Recensione: Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams
Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti
Autore: Douglas Adams
Edizione: Mondadori
Prezzo: dai 9,50€ ai 12,50 € a seconda del sito consultato (Il mio è in prestito)
Trama (tratta dal sito di Anobii):
Le stravaganti vicende di Arthur Dent e Ford Prefect, surreali e irriverenti viaggiatori delle Galassie sempre alle prese con avventure che hanno per scenario l'intero universo. Una ironica ed avvincente raccolta di storie nata da una fortunatissima serie ideata dal noto sceneggiatore Douglas Noel Adams e trasmessa dalla BBC.
Nonostante la prima edizione risalga al 1979, questo libro è tremendamente attuale. E tremendamente divertente nel suo mettere in luce i difetti e le contraddizioni degli esseri umani.
Il libro inizia con Arthur Dent che ha un problema: voglio costruire una tangenziale che passa precisa per il punto su cui sorge la sua casa. Ma questo problema lo affliggerà per poco, in quanto circa 10 minuti dopo, verrà salvato per miracolo dall'alieno Ford Prefect (mescolatosi agli umani per studiare la terra), in quanto la
Terra sarà distrutta per ... far posto ad un'autostrada intergalattica. Ognuno ha i suoi problemi, nella galassia.
Il libro è sostanzialmnete un'alternanza tra le avventure di Arthur e Ford e la notizie tratte dalla 'Guida galattica per gli autostoppisti' che da il titolo al libro.
per aggiornare la Guida, Ford viaggia tra i pianeti e lo incontriamo quando si trova sulla Terra. Salva se stesso e Arthur facendosi dare un passaggio proprio dai 'bulldozer spaziali'.
Anche qui però, avranno i loro problemi, e così via in un susseguirsi di avventure paradossali e impossibili. Anzi improbabili.
Al di là della storia, divertente e ironica e piacevole da leggere, il libro punta il dito su tanti aspetti della vita umana ancora attuali. I rimi citati in causa sono gli enti pubblici con la loro burocrazia e il loro modo poco chiaro di agire. Cosa che, nonostante siano passati diversi anni, sembra descrivere lo stato attuale delle cose.
Ironizza spietatamente su tutti i peggiori comportamenti di chi sta al comando (il presidente delle Galassie viene scelto e amato in base alla sua capacità di dare scandali, e a me vengono in mente un sacco di nomi, da sostituire al suo) e anche sull'indifferenza di chi viene comandato, divertito più dagli scandali che dalle azioni vere e proprie di chi governa.
Sfiora anche la solitudine e la mancanza di legami che troppo spesso coinvolgono le persone: Arthur è solo, vive da solo, non ha famiglia e, cosa peggiore, non avverte neanche la mancanza della Terra da cui viene portato via.
Per tutto il libro inoltre, viene più volte rimarcata la ridicola arroganza umana di credersi la razza terrestre più intelligente e ne vengono date abbondanti smentite vestite di ironia, come è lo stile del libro, ma che nascondono l'intento della denuncia.
Personaggi: essenzialmente 4, essenzialmente divertenti sono molto ben caratterizzati. Arthur è l'uomo comune, fa il suo lavoretto, vive la sua vita, esce, non ha grandi amici, non ha famiglia, non ha legami. Nasconde dietro la routine una forte solitudine e anche una certa incapacità di comunicazione. Ford Prefect, dall'alto della sua non conoscenza dell'ironia e del sarcasmo, rappresenta l'intelligenza cruda, la brutalità della verità, la serietà come unica ragione di vita. Contemporaneamente però è anche l'unico che dimostra un qualche sentimento: la voglia di tornare a casa, il desiderio di salvare Arthur, la reticenza ad incontrare il cugino. Pur essendo alieno, è forse il più umano dei 4. Il presidente della galassia, Zaphod, è, come già detto, l'apoteosi dello scandalo: ladro, ex galeotto, furfante e quanto altro. E tutto ciò a cui è interessato è verificare una leggenda per diventare famoso e, soprattutto ricco. A lui si contrappone Trillian, unica donna, che è l'indifferenza quasi massima a tutto e tutti. Compare poco, con qualche intervento caustico, ma senza mostrare interesse per niente se non la propria salvezza.
La narrazione è in terza persona e alternata tra il racconto e le spiegazioni. Nella parte 'racconto' le frasi sono brevi, viene data prevalenza al dialogo e a tecniche di scrittura che favoriscano la velocità di azione e di immaginazione. L'azione è continua e non 'spezzata' e mantiene sempre il lettore con il fiato sospeso. Abbondanti i colpi di scena distribuiti a piene mani in ogni capitolo. Praticamente alternati a questi (anche se non in rapporto di uno a uno) ci sono 'spezzoni' tratti dalla Guida galattica in cui vengono date le opportune spiegazioni secondo lo stile che ha ogni guida. Dialoghi assenti e frasi lunghe, quasi a voler offrire al lettore un momento di riposo, per poter tirare il fiato, in attesa di tornare alla narrazione principale.
Note extra: il libro nasce come una 'trilogia in cinque parti' in perfetto stile ironico e assurdo come lo è il volume, ma il primo lo si può leggere come libro a se stante in quanto l'episodio si conclude con la sua fine. Gli altri raccontano avventure successive.
Inoltre la Guida galattica è fatta in modo da ... essere praticamente un enorme e-reader preistorico. Mi chiedo se Adams avesse 'previsto' il futuro o se chi ha creato gli e-reader abbia consultato la Guida. Del resto, come è scritto sul libro stesso: la Guida è il libro del tutto. Di tutte le risposte e di tutte le informazioni.
Giudizio finale complessivo: nonostante sia datato l'ho trovato attuale e divertente, in grado di dire, con il suo stile scanzonato e a presa di giro, cose molto importanti, facendo riflettere con ironia su tanti difetti che, evidentemente, ancora ci affliggono.
Lo stile però, si mantiene leggero e rilassante e lo si legge in maniera piacevole anche dopo una giornata di lavoro. Assente del tutto l'aspetto sentimentale e descrizioni cruente. Un libro molto tranquillo e incentrato su altri parametri nonostante i numerosi (e improbabili) colpi di scena.
Voto: 8/10
(SPOILER, se non volete sapere non continuate)
Un paio di stralci attuali e dvertenti:
<<"Avevate tutto il diritto di fare eventuali rimostranze o di dare eventuali suggerimenti quando era il momento, non vi pare?"
"E quando era questo momento? - strillò Dent - Il momento! La prima volta che ho sentito parlare di tutta questa faccenda è stato ieri, quando un operaio è venuto a casa mia. Gli ho chiesto se era venuto per pulire i vetri delle finestre e lui mi ha detto che no, era venuto per demolire la casa. Ma naturalmente non me l'ha detto subito. Oh, no. Prima mi ha pulito un piao di vetri e mi ha chiesto cinque sterline di compenso. Poi me lo ha detto."
"Ma signor Dent, è da 9 mesi che i piani del progetto sono disponibili al pubblico, nel locale ufficio Viabilità e Traffico."
"Oh, sì! Sì! Bè, appena ho saputo la cosa sono corso a vederli, ieri pomeriggio. Non è che vi siete sforzati molto di richiamare l'attenzione su quel progetto, vero? Vi siete ben guardati dal parlarne con chicchessia."
"Ma i piani erano visibili al pubblico"
"Visibili?! Sono dovuto scendere nello scantinato per vederli!"
"Ma è quello l'ufficio di consultazione per il pubblico!"
"E si deve consultare con la torcia elettrica?"
"Oh, già. Si vede che le lampade si erano fulminate."
"Ma non mancava solo la luce! Mancava anche la scala!"
"Insomma avete trovato i piani?"
"Sì - disse Arthur - sì. Erano in fondo a un casellario chiuso a chiave che si trovava in un gabinetto inservibile sulla cui porta era stato affisso il cartello 'Attenti al leopardo'.">>
Perchè mi fa pensare allo stato attuale di buona parte dei comuni d'Italia?
<<"Salve Arthur" Disse il possessore dell'ombra.
Arthur alzò gli occhi, li sbattè per via della luce del sole, e fu meravigliato di vedere Ford Prefect.
"Ford! Salve, come stai?"
"Bene. - disse Ford - Senti, hai da fare?"
"Se ho da fare?! - esclamò Arthur - Non vedi? Mi tocca stare sdraiato qui sennò tutti quei bulldozer hanno via libera e mi buttano giù la casa, ma a parte questo, no, non ho niente di speciale da fare, perchè?"
Su Betelgeuse il sarcasmo non usa, per cui Ford Prefect non lo notava mai, a meno che non facesse un estremo sforzo di concentrazione. Disse:
"Bene, allora c'è un posto tranquillo dove possiamo parlare?"
"Cosa?" Disse Arthur Dent.
Per qualche secondo Ford apparve completamente distratto, e fissò il cielo come un coniglio che cercasse di farsi investire da una macchina. Poi di colpo si accovacciò accanto ad Arthur.
"Dobbiamo parlare." Disse, incalzante.
"Bene - disse Arthur - Parla."
"E bere - disse Ford - E' di vitale importanza che parliamo e beviamo. Subito. Andremo al pub del paese."
Guardò ancora il cielo, con aria ansiosa e nervosa.
"Senti, ma non capisci?" Gridò Arthur.
Indicò Prosse.
"Quell'uomo vuole buttare giù la mia casa!"
Ford guardò Prosser perplesso.
"Bè, lo può fare benissimo quando tu non ci sei, ti pare?" disse.
"Ma io non voglio che lo faccia!"
"Ah.">>
Esilarante.
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