana busta accompagnata dalla lettera di una sconosciuta. La donna le affida un manoscritto inedito, una storia straordinaria di cui la ragazza, aspirante scrittrice, potrà servirsi per arrivare al successo. Clorinda è ricoverata in una casa di riposo. Ormai la sua vita è quasi tutta alle spalle, così almeno credono gli altri. Ma lei nasconde un segreto che è arrivato il momento di svelare. Una vicenda che ha radici molto lontane, nel giorno in cui Clorinda ha sfidato il proprio destino, scampando alla morte. Per farlo, si è servita di un vecchio quaderno di ricette appartenuto a una donna accusata di stregoneria, e ha attirato su di sé una terribile condanna. Ora, dopo tutti quegli anni, ha finalmente trovato la persona cui consegnare la propria storia. Qualcuno che condivide con lei molto più di quanto possa immaginare. Qualcuno che, come è stato per lei in passato, dovrà fare una scelta pericolosa. Una storia al confine tra realtà e sortilegio, un romanzo che racconta di donne al bivio tra ciò che è giusto e ciò che vogliono davvero.

Voto: 2,5/5 (5/10)
Lo dico subito senza mezzi termini: non mi è piaciuto. Per tanti motivi.
Probabilmente la prima cosa che mi ha 'disturbata' è che il libro sembra la versione breve di un romanzo della Morton, autrice che non amo particolarmente. Non solo, il fatto che mi ricordi altre storie, me lo ha fatto percepire come scarsamente originale e privo d'interesse.
La storia di Clorinda dovrebbe essere avvincente e incredibile, l'ho trovata noiosa e con paragrafi che ho giudicato totalmente inutili. Non si distingue da tante storie simili. Forse per l'elemento magico, ma non è originalissimo.
Il trucco del manoscritto passato poi è visto e sentito moltissime volte.
Il finale è un po' diverso, ma ci sono troppi colpi di scena condensati in poche pagine, mentre il resto è piuttosto piatto.
L'aspetto peggiore del libro sono le due protagoniste: odiose, arroganti, da prendere a schiaffi.
Linda/ Clorinda è di un egoismo e una spietatezza unici. Non dico cosa fa per meritarsi questo appellativo, ma sono rimasta basita quasi ad ogni pagina. Oltre a questo è maleducata e scortese, tratta tutti male o, nei migliori casi, con sufficienza. Sostenendo pure che 'lei se lo può permettere'. Davvero un personaggio pessimo.
Claudia è la degna spalla. Terribilmente snob e opportunista. Anche lei l'educazione e la simpatia sembra averle lasciate in cantina.
Altri personaggi sono troppo marginali per emergere e sono comunque meramente funzionali ala storia.
Anche il modo in cui è scritto non mi è piaciuto, ma in questo caso è più gusto personale. Al di là dei paragrafi che ho trovato inutili, in generale mi ha annoiata e non ho quasi mai provato attaccamento alla storia o voglia di andare avanti. Ci sono anche alcuni passaggi che ho trovato inverosimili. Non entro nel merito storico di alcuni aspetti. Un po' troppi colpi di scena (alcuni intuibili) nel finale, avrei preferito di più trovarli sparsi nella storia.
L'idea era carina, ma per i miei gusti non è stata sviluppata nella direzione giusta.



Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Recensione: La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig

Recensione: Il paradiso dei diavoli di Franco Di Mare

Segnalazione: L'angelo e il mugnaio di Antonio Aschiarolo