Recensione: Voli acrobatici e pattini a rotelle di Fannie Flagg

Ho l'impressione che siano le ultime opinioni prima di una bella pausa estiva. Quest'anno non metteremo ufficialmente il blog in vacanza, ma è probabile che saremo assenti per un po'.

Titolo: Voli acrobatici e pattini a rotelle
Titolo originale: The all-girl filling station's last reunion
Autore: Fannie Flagg
Edizione: Rizzoli
Prezzo: 10,00 €
Trama: La signora Sookie Poole di Point Clear, Alabama, ha appena accompagnato all'altare l'ultima delle sue figlie e si prepara a godersi un po' di meritato riposo. Certo, c'è ancora l'anziana madre Lenore Simmons Krackenberry, con qualche momento di follia di troppo, da dover gestire, ma la vita sembra finalmente in discesa. Finché, un giorno, Sookie viene inaspettatamente a sapere qualcosa che mette in discussione tutto ciò che pensava di conoscere di se stessa, della sua famiglia e del suo futuro. Inizia così un viaggio di scoperta che la porta in California, nel Midwest, e persino indietro nel tempo, precisamente negli anni Quaranta, quando un'irrefrenabile donna di nome Fritzi rileva assieme alle sorelle la stazione di servizio del padre. La pompa di benzina gestita da sole ragazze, per di più in pattini a rotelle, riscuote un tale successo che i camionisti cominciano a modificare i loro itinerari pur di fermarsi alla leggendaria Wink's Phillips 66. Ma questa sarà solo la prima di molte avventure in cui Fritzi, spirito libero e anticonformista, si getterà a capofitto nel corso della sua vita. E che insegneranno a Sookie che non è mai tardi per rompere gli schemi e reinventarsi davvero.

Voto: 3,5/5 (7/10)
Fannie Flagg ormai rientra a buon diritto nella mia comfort zone, anche se stavolta ho qualche piccola rimostranza da fare.
La storia è un'alternanza abbastanza equilibrata di presente e passato, schema che ho già riscontrato in altri romanzi. I fili si riuniscono quasi nel finale e le ultime pagine sono dedicate alla soluzione di tutte le piccole sfumature presenti qua e là. Ed ecco la prima rimostranza: così facendo si trascina un po'.
Una volta che le storie si sono incontrate, avrei preferito una conclusione esaustiva e stop. Invece: mezza paginetta sulla parentela nobile, mezza paginetta sulla rivelazione di Carter, mezza paginetta su Willy, mezza di qui, mezza di là, il brodo si è allungato e ha perso anche un po' di sapore.
Ho storto anche il naso per tutta la lunga parte dedicata alla guerra. Visto il titolo (è indifferente che sia quello italiano o inglese) mi aspettavo che il cuore del libro fosse la stazione di servizio gestita da ragazze. Nelle dediche viene spiegato il motivo di tanta attenzione, ma a quel punto era preferibile un titolo diverso, meno 'ingannevole'.
L'elemento più confortante della Flagg sono i personaggi. Nei suoi romanzi si è certi di trovare sempre ragazze eccezionali un po' fuori dalle righe, vecchiette eccentriche ai limiti dell'assurdo e donne di mezz'età incastrate in qualcosa di falsamente felice che le fa rasentare l'infelicità. Stavolta abbiamo Fritzi, pilota di aerei, Lenore, mamma perfetta di una figlia imperfetta, e Sookie, sessantenne alle prese con la madre e una scoperta sconvolgente.
Non esito a dire che mi hanno un pochino delusa. Fritzi non è incisiva come altre protagoniste; è eccezionale, certo, ma poco memorabile e non suscita empatia. A Lenore è mancata la saggezza che hanno certi personaggi un po' attempati. Solo Sookie svolge bene il suo ruolo evolvendosi e modificando il suo stato iniziale in qualcosa di più consistente, consapevole e duraturo. Sì, anche felice. Peccato che anche lei somiglia così tanto ad altre protagoniste da risultare stereotipata e scontata.
Per fortuna, la splendida voce narrante dell'autrice non manca mai. E' questo che amo particolarmente dei suoi libri: l'impressione non di leggere, ma di ascoltare qualcuno che sta raccontando. E lo fa con la dovuta maestria.


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