Recensione: Non ditelo allo scrittore di Alice Basso

Sono rimasta un po' indietro con questa serie, nonostante le buone parole della mia consocia grafica (trovate la sua recensione qui)
Altro che quarto libro, è uscito pure il quinto!
Quindi devo sbrigarmi ^_^
Anche se... bè, dovrò vincere alcune piccole resistenze per leggere il quarto.

Autore: Alice Basso
Edizione: Garzanti
Prezzo: 9,00€ (Tascabile), 8,99€ (Ebook)
Trama: A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani. Dopo il successo dell’Imprevedibile piano della scrittrice senza nome e di Scrivere è un mestiere pericoloso, Alice Basso torna con la perfezione e l’originalità di uno stile che le ha portato l’ammirazione della stampa più autorevole. Un nuovo romanzo, stesse caratteristiche imperdibili: libri, indagini, amore e una protagonista che diventerà come un’amica un po’ strana che non riuscirete più ad abbandonare. 

Voto: 4/5 (8/10)
Lo scrittore a cui fa riferimento il titolo è un collega di Vani Sarca, un ghostwriter che, a detta di tutti, le somiglia in molti aspetti, soprattutto per quanto riguarda il carattere.
Ho conosciuto Vani due libri fa e l'ho vista incontrare il suo alter ego giovanile, Morgana, e il suo alter ego senile, Irma, due delle pochissime persone con cui riesce ad intrattenere rapporti un minimo umani.
Nel corso dei libri la protagonista cambia un po', si apre, ma è in questo terzo episodio che si apprezza una vera evoluzione psicologica del personaggio. Vani, finalmente, sembra prendere coscienza di come appare agli occhi degli altri e questo la porta a mettere in discussione alcuni aspetti del proprio carattere.
E' l'elemento che più ho apprezzato del libro.
Poi certo, ci sono le indagini, anche stavolta piuttosto singolari e che si risolvono per un particolare così 'particolare' che viene da chiedersi se sia possibile.
Probabilmente sì, visto che la realtà supera la fantasia.
Il finale è perfetto per il libro e per la serie. Lo dico perché, alla luce delle due nuove uscite, ammetto di temere un po' questi sequel.
I personaggi sono meravigliosi come sempre. Non solo Vani, anche gli altri maturano e si evolvono.
Il commissario Berganza si apre alla protagonista, forse anche spaventandola.
Morgana impara che certe cose sono così da adolescenti che un adulto può capirlo subito e svelare eventuale 'malefatte'.
Irma e Riccardo invece non cambiano molto, ma è prevedibile. Irma ha l'età dalla sua, mentre Riccardo è troppo arrogante e orgoglioso.
Lo stile dell'autrice segue la sua protagonista. Pur rimanendo caratteristico e spigoloso, si ammorbidisce con l'ammorbidirsi di Vani. Probabilmente è un effetto dovuto all'uso della prima persona. E' Vani che parla, quindi sono i suoi pensieri ad ammorbidirsi.
Molto accurata ed appropriata la terminologia, pur mantenendo un registro accessibile a tutti.
Divertenti i dialoghi.
Nonostante il mio giudizio positivo (e il mio entusiasmo per il libro), ribadisco la mia idea iniziale: è il finale giusto per la serie.
Per il quarto libro spero nelle doti dell'autrice affinché non cada nella banalità e negli stereotipi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione: La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig

Recensione: Il paradiso dei diavoli di Franco Di Mare

Segnalazione: L'angelo e il mugnaio di Antonio Aschiarolo