Recensione: Chiamate Frederick 7-8024 di Ed McBain
La prima delusione dell'anno
Titolo: ChiamateFrederick 7-8024
Titolo originale: The HecklerAutore: Ed McBain
Edizione: Giallo Mondadori
Prezzo: Fuori catalogo
Trama: Il poeta che scrisse sulla crudeltà dell'aprile forse aveva ragione, ma sta di fatto che quell'anno non c'era nessuna crudeltà in esso. Si annunciò con delicatezza, percor-rendo le strade della città a occhi spalancati, con l'espressione ingenua di una fanciulla. E veniva voglia di prenderla fra le braccia, quell'adolescente che sembrava tanto sola e spaurita nel geome-trico miscuglio di estranei, intimidita dalle strade e dai palazzi, commovente con quella sua aria da signora materializzatasi dalla fredda pazzia di marzo...
Voto: 5/10
Credo che il problema di questo libro sia che è vecchio. Se non ricordo male (l'ho già restituito al proprietario) faceva parte di una qualche collana dove, onestamente, non sempre venivano pubblicate grandi cose.
Sarà una recensione breve, perchè l'ho letto da poco, ma da quanto non mi ha lasciato niente, mi stavo perfino dimenticando di averlo letto. Per cui mi affretto scrivere quelle poche impressioni che ho avuto e passo oltre.
La trama non è stata niente di particolare, anzi, anche un po' banale, il non detto più che mistero crea confusione e il lettore si ritrova ad andare avanti senza il minimo interesse per gli indizi e le soluzioni.
I personaggi sono piatti e non suscitano nessuna empatia. Li ho trovati così noiosi che mi sono dimenticata chi erano perfino mentre li leggevo.
Lo stile è tipico di quegli anni ('70 circa) e fa pensare ai film di serie B. Non c'è effetto sorpresa (Anche se le sorprese, forse, ci sarebbero), non c'è approfondimento psicologico, nè cura nella descrizione delle situazioni.
Titolo originale: The HecklerAutore: Ed McBain
Edizione: Giallo Mondadori
Prezzo: Fuori catalogo
Trama: Il poeta che scrisse sulla crudeltà dell'aprile forse aveva ragione, ma sta di fatto che quell'anno non c'era nessuna crudeltà in esso. Si annunciò con delicatezza, percor-rendo le strade della città a occhi spalancati, con l'espressione ingenua di una fanciulla. E veniva voglia di prenderla fra le braccia, quell'adolescente che sembrava tanto sola e spaurita nel geome-trico miscuglio di estranei, intimidita dalle strade e dai palazzi, commovente con quella sua aria da signora materializzatasi dalla fredda pazzia di marzo...
Voto: 5/10
Credo che il problema di questo libro sia che è vecchio. Se non ricordo male (l'ho già restituito al proprietario) faceva parte di una qualche collana dove, onestamente, non sempre venivano pubblicate grandi cose.
Sarà una recensione breve, perchè l'ho letto da poco, ma da quanto non mi ha lasciato niente, mi stavo perfino dimenticando di averlo letto. Per cui mi affretto scrivere quelle poche impressioni che ho avuto e passo oltre.
La trama non è stata niente di particolare, anzi, anche un po' banale, il non detto più che mistero crea confusione e il lettore si ritrova ad andare avanti senza il minimo interesse per gli indizi e le soluzioni.
I personaggi sono piatti e non suscitano nessuna empatia. Li ho trovati così noiosi che mi sono dimenticata chi erano perfino mentre li leggevo.
Lo stile è tipico di quegli anni ('70 circa) e fa pensare ai film di serie B. Non c'è effetto sorpresa (Anche se le sorprese, forse, ci sarebbero), non c'è approfondimento psicologico, nè cura nella descrizione delle situazioni.
Il libro che hai recensito non mi ispira un granché, però volevo farvi i complimenti per la nuova grafica, è carinissima!!! *____*
RispondiElimina* ___ * grazie! Lietissima che ti piaccia ^_^ <3
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