Perle dai libri #02

Buongiorno carissimi lettori.
La perla di oggi è dedicata ad un autore che apprezziamo molto, nonché ad uno dei personaggi che seguiamo con costanza e dai noi (Noi: Dillina e Drusie) più amato: Ispettore Harry Hole.

Con le perle vi consiglio le mie letture più piacevoli, facendo parlare il protagonista stesso: il libro.

Titolo: L'uomo di neve
Autore: Jo Nesbø
Editore: Einaudi
Prezzo: € 20,00
Pagine: 536
Trama: La città di Oslo è avvolta nel buio e i primi fiocchi di neve cadono leggeri imbiancando le strade. Birte Becker è appena tornata a casa dal lavoro quando, fuori dalla propria finestra, nota un pupazzo di neve che sembra scrutarla. Poche ore dopo, Birte scompare senza lasciare traccia. Unico indizio, un pupazzo di neve avvolto nella sciarpa della donna, all'interno del quale viene ritrovato anche il suo cellulare. Il commissario Harry Hole, chiamato per indagare sulla misteriosa scomparsa, si getta a capofitto nel caso per sfuggire ai fantasmi che lo perseguitano giorno e notte e alla notizia che lo ha gettato nel baratro dopo mesi di astinenza dall'alcol e di buona condotta: Rakel, l'unica donna che abbia mai amato, sta per sposarsi. Appena inizia a indagare sulla scomparsa della Becker, Harry si rende conto che il caso ha moltissime somiglianze con altre sparizioni misteriose avvenute a Oslo negli ultimi vent'anni. La procedura è sempre la stessa: una donna, sposata con figli, scompare nel nulla, nella notte in cui sulla città cade la prima neve. Hole è l'unico che può avvicinarsi alla verità, perché il male, subito e inferto, lo conosce molto da vicino e può calarsi pienamente nella testa del serial killer. La scoperta, però, sarà più amara e sconcertante del previsto, perché la mano in grado di perpetrare quegli orrendi crimini è molto più vicina di quanto Harry si sarebbe mai immaginato.
Giudizio: 😊💗



Skarre uscì e Harry accese la torcia avvicinandosi al muro. Passò la mano sulle assi grezze.
- Cos'è... - cominciò Holm, ma si bloccò non appena lo scarpone di Harry colpì il muro con un tonfo secco.
Apparve il cielo stellato.
- Una porta di servizio, - disse Harry fissando il bosco scuro e il profilo degli abeti che si stagliava contro la cupola di luce giallo sporco della città in lontananza. Poi puntò la torcia sulla neve. Il fascio di luce trovò subito le orme.
- Due persone, - disse lui.
- E' il cane, - disse Skarre tornando. - Si rifiuta.
- Come, si rifiuta? - Harry seguì le orme con la torcia.
La neve rifletteva la luce, e le orme sparivano nel punto in cui gli alberi facevano la guardia al buio della notte.
- Il conduttore non ci capisce niente. Dice che il cane sembra terrorizzato. A ogni modo, si rifiuta di entrare nel bosco.
- Forse ha fiutato una volpe, - disse Holm. - Questo bosco è pieno di volpi.
- Volpi? - sbuffò Skarre. - Non è possibile che quel cane grande e grosso abbia paura di una volpe.
- Forse non ne ha mai vista una, - disse Harry. - E ha capito di aver fiutato un predatore. E' una cosa razionale aver paura di ciò che non si conosce. Chi non ce l'ha, non vive a lungo -. Si accorse che il cuore gli batteva più forte. E sapeva perché. Il bosco. Il buio. Il genere di paura che non è razionale. Il genere di paura che bisognava vincere.

Jo Nesbø 
L'uomo di neve




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