tag:blogger.com,1999:blog-4277196037387831812024-02-20T14:31:13.238-08:00La Biblioteca di DrusieDillinahttp://www.blogger.com/profile/00478820941868746351noreply@blogger.comBlogger731125tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-70547439275577315962019-05-24T00:00:00.000-07:002019-05-24T00:00:00.253-07:00Recensione: La sciarpa ricamata di Susan MeissnerCosa vi dicevo ieri? Ribadisco.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtYUckyv5qaUUOWRDGTYXPCvzPtgyLQ4hN190EUvuAC7zodMy_m1-dLhovPCsfr8ry5FipZ-KCfSWTxXx-6Mp1ITMVSg7cMTz7qpUkXsdmeNog7tpskeX5-LvpMAuGIaqwGlVR9Ze4Mw/s1600/37839768.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="314" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtYUckyv5qaUUOWRDGTYXPCvzPtgyLQ4hN190EUvuAC7zodMy_m1-dLhovPCsfr8ry5FipZ-KCfSWTxXx-6Mp1ITMVSg7cMTz7qpUkXsdmeNog7tpskeX5-LvpMAuGIaqwGlVR9Ze4Mw/s320/37839768.jpg" width="211" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2Jylm6Q" target="_blank">La sciarpa ricamata</a></b><br />
Titolo originale: A fall of Marigolds (Più o meno: Una cascata di calendule)<br />
Autore: <i>Susan Meissner</i><br />
Edizione: Tre60<br />
Prezzo: 7,99€ (Formato ebook)<br />
Trama: <i>Ellis Island, settembre 1911. Dopo aver perso l’uomo che amava, Clara ha scelto di prendersi cura degli emigranti che ogni giorno approdano all’isola, in attesa di ottenere il visto d’ingresso negli Stati Uniti. Un giorno, tra le migliaia di persone, un uomo attira la sua attenzione. Ha la febbre, forse è destinato a morire, e non si separa mai da una bellissima sciarpa con un motivo floreale su cui è ricamato un nome: Lily… </i><br />
<i>Manhattan, settembre 2011. Taryn lavora in un negozio di tessuti nell’Upper West Side. Rimasta vedova, è faticosamente riuscita a trovare un nuovo equilibrio e un po’ di serenità. Ma non riesce a cancellare il ricordo del giorno in cui le Twin Towers sono crollate, seppellendo suo marito. E neppure a cancellare il senso di colpa: lei infatti si è salvata grazie a uno sconosciuto che ora, a distanza di dieci anni, bussa alla sua porta, portando con sé la sciarpa che Taryn aveva quel giorno: una sciarpa antica, con un motivo floreale…</i><br />
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Voto: 3,5/5 (7/10)<br />
La prima cosa che ho pensato appena chiuso il libro è stata: sta sciarpa porta male, bruciatela. E visto che a inizio libro ci va pure vicino, a fare quella fine, era meglio se accadeva e stop.<br />
Dente avvelenato? Un filo sì, lo ammetto. E' che diventa esasperante cercare un buon libro di questo tipo e ritrovarsi ogni volta tra le mani una lagna pesantissima sul passato e una banalità superficiale nel presente.<br />
Ok, ho dato 3,5 perché oggettivamente non è così da buttare.<br />
La storia di Clara è particolare. Non è la solita eroina che parte a mille e va all'altro capo del mondo. Anzi, si rifugia su un'isola da cui non vuole più andar via, incapace di affrontare la vita fuori e il peso di sentimenti ed emozioni. Proprio questa sua diversità me l'ha resa più simpatica. Ciò che mi ha infastidita, è stata l'ingerenza altrui e la sua incapacità di opporsi come avrebbe voluto. Se lo avesse fatto, sarebbe stata la mia eroina dell'anno. Oltre al fatto che la storia sarebbe stata più breve e di questo l'avrei ringraziata.<br />
Anche la parte di Taryn sarebbe bella, ma visto che è 'ai giorni nostri' è per contratto semignorata, piazzata ogni tanto qua e là, giusto per dire: sì, c'è anche lei, ma di fatto poco presente e poco curata. Un peccato, perché io il dramma di Taryn avrei voluto vederlo di più. Avrei voluto assistere alla sua guarigione ed emozionarmi con un nuovo amore. Invece si arriva in fondo e viene chiusa in poche pagine, il più in fretta possibile. E di questo mi dispiaccio, perché se con Clara posso simpatizzare, con Taryn posso identificarmi.<br />
Io vivo adesso, non 100 anni fa, e trovo normale riuscire ad immedesimarmi in una protagonista del 2011, piuttosto che in una del 1911. per questo avrei voluto più spazio e più cura.<br />
Altra cosa che ha abbassato il voto: il 'legame' tra le due. Taryn riceve la sciarpa da una cliente che l'ha avuta dall'amica della zia della sorella della vicina del defunto suocero eccetera. Ma lascia stare! O t'inventi un legame concreto (o anche poetico ma credibile) o lo ignori. Gliela porta una cliente, quasi fosse destino, e stop. Senza tante spiegazioni.<br />
Lo stile è scorrevole. Appropriati i dialoghi di inizio secolo e credo abbastanza accurate le notizie storiche.<br />
Il parallelismo tra le due donne sarebbe emerso di più se le due storie fossero state raccontate con le stesse tempistiche, invece c'è una sproporzione nei confronti del passato che mina l'importanza di quella presente. Come ho detto: non l'ho apprezzato.<br />
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<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=drusie-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=B077Q4L8FZ&linkId=2129953d36a33f2dc1cb9d2db63b3338" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe></div>
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-23370098792095742152019-05-23T00:00:00.000-07:002019-05-23T00:00:05.723-07:00Recensione: Se la vita che salvi è la tua di Fabio GedaNiente, quest'anno non ho fortuna con i libri. Sembra che non riesca a beccarne uno giusto. Dalla 'disperazione' mi sono messa a rileggere Nessun dove di Gaiman. Un po' di tregua da tante delusioni.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8ZPfl_E9Qqjv9UMh1Dx18GO-_sptHOpu1Qg4saLrGZeMi6SCEdDj8twytRJV7ErAyT1ntj-02VMh1tsxqAEMWOws6oJWDvP71FgxY80pVnr30nfYd2rjeoJ-zcCuCL3fAAfq3NUlnjQ/s1600/22350978.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="395" data-original-width="251" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8ZPfl_E9Qqjv9UMh1Dx18GO-_sptHOpu1Qg4saLrGZeMi6SCEdDj8twytRJV7ErAyT1ntj-02VMh1tsxqAEMWOws6oJWDvP71FgxY80pVnr30nfYd2rjeoJ-zcCuCL3fAAfq3NUlnjQ/s320/22350978.jpg" width="202" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2EpkWvf" target="_blank">Se la vita che salvi è la tua</a></b><br />
Autore: <i>Fabio Geda</i><br />
Edizione: Einaudi<br />
Prezzo: 9,99€ (formato ebook)<br />
Trama: <i>Andrea Luna ha trentasette anni, fa l'insegnante, ma non ha una cattedra fissa. Quello che doveva essere un breve soggiorno newyorkese, una vacanza solitaria voluta per riprendere fiato e soffocare le braci di una crisi coniugale, si trasforma in una peregrinazione nelle miserie dell'umanità e nella sua infinita ricchezza, in un viaggio che lo trascina ai margini della società e che gli regala incontri memorabili, soprattutto quello con la famiglia Patterson: Ary, la madre, e i suoi due figli gemelli di tredici anni, Benjamin e Allison. Quando, all'improvviso, Andrea decide di tornare a casa dalla moglie, quello che ha lasciato non esiste più. E allora capisce che "casa" è altrove. Per raggiungerla sarà disposto a tutto, anche ad affidarsi a un "pollero", un trafficante d'uomini.</i><br />
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Voto: 3/5 (6/10)<br />
Premetto che, nonostante il voto sufficiente, a me il libro non è piaciuto.<br />
La storia non sarebbe brutta. Partire in seguito a delusioni e frustrazioni, o alla constatazione che ci si trova in un vicolo cieco, e da qui ricostruirsi, è un argomento molto bello, che in genere da speranza anche a chi legge. E' un esempio, una spinta, un invito a riflettere e a cambiare, se ce n'è bisogno, prendendo il coraggio di fare il salto.<br />
Andrea Luna, il protagonista, sto gran salto non lo fa, a dire il vero. Più che altro sembra lasciarsi trascinare dagli eventi senza un minimo di reazione, di decisione, di scopo. Potrebbe andare bene lo stesso se non fosse un personaggio tremendamente lagnoso e pesante. Totalmente passivo, a tratti apatico e totalmente avulso dal resto del mondo. In alcuni passaggi pure dal libro stesso.<br />
'Se la vita che salvi è la tua'... peccato che per buona parte della storia gliela salvano gli altri. Ben, Ary, Vincenzo, anche Walter in un certo senso. Lui, 'generosamente', li ripaga piantandoli in asso.<br />
Mostra un po' di decisione solo nella parte finale, ma rimane comunque antipatico e indisponente.<br />
Da un libro con questo titolo e con questa sinossi mi aspetterei un messaggio bello, positivo, invece la prima cosa che ho pensato è stata: gli altri lo aiutano e lui li lascia nella ... Bell'amico sì!<br />
Non empatizza con nessuno, non ascolta le ragioni di nessuno, pensa solo a se stesso e poi si stupisce (in alcuni casi, poi impara) se gli altri lo mandano a farsi un giro, la moglie in primis.<br />
Ammetto anche che forse è stata una mia incapacità, quella di entrare in sintonia con il personaggio, per questo alla fine le tre stelle le ho date.<br />
E per la parte finale sui pollero e sui migranti clandestini, che ho trovato bella nella sua drammaticità. Bella nel senso che è possibile che sia così e che l'autore la racconta dura come é nella realtà, senza alleggerire il tutto per far 'vincere' il suo protagonista.<br />
Ho apprezzato di più gli altri personaggi, soprattutto Ary che, a fine libro, si mostra giustamente perplessa.<br />
Molto dolci i due gemelli.<br />
La scrittura si salva. Nonostante la pesantezza del personaggio, è piacevole e scorrevole. I dialoghi rientrano nella media. Qualche frase ad effetto ma niente di più. La parte psicologica, invece, non mia ha soddisfatta. E' presente, ampia, ma Andrea non sembra crescere nel corso della storia. Sembra più intrappolato in un loop negativo in cui lui è sempre il povero Calimero preso a calci. Mi spiace dirlo, ma li trovo meritati.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-48397540470079069142019-05-22T06:07:00.002-07:002019-05-22T06:07:38.087-07:00Recensione: L'esercito delle cose inutili di Paola MastrocolaCon un duenne per casa, comincio ad interessarmi alla lettura per i più giovani ^^<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdcjm1TaM5AvVTOqUZgUAyzef580mj3HkGXtQJjwEXIz42Nja084Fe9SXqsQFKFzsT_3flPIjnvwdx0dZg9xCar4a9OzjkXiZdPM-KknxfzHpntCtC_CfM3hiabbyAYqW21XOAcpcILg/s1600/24955699.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="388" data-original-width="251" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdcjm1TaM5AvVTOqUZgUAyzef580mj3HkGXtQJjwEXIz42Nja084Fe9SXqsQFKFzsT_3flPIjnvwdx0dZg9xCar4a9OzjkXiZdPM-KknxfzHpntCtC_CfM3hiabbyAYqW21XOAcpcILg/s320/24955699.jpg" width="206" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2VDS6NH" target="_blank">L'esercito delle cose inutili</a></b><br />
Autore: <i>Paola Mastrocola</i><br />
Edizione: Einaudi<br />
Prezzo: 9,99€ (formato ebook)<br />
Trama: <i>"Insomma, quel mattino di novembre, mentre andavo a zonzo nel vuoto da non so quanto tempo, succede che io incontro questo tale. E vi posso dire che, accidenti, se prendevo a destra anziché a sinistra non lo avrei incontrato. Quindi? Quindi tutto questo deve pur significare qualcosa. Ho preso a sinistra ed è stato tutto quel che è stato, questa benedetta storia che adesso vi racconto". È da qui che prende avvio il romanzo, per trascinarci presto in un altrove abitato da asini, libri, funamboli, macinini da caffè, poeti, scollatori di francobolli e altre mirabolanti creature. E poi c'è Guglielmo, un ragazzino che scrive delle lettere sgangherate e bellissime da cui emerge a poco a poco la sua storia. E c'è qualcuno, Raimond, che raccoglie quelle parole e le trasforma in un'azione. Perché ciò che è vecchio, desueto, ai margini, eccentrico, può essere mosso da un'energia misteriosa e seguire strade poco battute, dove l'utile e l'inutile sanno ribaltarsi l'uno nell'altro e diventare, forse, una sostanza nuova.</i><br />
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Voto: 3/5 (6/10)<br />
Questo libro non molto lungo, contiene in realtà moltissimi spunti di riflessione.<br />
Il primo, e più intuitivo, è quello suggerito dal titolo: l'utilità o inutilità di persone, animali e oggetti.<br />
Attraverso gli occhi di Raimond, ci si ritrova a chiedersi che senso ha guardare la Luna, trapiantare primule qua e là, costruire acquiloni e così via, fino ai concetti di felicità e infelicità. Gli scollatori di francobolli perchè passano il tempo a scollare francobolli? La risposta è una: perché li rende felici.<br />
Si scorge anche la non tanto velata critica alla società di oggi, dove cose e persone contano solo se sono 'utili' o fanno qualcosa di utile. Da qui la tristezza della casa vuota, del libro reso, del dipinto che nessuno guarda.<br />
E' anche un invito a non vedere tutto in termini di utilità, perché è qualcosa di più effimero di quanto si creda. E' un attimo passare da essere utile a essere inutile e viceversa; ciò che è utile per qualcuno, non lo è per qualcun'altro e così via. Il concetto di utile e inutile, felicità e tristezza dipende da ognuno, non può essere preconfezionato e stabilito a priori. E' questa la sostanza prima della trama in cui Raimond viene 'regalato' a Gulliver (sono vaga, lo so, ma è per non fare spoiler).<br />
Nella storia, inoltre, si parla anche di bullismo, di incomunicabilità in famiglia, di gelosie, di aspettativa, di educazione (scolastica e familiare).<br />
Tutte cose che lo rendono un libro per tutti, ma da leggere con occhi diversi ad ogni età.<br />
Il personaggio principale è Raimond, qualcosa di inutile che attraverso strani percorsi diventa di 'proprietà' di Guglielmo (Gulli). Sono sue le riflessioni, le idee, le constatazioni. Parla in prima persona e interloquisce con i lettori. Lo fa in maniera egregia per me; io non amo questa tecnica, eppure mi è piaciuto.<br />
Gulli invece mi ha fatto tenerezza. Alla fine è lui che rivela il messaggio più importante del libro. Vive in una famiglia un po' singolare e viene preso di mira da alcuni bulli. Tanto che non vorrebbe andare a scuola.<br />
Altri personaggi, come può essere Reso, sono meno approfonditi, eppure alcuni loro stati d'animo si percepiscono e suscitano empatia nel lettore.<br />
Lo stile è semplice e diretto, molto adatto ai lettori giovani (a cui il libro si rivolge), ma piacevole anche per gli adulti che non farebbero male a dargli una possibilità, tenendo però presente che non è pensato per loro.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-23122998058758771812019-05-15T01:05:00.001-07:002019-05-15T01:05:52.898-07:00Recensione: Un amore di carta di Jean-Paul Bentornati.<br />
Niente. Quest'anno non ingrano granchè. Se esco dalla mia comfort zone, per la maggior parte trovo libri insignificanti quando non proprio brutti.<br />
E pure nella mia comfort zone, dato che proprio ieri ho abbandonato La babysitter perfetta. La babysitter forse sarà stata perfetta, ma il libro assolutamente no.<br />
Veniamo alla lettura di oggi, leggera e, almeno, breve.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcKNIFPsv78nps2JYvBdil8XgudvqhG3HbEzQ0P_nt7Onm0Sd9UgmIw8ljFAGYT3ITh2_u_-xLY5fqcseqkzmCLyMBuCjiJRVnTcaL5b2opA568XVlLD2MR2pJXDKeBJswNqa4kdk-vA/s1600/24935820.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="314" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcKNIFPsv78nps2JYvBdil8XgudvqhG3HbEzQ0P_nt7Onm0Sd9UgmIw8ljFAGYT3ITh2_u_-xLY5fqcseqkzmCLyMBuCjiJRVnTcaL5b2opA568XVlLD2MR2pJXDKeBJswNqa4kdk-vA/s320/24935820.jpg" width="211" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2VsQyG0" target="_blank">Un amore di carta</a></b><br />
Titolo originale: Le liseur du 6h27 (trad: Il lettore delle 6.27)<br />
Autore: <i>Jean-Paul Didierlaurent</i><br />
Edizione: Rizzoli<br />
Prezzo: 7,99€ (versione ebook)<br />
Trama: <i>Guylain Vignolles è un invisibile, uno di quegli esseri solitari che nessuno nota. Lavora in una fabbrica di riciclaggio, al servizio di un'impietosa trituratrice di libri invenduti soprannominata "la Cosa". Nient'altro gli dà gioia, se non leggere a voce alta ogni mattina, sul solito treno delle 6:27, qualche pagina scelta a caso tra le poche che il giorno prima è riuscito a salvare dai denti d'acciaio dell'infernale macchinario. Questo fin quando, un mattino, sul treno trova una chiavetta USB. Rosso granata, che contiene il diario di una giovane donna: settantadue file scritti al computer da una certa Julie, signorina addetta ai bagni di un centro commerciale, pagine su pagine che irrompono come un diluvio nella sua vita sempre uguale. E dalle quali Guylain non saprà trovare riparo. Jean-Paul Didierlaurent ha scritto una storia d'amore al quadrato tra un uomo e una donna che si scoprono legati dalla passione per la lettura e ha dipinto un universo positivo nonostante tutto, perché sopra la coltre grigia di un'esistenza scandita da una routine desolante qualcosa c'è che solleva il cuore e apre lo sguardo: le parole, e le storie che le parole raccontano.</i><br />
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Voto: 3/5 (6/10)<br />
Per un'amante della lettura come me, la sinossi di questo libro è stata una calamita. Purtroppo non mi ha entusiasmato quanto speravo.<br />
Sì, la storia è carina, non molto originale, ma comunque piacevole. Però non va oltre. Non mi ha coinvolta, non mi ha emozionata, non mi ha colpita in nessun modo.<br />
Guylain odia il suo lavoro e il suo odio si legge e basta. Forse qualcuno può arrivare anche a sentirlo, ma non io che, invece, ho trovato questa parte introduttiva troppo lunga e noiosa. Troppo ripetitiva. Avrei preferito che la chiavetta la trovasse prima e che ci fosse un po' più di attenzione al dopo.<br />
La parte sull'ospizio era evitabile (e si potevano usare quelle pagine a favore del resto della storia).<br />
L'unico sassolino che viene lanciato, i topi morti e il dubbio che la Zerstor 500 (la 'Cosa') parta da sola, rimane un sassolino senza che la questione venga risolta o approfondita. Un vicolo cieco fastidioso. Se non dai tutte le risposte, non mettere le domande. E se la cosa importante è comunque la storia d'amore, allora sarebbe meglio concentrarsi su quella e basta.<br />
Altra 'menomazione' del libro: il protagonista.<br />
Guylain è noioso, monotono, vittimista ai limiti dell'antipatia. Fatico a capire come possa attirare le simpatie di Julie, che, almeno dai suoi scritti, appare molto più spigliata, divertente, simpatica.<br />
Perfino i suoi due amici sono meglio del protagonista stesso: Giovanni per la sua singolare ricerca che comunque lo tiene vivo e gli fornisce uno scopo, e Yvon che parla solo in alessandrini e lascia tutti a bocca aperta e anche un po' sconvolti (cosa che almeno fa ridere).<br />
Nonostante la pesantezza di Guylain il libro scorre veloce, tranquillo e su binari sicuri. Pochissimi i colpi di scena e neanche tanto sorprendenti. Punta più sull'aspetto poetico e romantico dell'amore a distanza (e saggiamente tace su cosa accade dopo che si sono conosciuti). Qualche dialogo interessante, ma niente di più.<br />
Un libro semplice e carino da leggere in un momento di stanchezza o di relax.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-2674453560437610592019-05-06T03:01:00.001-07:002019-05-06T03:01:33.780-07:00Recensione: Non ditelo allo scrittore di Alice BassoSono rimasta un po' indietro con questa serie, nonostante le buone parole della mia consocia grafica (trovate la sua recensione <a href="https://labibliotecadidrusie.blogspot.com/2017/06/recensione-non-ditelo-allo-scrittore-di.html" target="_blank">qui</a>)<br />
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Altro che quarto libro, è uscito pure il quinto!</div>
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Quindi devo sbrigarmi ^_^</div>
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Anche se... bè, dovrò vincere alcune piccole resistenze per leggere il quarto.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz7mVsC-KwYfJacgtwcYYKH2ei2oRF_9vMC7sv2uSpT-nu7lqPnDj6nD5rxPhAk5K_AauhX_LDu6tEsTuyT5EpkeR07iNYBhpFfsAn85wFA0RxjUP46-UHt7wRjz8QyYMJiL8h1DjF3w/s1600/34622921.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="314" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz7mVsC-KwYfJacgtwcYYKH2ei2oRF_9vMC7sv2uSpT-nu7lqPnDj6nD5rxPhAk5K_AauhX_LDu6tEsTuyT5EpkeR07iNYBhpFfsAn85wFA0RxjUP46-UHt7wRjz8QyYMJiL8h1DjF3w/s320/34622921.jpg" width="211" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2VikREf" target="_blank">Non ditelo allo scrittore (Vani Sarca 03)</a></b></div>
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Autore: <i>Alice Basso</i></div>
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Edizione: Garzanti</div>
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Prezzo: 9,00€ (Tascabile), 8,99€ (Ebook)</div>
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Trama: <i>A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani. Dopo il successo dell’Imprevedibile piano della scrittrice senza nome e di Scrivere è un mestiere pericoloso, Alice Basso torna con la perfezione e l’originalità di uno stile che le ha portato l’ammirazione della stampa più autorevole. Un nuovo romanzo, stesse caratteristiche imperdibili: libri, indagini, amore e una protagonista che diventerà come un’amica un po’ strana che non riuscirete più ad abbandonare. </i></div>
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Voto: 4/5 (8/10)</div>
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Lo scrittore a cui fa riferimento il titolo è un collega di Vani Sarca, un ghostwriter che, a detta di tutti, le somiglia in molti aspetti, soprattutto per quanto riguarda il carattere.</div>
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Ho conosciuto Vani due libri fa e l'ho vista incontrare il suo alter ego giovanile, Morgana, e il suo alter ego senile, Irma, due delle pochissime persone con cui riesce ad intrattenere rapporti un minimo umani.</div>
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Nel corso dei libri la protagonista cambia un po', si apre, ma è in questo terzo episodio che si apprezza una vera evoluzione psicologica del personaggio. Vani, finalmente, sembra prendere coscienza di come appare agli occhi degli altri e questo la porta a mettere in discussione alcuni aspetti del proprio carattere.</div>
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E' l'elemento che più ho apprezzato del libro.</div>
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Poi certo, ci sono le indagini, anche stavolta piuttosto singolari e che si risolvono per un particolare così 'particolare' che viene da chiedersi se sia possibile.</div>
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Probabilmente sì, visto che la realtà supera la fantasia.</div>
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Il finale è perfetto per il libro e per la serie. Lo dico perché, alla luce delle due nuove uscite, ammetto di temere un po' questi sequel.</div>
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I personaggi sono meravigliosi come sempre. Non solo Vani, anche gli altri maturano e si evolvono.</div>
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Il commissario Berganza si apre alla protagonista, forse anche spaventandola.</div>
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Morgana impara che certe cose sono così da adolescenti che un adulto può capirlo subito e svelare eventuale 'malefatte'.</div>
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Irma e Riccardo invece non cambiano molto, ma è prevedibile. Irma ha l'età dalla sua, mentre Riccardo è troppo arrogante e orgoglioso.</div>
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Lo stile dell'autrice segue la sua protagonista. Pur rimanendo caratteristico e spigoloso, si ammorbidisce con l'ammorbidirsi di Vani. Probabilmente è un effetto dovuto all'uso della prima persona. E' Vani che parla, quindi sono i suoi pensieri ad ammorbidirsi.</div>
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Molto accurata ed appropriata la terminologia, pur mantenendo un registro accessibile a tutti.</div>
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Divertenti i dialoghi.</div>
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Nonostante il mio giudizio positivo (e il mio entusiasmo per il libro), ribadisco la mia idea iniziale: è il finale giusto per la serie.</div>
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Per il quarto libro spero nelle doti dell'autrice affinché non cada nella banalità e negli stereotipi.</div>
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-17044395291260601372019-04-22T07:57:00.000-07:002019-04-22T07:57:05.511-07:00Recensione: Balla con l'angelo di Åke EdwardsonPasquetta piovosa mi consente di parlarvi di un libro bruttino (così magari voi siete belli belli al mare sotto un bel sole e ve la perdete. Vi conviene, così non vi viene manco la curiosità di leggerlo di persona).<br />
I cognati per casa mi impediscono di fare la foto per cui per ora c'è la copertina ufficiale.<br />
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Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2ZoKoKm" target="_blank">Balla con l'angelo</a></b><br />
Titolo originale: Dans med en ängel<br />
Autore: <i>Åke Edwardson</i><br />
Edizione: Baldini Castoldi Dalai Editore<br />
Prezzo: 17,00€ (Anche se io l'ho trovato a sconto a 2,99€)<br />
Trama: <i>Un giovane turista svedese viene torturato a morte in un albergo di Londra. A distanza di pochi giorni, a Göteborg viene rinvenuto il cadavere di un altro ragazzo, ucciso nello stesso modo. I due delitti sono collegati? Ne è convinto Erik Winter, ispettore dallo stile raffinato, amante delle belle donne, degli abiti firmati e della musica jazz, chiamato a occuparsi del caso assieme al collega inglese Steve Macdonald, un tipo assai diverso da lui. La pista battuta sembra condurre al mondo della pornografia e degli snuff movie, ma saranno i vestiti insanguinati trovati casualmente da un ladro mentre rapina un appartamento a dare una svolta alle indagini...</i><br />
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Voto: 2/5 (4/10)<br />
Un libro brutto. Reso più brutto dalla rabbia che suscita vedere una trama con delle potenzialità buttata via in modo superficiale e piatto.<br />
Sostanzialmente è questo che ha abbassato il voto: la superficialità.<br />
E' una delle rare occasioni in cui ho pensato: sto libro doveva essere più lungo.<br />
La trama c'è, è buona, forse anche abbastanza originale, ma è raccontata tipo notizia ansa. Nessuna empatia, entusiasmo, orrore. Nessun approfondimento particolare di teorie o tecniche investigative. Un intreccio leggerissimo che serve solo a citofonare il colpevole già a metà libro. Per il resto solo fabula che procede spedita a passo di marcia e guai a rallentare un minuto per un qualsiasi motivo.<br />
Stessa sorte ai personaggi.<br />
Nessun approfondimento delle vittime, se non che erano gay. Ha significato questo? No. O meglio. Non si sa perché anche sul colpevole on ci sono approfondimenti. Perché lo fa? Cosa lo ha spinto? Perché quel modo? Perché quei ragazzi? Perché quei posti? Niente. Solo una blanda deduzione di Winter a fine libro che dovrebbe bastare come spiegazione a tutto quell'orrore (dichiarato, non mostrato. Il lettore ha letto qualche descrizione cruda, ma ha provato ben poco).<br />
Il protagonista, Erik Winter, come se la cava? L'apoteosi della noia. Mai visto un personaggio così insignificante. E sì che io ho un debole per i detectives, ma questo... Non è che è brutto eh, solo che è impossibile conoscerlo. Sta lì. parla parla parla, rimugina rimugina rimugina, eppure per il lettore rimane uno sconosciuto.<br />
E MacDonald? Niente. Fa la sua comparsa, dice due battute, fine del lavoro.<br />
Non parliamo poi di tutti quei 'personaggi' che sono solo nomi buttati lì senza un minimo di approfondimento che si dimenticano la pagina successiva o, se ci si ricorda di averlo già sentito, quasi sicuramente lo si confonde con qualcun'altro.<br />
Non salvo neanche la scrittura. In un primo momento mi sono chiesta se fosse un problema di traduzione. Può darsi (non lo escludo del tutto), ma la mia ultima impressione è che sia un problema proprio dell'autore. Descrizioni minime, dialoghi lunghissimi fatti solo di battute senza indicazioni di chi parla e alla fine non si capisce chi dice cosa. Oltre al fatto che a volte sono proprio incomprensibili di per sé. Una serie di fatti ed eventi senza empatia, senza emozioni, senza colpi di scena. Di contro si legge velocemente. E' l'unica cosa che lo salva dall'essere noioso.<br />
E' il primo di una serie e forse accusa un po' il colpo (ma ho letto inizio-serie decisamente belli e coinvolgenti), ma se deciderò di concedere una possibilità ai seguiti di sicuro non sarà a breve.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-70993855349511510892019-04-15T06:29:00.002-07:002019-04-15T06:31:33.937-07:00Recensione: Cose preziose di Stephen KingIo e il Re non abbiamo mai avuto un gran rapporto. Anzi... non c'è proprio mai stato rapporto. Da adolescente la mia migliore amica era appassionata e mi raccontava tutte le trame. Lì decisi che non faceva per me. Da adulta, a casa dei suoceri, trovai Blaze e gli concessi una possibilità. Pessima scelta, un libro davvero brutto, anche secondo molti suoi fan. Grazie alle grandi pulizie di Pasqua di una zia è arrivato questo, così, anche solo per toglierlo dalla libreria dove occupa spazio, ho concesso la seconda possibilità.<br />
Non è andata male, ma neanche bene...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhopOnauxJ9sLwQVWaYwIPhTnbE4wkpjYVh3S4_lBER4Ni3I6Rfda0FCNZ3nw5oIhYdoHS0TtlZg8Ob2HNE6VruLYlAueYn12e51eZk315NJpi42UIx10g3wtedsaITepSJjRjB57rN6A/s1600/20190415_151401.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhopOnauxJ9sLwQVWaYwIPhTnbE4wkpjYVh3S4_lBER4Ni3I6Rfda0FCNZ3nw5oIhYdoHS0TtlZg8Ob2HNE6VruLYlAueYn12e51eZk315NJpi42UIx10g3wtedsaITepSJjRjB57rN6A/s320/20190415_151401.jpg" width="320" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2KF6Hs5" target="_blank">Cose preziose</a></b><br />
Titolo originale: Needful things<br />
Autore: <i>Stephen King</i><br />
Edizione: Sperling & Kupfer<br />
Prezzo: 12,90€<br />
Trama: <i>Quale evento turba questa volta la pace della tranquilla cittadina americana di Castle Rock? È l'arrivo di Leland Gaunt, un forestiero strano e sfuggente. Quest'individuo ambiguo apre un negozio, Cose Preziose, dove è possibile acquistare pezzi rari, curiosità, autentiche gioie per piccoli collezionisti. Gaunt sembra catturare i desideri più nascosti di ogni cliente, riuscendo a trovare per chiunque ciò che cercava o segretamente sognava da anni.</i><br />
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Voto: 3,5/5 (7/10)<br />
La prima cosa che ho pensato, una volta giunta all'ultima pagina, è che in questo libro c'è troppo di tutto: troppi personaggi, troppe storie, troppi fatti, troppi nomi, troppe pagine e troppi avverbi. Davvero. Non ero neanche a metà e già mi chiedevo se King li avesse comprati a sconto al supermercato. Un tanto al chilo. Con l'obbligo di usarli tutti, pena la loro scadenza. In alcuni passaggi l'ho trovato perfino irritante.<br />
Questo però gli consente di scrivere oltre 600 pagine (almeno nella mia edizione) con una traa che potrebbe essere riassunta in due righe.<br />
No. Non sono così cattiva da insinuare che è solo brodo allungato. Assolutamente. Diciamo che è stato molto bravo a far partire, dal fulcro centrale della storia, una serie di piccole sottotrame, di derivazioni, talvolta molto brevi, che hanno dato origine ad un romanzo più corposo. Al contempo, pur non trovandole eccessive, continuo a pensare che avrebbe ottenuto un buon risultato anche con qualcosa di meno.<br />
Discorso simile per i personaggi: troppi.<br />
Ho fatto molta fatica a ricordarli tutti e ho quasi ringraziato quando hanno iniziato a morire. Anche qui riconosco una certa bravura a King: in poche parole li tratteggia e li caratterizza. Al contempo però, l'approfondimento psicologico è minimo e l'evoluzione assente, almeno per la maggior parte di loro. Li considererei più degli stereotipi che King usa per mostrare caratteristiche 'bruttine' di comportamenti e animi umani. La Nettie o lo Hugh Priest di turno non vanno letti come se stessi, ma come rappresentanti di gruppi di esseri umani: chi si attacca a tutto per discutere, chi si nasconde in casa, chi ha certi vizi, chi ha certi comportamenti, e così via. Letto in questo senso, il libro diventa un viaggio interessante nell'animo umano.<br />
Si differenziano un po' quelli che, alla fine, credo siano i protagonisti: Alan, Polly e Norris. Almeno i protagonisti... buoni. Perché la cosa che ho apprezzato di più del romanzo, è che il vero protagonista è in realtà l'antagonista. E viceversa. Almeno intendendo protagonista e antagonista secondo la definizione classica: protagonisti i buoni, antagonisti i cattivi.<br />
Adottando il punto di vista di Leland Gaunt, invece, i ruoli sono perfettamente definiti.<br />
Lui mi è piaciuto? Non lo so. Cattivo è cattivo. Ossia è uno di quei cattivi veri come piacciono a me, però il finale mi lascia perplessa. La soluzione per chiudere la vicenda mi sembra disgiunta dal resto. E un po' troppo aperta alle interpretazioni. Avrei preferito qualcosa di più 'realistico', sempre tenendo presenti le 'regole' del mondo di King.<br />
Messa così mi ricorda tanto i manga giapponesi in cui il super eroe acquisisce un power up improvviso per grazia ricevuta senza che si capisca da dove viene, perché, per come, perché non prima, eccetera.<br />
Sulla scrittura credo di avere ben poco da dire. Troppi fronzoli per i miei gusti personali, ok, avrei preferito qualcosa di più snello, ma è soggettivo. Oggettivamente è una bella scrittura, curata, appropriata, pacata, in certi passaggi anche distensiva ed elegante. Le descrizioni sono 'visive' e d'impatto, ma non pesanti. I dialoghi curiosi e interessanti. Ampio l'uso del discorso indiretto riflessivo che mostra qualche pensiero dei personaggi.<br />
Non è stata una brutta lettura, ma non credo ripeterò l'esperienza. Nè con questo, nè, per il momento, con altre opere del Re. In futuro non escludo niente.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-8142910939638384152019-04-12T06:14:00.000-07:002019-04-12T06:14:25.373-07:00Recensione: Non cercarmi mai più di Emma ChaseEbbene sì, ho approfittato di una di quelle promozioni Newton: 80 libri a 9,90€ ^_^'''<br />
Avevo sentito parlare moltissimo di questo libro, per questo lo avevo comprato. Poi ho letto le recensioni negative prima della storia e l'ho relegato in un angolino.<br />
In questo momento di progetti e traslochi mi ci voleva qualcosa di leggero...<br />
Ho scoperto presto che era anche TROPPO leggero...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG9nYxgdvKIJ-9KACqiMPHfeNx_UGbecGZLIBsN32ocgNlpt3onQHaNEzOOAp-yyYFiUP7SpWeSIzFnNTgANlZhmXkXhSzjcWHxdmCH9HgNA4GbVg2bH11XHUdP2pRhVlTlsbIVMjBwQ/s1600/18964839.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="302" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG9nYxgdvKIJ-9KACqiMPHfeNx_UGbecGZLIBsN32ocgNlpt3onQHaNEzOOAp-yyYFiUP7SpWeSIzFnNTgANlZhmXkXhSzjcWHxdmCH9HgNA4GbVg2bH11XHUdP2pRhVlTlsbIVMjBwQ/s320/18964839.jpg" width="203" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2UP9Qt7" target="_blank">Non cercarmi mai più, ma resta ancora un po' con me (Tangled 01) </a></b><br />
Titolo originale: Tangled<br />
Autore: <i>Emma Chase</i><br />
Edizione: Newton Compton<br />
Prezzo: 9,90€<br />
Trama: <i>Drew Evans è bello e arrogante, fa affari multimilionari nella società di famiglia e seduce le donne più belle di New York con un semplice sorriso. Allora perché è stato per sette giorni con le imposte chiuse nel suo appartamento, triste e depresso? Lui risponderebbe per via dell’influenza. Ma noi sappiamo per certo che non è proprio la verità.</i><br />
<i>Katherine Brooks è brillante, bella e ambiziosa. Quando Kate viene assunta come nuova associata presso l’impresa di investimento bancario del padre di Drew, il focoso playboy entra in tilt. La competizione professionale che si stabilisce tra i due mette in crisi Drew, l’attrazione per lei è fonte di distrazione e soprattutto portarsela a letto sembra una missione impossibile.</i><br />
<i>Non cercarmi mai più è il racconto privato, scandaloso e spiritosissimo di un casanova impenitente. Ma, mentre racconta la sua storia, Drew capisce finalmente che l’unica cosa che non aveva mai voluto nella vita, è l’unica di cui adesso non può più fare a meno. </i><br />
<br />
Voto: 2,5/5 (5/10)<br />
Con tutta la buona volontà, ad un libro simile non riesco a dare di più. Anche parlarne approfonditamente mi risulta difficile, per cui prevedo che la mia opinione sarà più breve del solito.<br />
La trama non ha niente di originale se non il punto di vista, che stavolta è da parte del playboy. Forse ce ne sono altri, di maschietti impenitenti protagonisti, ma sono abbastanza rari perché Drew risalti nel mare delle femminucce.<br />
Per il resto la storia è di quelle più classiche, lette chissà quante volte: lei bella, brava, tosta, lui sciupafemmine che vuole solo portarsela a letto. Quando non ci riesce si intestardisce fino a scoprire che lei è quella specialissima.<br />
L'evolversi degli eventi è scontatissimo e il finale intuibile quando si compra il libro (ok, è uno di quei libri che si comprano proprio perché si sa come finiscono e vogliamo quel finale lì). I colpi di scena sono talmente stereotipati che non colpiscono per niente e in generale ho avuto l'impressione di leggere un copia-incolla.<br />
Ciò che alza parecchio l'apprezzamento del libro, è la simpatia del protagonista, Drew, che parla in prima persona e si rivolge direttamente alle lettrici. Si mette a nudo, ironizza su se stesso, ammette le proprie colpe ed errori, non nega la propria arroganza e presunzione. In una sola parola, è onesto, e questo lo ripaga conquistando il cuore di chi legge.<br />
Kate invece mi è rimasta indifferente. E' un po' più tosta e determinata di molte sue colleghe, ma questo non le è bastato a farle avere le mie simpatie. Forse perché il suo punto di vista è assente. In alcuni momenti mi è sembrata perfino troppo dura e irragionevole.<br />
Marginali tutti gli altri personaggi.<br />
Grazie alla narrazione in prima persona e alla simpatia di Drew, la scrittura della Chase risulta molto divertente. Il libro si lascia leggere, non annoia e regala qualche ora tranquilla. Registro non molto elevato, ma stiamo parlando principalmente di pensieri e nessuno nella sua testa, parla come un libro di letteratura. Anzi, la Chase ha mantenuto il suo playboy abbastanza 'educato'.<br />
come dicevo all'inizio, niente di eccezionale, un racconto che fa ridere e niente più, ma in caso di stanchezza regala qualche ora di distrazione.<br />
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<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=drusie-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=8854172332&linkId=3f053d9ea3e5d474b54120c2395f012f" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe>
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-88862503757701653762019-03-27T01:21:00.000-07:002019-03-27T01:21:15.300-07:00Recensione: La madre sconosciuta di Kimberley FreemanAltro libro che non mi ha entusiasmato, ma a cui ho finito per dare 7. E niente, dei libri che non mi piacciono finisco per parlare più di quelli che mi piacciono ^_^<br />
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Nota per chi sa: al Plum cake di Lallina si sopravvive. ^__^</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKKIuTd-FJnE7EpBNjGHGs_SQ4LoAfYzdCY4qHCWdlpLvjn1bvOAedqSNxgijlnvzDO1QxtT-HCvInB8bxTVQfRAqV0YYxqAm8oLh1nD9NsJH36PF-KU-XLduoY-YSSU8E6h8VofCOSA/s1600/42435290.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="298" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKKIuTd-FJnE7EpBNjGHGs_SQ4LoAfYzdCY4qHCWdlpLvjn1bvOAedqSNxgijlnvzDO1QxtT-HCvInB8bxTVQfRAqV0YYxqAm8oLh1nD9NsJH36PF-KU-XLduoY-YSSU8E6h8VofCOSA/s320/42435290.jpg" width="200" /></a></div>
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Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2CF5w5b" target="_blank">La madre sconosciuta </a></b></div>
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Autore: <i>Kimberley Freeman</i></div>
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Edizione: Tre60</div>
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Prezzo: 3,99€ (ebook)</div>
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Trama: <i>Inghilterra, 1874. A 19 anni finalmente Agnes può lasciare l’orfanotrofio in cui è cresciuta e mettersi alla ricerca di sua madre. Da poco, infatti, ha scoperto che la donna che l’ha abbandonata ha lasciato accanto a lei un bottone decorato con un unicorno. E lei ricorda benissimo di aver visto un cappotto cui mancava proprio un bottone identico: l’aveva donato all’orfanotrofio una nobildonna, Genevieve Breckby… </i></div>
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<i>Convinta che Genevieve sia sua madre, Agnes ne ripercorre le tracce fino a Londra e a Parigi, e poi, mossa da un’incrollabile determinazione, s’imbarca sulla Persephone, che la condurrà in una terra selvaggia e misteriosa: l’Australia.</i></div>
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<i>Londra, oggi. È in Australia che Tori ha deciso di vivere. Ora però deve tornare a casa, in Inghilterra, per lasciarsi alle spalle un doloroso divorzio, ma soprattutto per aiutare la madre, brillante studiosa dell’epoca vittoriana, che soffre di Alzheimer. Mentre mette ordine nelle sue carte, Tori trova una lettera che risale alla fine dell’800. Una nobildonna scrive alla figlia, spiegandole i motivi per cui l’ha abbandonata, e le incredibili vicissitudini che l’hanno portata a quel terribile gesto. Ma la lettera è incompleta e Tori, prima incuriosita e poi sempre più coinvolta, decide di mettersi alla ricerca dei fogli mancanti…</i></div>
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Voto: 3,5/5 (7/10)</div>
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Premetto che a me questo tipo di romanzi non piace. Se non me lo avessero proposto in una challenge, lo avrei accuratamente evitato, ma una sfida vale solo se ci permette di uscire dalla comfort zone, per cui ho accettato.</div>
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E, nonostante questa premessa, strappa un 3,5 e, credetemi, non è poco. Volevo dare 2, ma ho cercato di essere oggettiva.</div>
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Partiamo da cosa NON va, per me (e per i miei gusti):</div>
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- E' sempre la solita storia: un qualcosa del presente collegato in maniera più o meno forte al passato, in cui c'è un'eroina forte/debole ma coraggiosa/determinata/eccetera che parte da un posto in capo al mondo per arrivare, dopo mille peripezie (sempre le stesse), in un posto all'altro capo del mondo (in cui, tra l'altro, non sempre trova qualcosa). Dopo un simile riassunto, quanti ve ne vengono in mente? A me almeno tre: Il giardino dei segreti (Kate Morton, forse il più gradevole), Il giardino degli incontri segreti (fantasia nei titoli eh! Lucinda Riley, molto, troppo, simile al primo), L'isola delle farfalle (Corina Bomann, scopiazzatura dei primi due). Non sono contraria alle storie 'tutte uguali'. Se mi piace magari sono io stessa a cercarle. Questa non mi piace.</div>
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- La parte 'presente' è spesso (non in tutti i libri citati) solo una scusa per far partire la storia 'passata', o per chiarire alcuni punti rimasti oscuri. In questo caso serve solo da epilogo, rivelandosi inutile. Mi è dispiaciuto, perché, prima di tutto, avrei voluto saperne di più a prescindere dall'utilità: avrei voluto maggior cura, maggiori dettagli, più approfondimenti su cosa succede a Tori, sia con Andrew che con Geoff. In secondo luogo, la storia di una figlia alle prese con una madre malata di Alzheimer, una volta brillante accademica, meritava più rispetto. </div>
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Questa parte non era necessaria alla storia di Ages, è solo un 'in più', ma se decidi di inserirla, allora andrebbe trattata con cura.</div>
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La lettera di Moineau poteva trovarla Agnes da adulta, poteva essere inserita come seconda voce narrante; poteva aprire le varie parti della storia. L'epilogo poteva essere narrato, appunto, sotto la voce 'Epilogo'.</div>
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Usare così la parte di Tori è stato solo uno specchietto per le allodole, inutile e frustrante.</div>
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- Gli accadimenti: troppo simili in quasi tutti i libri, tanto che non mi chiedevo cosa sarebbe capitato ad Agnes, ma quando. La verità è così citofonata che a metà avrei già potuto interrompere la lettura sapendo il finale. Invece ho stoicamente proseguito trovando l'ultimo grosso problema (sempre dal mio punto di vista, non parlo a priori)...</div>
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- Nella seconda parte accadono troppe cose (sono in ordine sparso, quindi se volete sapere come sta la storia dovete comunque leggerlo) : Gracie, il vigilante ostinato, la fuga, il treno partito, Jack in carcere... (e sono meno della metà). Mi viene da pensare 'male, malanno e l'uscio addosso'. Un po' meno (inutili) peripezie e sarebbe andata bene ugualmente.</div>
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Eppure da 2 ho finito per dare 3,5.</div>
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Sì, perché se vado oltre il mio gusto personale, riconosco che è un bel libro. Agnes è un'eroina degna di nota. Indipendente, intraprendente, generosa e avventurosa. Un bel personaggio. Davvero. Incarna bene il desiderio degli orfani di sapere chi sono a qualunque costo.</div>
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Anche Julius mi è piaciuto. Soffre un po' il ruolo maschile dell'epoca, ma alla fine lascia Agnes libera di fare le sue scelte.</div>
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Gracie è un po' uno stereotipo, ma compare poco.</div>
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La fobia di Marianna, pur essendo solo accennata, è ben rappresentata.</div>
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E per finire, quello che reputo il personaggio meglio riuscito: Genevieve. Compare in due pagine contate eppure è presente in tutto il libro. La sua personalità forte ed egoista riesce a soverchiare tutti gli altri personaggi eccetto Agnes. Riconosco all'autrice una certa abilità in questo e ha la mia ammirazione.</div>
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E Jack? Qualunque accenno sarebbe spoiler, per cui se volete saperne di più leggete il libro.</div>
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Niente da dire sullo stile, moderno, senza tanti orpelli, a tratti piuttosto veloce. Dialoghi appropriati, sia quelli vittoriani che quelli attuali. Un po' abusate le 'coincidenze'.</div>
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Per finire, è vero che a me ricorda altri romanzi, ma è anche sufficientemente diverso da regalare qualche ora piacevole. Se vi piacciono questo tipo di storie.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-37166013901402731982019-03-18T02:07:00.003-07:002019-03-18T02:07:49.400-07:00Recensione: Bad love di Jay CrownoverQuando mi capitano certi libri mi ritrovo sempre a chiedermi se l'ho letto nel momento sbagliato o se il momento sarebbe stato sbagliato sempre e comunque...<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgn78K87OrkG61cuLYs6Kq2K-aJO7c42DOfYFH38UC2NltVLLPCa3Cf7wPtd_l3oOlcjLx1f_eFLSXs_jtM_Gz_awnP3j0u-4uVrX7BSKmAg6U8K6GDCXSbVo3QMk651etm-xj_ywT8w/s1600/33849752.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="314" data-original-width="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgn78K87OrkG61cuLYs6Kq2K-aJO7c42DOfYFH38UC2NltVLLPCa3Cf7wPtd_l3oOlcjLx1f_eFLSXs_jtM_Gz_awnP3j0u-4uVrX7BSKmAg6U8K6GDCXSbVo3QMk651etm-xj_ywT8w/s1600/33849752.jpg" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2FdtFAh" target="_blank">Bad love</a></b><br />
Titolo originale: Better when he's bad<br />
Autore: <i>Jay Crownover</i><br />
Edizione: Newton Compton<br />
Prezzo: 9,90€<br />
Trama: <i>Sexy, dark, pericoloso, Bax non cammina solo sul binario sbagliato… lui è il binario sbagliato. Criminale, delinquente e attaccabrighe, ha preso un sacco di pessime decisioni, e una di queste lo ha portato in prigione per cinque anni. Ora Bax è fuori e in cerca di risposte, e non gli importa cosa dovrà fare o chi dovrà ferire per trovarle. Ma non ha fatto i conti con Dovie, una ragazza innocente e pura… Dovie Pryce sa bene cosa comporti vivere una vita difficile. Ha sempre cercato di essere buona, di aiutare gli altri, e non si è mai lasciata trascinare giù dalla tristezza. Eppure le cose per lei non hanno fatto che peggiorare. A quanto pare, l’unica persona che può aiutarla è l’ex-detenuto più spaventoso, sexy e complicato che sia mai uscito da The Point. Bax le fa paura, risveglia in lei sentimenti che non avrebbe mai pensato di provare. Ma a Dovie non serve molto per capirlo: certe volte le persone migliori per noi sono proprio quelle che dovremmo evitare…</i><br />
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Voto: 2,5/5 (5/10)<br />
Mi verrebbe da iniziare la recensione con tre puntini di sospensione tanta è la perplessità davanti a questo romanzo.<br />
Parliamo della trama, che ci sarebbe anche, se non fosse sviluppata in modo tanto blando e superficiale. Baxter è il super cattivo della situazione (sì, quello che in fondo in fondo in fondo non è poi così cattivo e in quella vita ci si è ritrovato) e la sua dose di problemi tra cui altri che in teoria sono più cattivi di lui ma... fanno la figura degli idioti. Mi viene da chiedere: dove sarebbe la superiorità di Baxter? Per citare una pubblicità: ti piace vincere facile. Non è tutto, i 'terribili problemi' e le 'insuperabili difficoltà' mancano proprio. Sono accennate, ma quando si arriva al punto, il pensiero è: tutto qui? Manca la vera 'prova' che il protagonista deve superare.<br />
Ok, la trama va ignorata perché quello che conta è la storia d'amore (idea opinabile, concordo, ma così è). Ora... la storia c'è, per carità, e non è neanche un irritante insta-love (ma poco ci manca). Però originalità zero. Forse se l'avessi cercata, se avessi letto questo libro perché volevo proprio una storia d'amore, magari sarei stata meno critica. Di contro qualcosa che ti emoziona, emoziona sempre, cercata o meno. Qui invece l'unica emozione provata è stata la classica irritazione da 'perdita di pazienza' che mi prende sempre quando leggo certe banalità. Sembra solo un gigantesco copia-incolla fatto di niente.<br />
I personaggi si salvano?<br />
No.<br />
Baxter è così simpatico che a pagina 3 (tre!!!) dice di essere già stanco della vita e il mio empatico pensiero è stato: sparati. Poi un filo il nostro 'rapporto' è migliorato, ma non è un maschietto memorabile.<br />
Dovie (scialba perfino agli occhi del protagonista maschile e ho detto tutto) subito dall'inizio mi è sembrata un'aliena, perché ha sti occhi cangianti tanto di moda. A metà libro la conferma: lui la nota al buio perché ha la pelle talmente chiara che è quasi luminosa... Nata a Chernobyl, tesoro?<br />
Tutti gli altri macchie insignificanti. Race più di tutti. Per 300 pagine mi sono letta di sta specie di Albert Einstein del crimine e alla resa dei conti... Niente, un moccioso che fa i dispetti al papà cattivo. Avrei voluto vederlo all'opera. Avrei voluto capire cos'avesse di così speciale. Parole tante, fatti pochi.<br />
Un po' meglio Titus, quanto meno rimane defilato e coerente.<br />
Per il resto la scrittura è scorrevole e poco impegnativa. Qualche volgarità gratuita, ma ormai ci sono abituata. Descrizioni utili e senza fronzoli, dialoghi scontati.<br />
Il libro si legge in fretta, ma non lascia niente.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-2904065233270747272019-03-15T07:38:00.000-07:002019-03-15T07:38:05.962-07:00Recensione: La perfezione del male di Alex KavaFiniti gli studi folli da concorsi pubblici (semi inutili, ma vabbè, ci ho provato) eccomi tornata a più piacevoli letture. Più o meno...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWugTaIPEXV3QPuCoLKUh0Fi_hOMeBsoJ5ERW1svyEJrBtSEwa47p59IWix0sUmKQe_DhOoDpIRLyUa-K6ThBfEpb3rkoFGie-RU3cbtMOIXGkp1_9ICLhF4muT9z1Fl9A0ozO3Q5mUA/s1600/20181106_145046.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWugTaIPEXV3QPuCoLKUh0Fi_hOMeBsoJ5ERW1svyEJrBtSEwa47p59IWix0sUmKQe_DhOoDpIRLyUa-K6ThBfEpb3rkoFGie-RU3cbtMOIXGkp1_9ICLhF4muT9z1Fl9A0ozO3Q5mUA/s320/20181106_145046.jpg" width="180" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2CldAI8" target="_blank">La perfezione del male</a></b><br />
Titolo originale: A perfect Evil <br />
Autore: <i>Alex Kava</i><br />
Edizione: Harlequin Mondadori<br />
Prezzo: 14,00€<br />
Trama: Ronald Jeffrews è giudicato colpevole di tre atroci delitti e giustiziato, portando con sé una verità terrificante. Ma tre mesi dopo l'esecuzione viene ritrovato un cadavere barbaramente violato secondo le stesse modalità che Jeffreys riservava alle sue vittime. C'è qualcuno che tenta di emularlo? Lo sceriffo Nick Morelli non è in grado di fronteggiare da solo il panico che sta dilagando nella piccola comunità di Platte City, nel Nebraska. Solo la risoluta agente Maggie O'Dell, profiler dell'Fbi, può aiutarlo.<br />
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Voto: 3,5/5 (7/10)<br />
Credo di aver perso il conto dei 'thriller perfetti, torbidi e agghiaccianti che ho letto e il ricordo di questo finirà in quel monte divenuto indefinito.<br />
Non è un libro brutto, sia chiaro, ma neanche così memorabile da meritarsi certi aggettivi. Diciamo che fa il suo dovere di storia di intrattenimento e basta.<br />
E' un libro medio: la trama è mediamente carina, i personaggi mediamente apprezzabili, l'ambientazione mediamente caratteristica.<br />
Partiamo dal contenuto. L'insieme non sa di copiato, ma preso elemento per elemento non mostra niente di originale. Un mostro rapisce, tortura e uccide ragazzini (quell'età in cui non sono più bambini, ma neanche ragazzi) di madri single. Non ricordo se ho già trovato qualcosa di simile, ma di sicuro non mi ha fatto gridare alla novità.<br />
C'è la componente religiosa, la componente psicologica, la stampa che fa disastri, la battaglia psicologica detective-assassino...<br />
Insomma, tutti ingredienti noti, talvolta indispensabili, ma niente che stupisca.<br />
A onore dell'autrice va detto che sono ben amalgamati.<br />
In detrazione che il finale è più che aperto, in quanto non solo non chiude questa storia (o lo fa solo parzialmente), ma ne riapre anche un'altra, che credo iniziata in un romanzo precedente.<br />
Mi sarebbe piaciuto che almeno qualcosa si concludesse, così mi rimane l'impressione di un libro tagliato a metà.<br />
Altro punto di merito (e forse la cosa più originale che c'è) è l'aver fatto debole il protagonista maschile, ma senza renderlo idiota. Nick vive ed agisce con la presenza costante dell'ombra del padre. E' perennemente in lotta per dimostrare di essere alla sua altezza, degno di lui e simili. Questo gli fa commettere diversi errori, ma rimane simpatico al lettore.<br />
Di contro Maggie è troppo forte perché possa piacermi. Troppo fredda e chiusa perchè possa partecipare alle sue emozioni.<br />
Christina invece è proprio antipatica. Troppo menefreghista nei confronti del resto del mondo.<br />
Tutti gli altri personaggi sono stereotipi classici creati per far andare la storia in un certo modo.<br />
Il cattivo? Uhm. Si parla di lui, del suo passato, si vedono i suoi pensieri, eppure rimane in qualche modo sfuggente. Non sono riuscita a capire se è del tipo che mi piace o no.<br />
Lo stile della Kava è abbastanza asciutto, forse anche un po' freddo. E' scorrevole, ma l'ho trovato poco coinvolgente nei confronti del lettore: sia che si trattasse dei pensieri di un personaggio, sia nelle descrizioni di scene ed ambientazioni, mi sono sempre sentita più una spettatrice che una partecipante e la mia lettura ne ha risentito.<br />
Questo, in sostanza, il mio pensiero. Come dicevo all'inizio un libro carino, senza lode e senza infamia, che si fa leggere in fretta ma anche dimenticare in fretta.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-12987720643501466782019-02-27T01:17:00.000-08:002019-02-27T01:17:17.484-08:00Recensione: Se i pesci guardassero le stelle di Luca AmmiratiLettura obbligata per una challenge. Se non fosse stato per questo, e perché non riesco ad abbandonare i libri a metà, lo avrei interrotto.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV9nsJ439S8w2av8Q9S-21Lqs2fK8OvX15CZaiocZNXIwEGMWJ87MDFZ7K_jRyfcYs6pQ3T7d8JfknqpQNZkGPCOdpPFadI4cb4sh3Inv-jiirYuyQ738oiyPhMsFC1E8mfxTTVtaK4w/s1600/43690777.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="303" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV9nsJ439S8w2av8Q9S-21Lqs2fK8OvX15CZaiocZNXIwEGMWJ87MDFZ7K_jRyfcYs6pQ3T7d8JfknqpQNZkGPCOdpPFadI4cb4sh3Inv-jiirYuyQ738oiyPhMsFC1E8mfxTTVtaK4w/s320/43690777.jpg" width="204" /></a></div>
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Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2Ehmu9Q" target="_blank">Se i pesci guardassero le stelle</a></b></div>
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Autore: <i>Luca Ammirati</i></div>
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Edizione: DeAPlaneta</div>
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Prezzo: 16,00€</div>
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Trama: <i>Samuele ha trent'anni, una gran voglia di essere felice e la fastidiosa sensazione di girare a vuoto, proprio come fa Galileo, l'amico "molto speciale" con il quale si confida ogni giorno. Sognatore nato, sfortunato in amore, vorrebbe diventare un creativo pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. Così di giorno è un reporter precario e malpagato, mentre la sera soddisfa il proprio animo poetico facendo la guida al piccolo osservatorio astronomico di Perinaldo, sopra Sanremo: un luogo magico per guardare le stelle ed esprimere i desideri. Proprio lì, la notte di San Lorenzo incontra una misteriosa ragazza, che dice di chiamarsi Emma e di fare l'illustratrice di libri per bambini. Samuele ne rimane folgorato e la invita a cena, ma è notte fonda e commette il più imperdonabile degli errori: si addormenta. Quando si risveglia, Emma è scomparsa nel nulla. Ma come la trovi una persona di cui conosci soltanto il nome? Non sarà l'ennesimo sogno soltanto sfiorato? In un tempo in cui persino l'amore sembra un lusso che non possiamo permetterci, questo romanzo di Luca Ammirati ci ricorda che per realizzare i nostri desideri è necessaria un'ostinazione che somiglia molto alla follia. E che a volte bisogna desiderare l'impossibile, se vogliamo che l'impossibile accada.</i></div>
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Voto: 3/5 (6/10)</div>
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Lettura a scatola chiusa piuttosto deludente.</div>
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Arriva alla sufficienza perché non ho trovato motivi ragionevoli per dare di meno e ad altri potrebbe piacere, ma per me è stato veramente noioso, piatto e banale.</div>
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L'ossessione di Samuele per Emma rasenta l'irritante e, pur non amando personaggi come Jacopo, ad un certo punto ero dalla sua parte e pensavo: se parla ancora di sta Emma chiudo il libro. Purtroppo mi riesce difficile abbandonare i libri a metà.</div>
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Speravo in un finale con un po' di guizzo, invece si è rivelato citofonato, scontato e sentito in migliaia di libri. Ma questo potevo anche tollerarlo, in moltissimi casi anzi mi è piaciuto, qui invece si è rivelato l'ennesimo passaggio pesante che non finiva più.</div>
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Samuele è una lagna, un Calimero formato umano senza l'attenuante di essere carino. I suoi discorsi e riflessioni sono talmente ripetitivi che più che riflessioni filosofiche e stimolanti le chiamerei pippe mentali.</div>
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Decisamente migliori i suoi amici, sia Jacopo, che almeno alleggerisce la storia, sia Ilenia che ha una bellissima positività (e mi sono pure segnata la ricetta dei dolcetti).</div>
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Emma... è così esasperante tutto questo parlare di lei che non vorrei sentirne più manco il nome, ma due paroline ce le spendo: degna di Samuele. E non dico altro per non fare spoiler.</div>
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la scrittura sarebbe carina e scorrevole, ma viene rovinata dall'inserimento di informazioni storico- architettoniche su tipo ogni sasso presente a Sanremo e Perinaldo (e pure un palazzo di Roma) di cui avrei fatto volentieri a meno. Per quelle astronomiche invece l'eccezione è d'obbligo in quanto rendono più concreto il ruolo di guida dell'Osservatorio.</div>
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Mi spiace davvero tanto non aver apprezzato questo libro, perché per alcuni aspetti la mia vita attuale ha punti di contatto con quella di Samuele; eppure non ho provato la minima empatia con lui, né mi ha suscitato una qualche simpatia di solidarietà. Ho preferito di gran lunga Ilenia.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-2720135595305227872019-02-19T05:32:00.000-08:002019-02-19T05:32:11.811-08:00Recensione: Ellie all'improvviso di Lisa JewellContinua l'influenza e ancora mi chiedo come riesca a salvarmi io...<br />
Anche oggi poche chiacchiere che il tempo è contato.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtlQQN8ATSJ5drzjrcpC_W92BUXXX5Z2J5ZHR2QxoOgriyBTQmqosQqEH3drCiPd35SiaoIbvHHX-4VvIn2-WZ1M6Ew3P-jfv8fx5nNVwpoHfUjAtnUl8YlVDHfk8ioPmBtyZy6q_sZw/s1600/43014944.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="306" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtlQQN8ATSJ5drzjrcpC_W92BUXXX5Z2J5ZHR2QxoOgriyBTQmqosQqEH3drCiPd35SiaoIbvHHX-4VvIn2-WZ1M6Ew3P-jfv8fx5nNVwpoHfUjAtnUl8YlVDHfk8ioPmBtyZy6q_sZw/s320/43014944.jpg" width="206" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2SMZolI" target="_blank">Ellie all'improvviso</a></b><br />
Titolo originale: Then She Was Gone<br />
Autore: Lisa Jewell<br />
Edizione: Neri Pozza<br />
Prezzo: 18,00€<br />
Trama: Laurel Mack ricorda bene com'era la sua vita dieci anni prima, quando aveva tre figli anziché due: un accumulo di faccende da sbrigare, crucci e bollette scadute. Una vita che, con il senno di poi, le appare assolutamente perfetta. Perché una mattina, sua figlia Ellie, la figlia prediletta, quella con cui andava maggiormente d'accordo e di cui era più orgogliosa, era uscita di casa e non era più tornata. Da quel giorno di maggio del 2005 in cui Ellie è svanita nel nulla, non ci sono stati sostanziali sviluppi nelle indagini sulla sua scomparsa. Felpa nera con il cappuccio, jeans sbiaditi e scarpe da ginnastica bianche, Ellie era una qualsiasi adolescente con uno zainetto in spalla quando è stata avvistata l'ultima volta in Stroud Green Road, alle dieci e quarantatré del mattino: da quel momento le sue tracce si sono perse nel nulla, al punto che persino la polizia si è rassegnata e ha liquidato il caso come la fuga da casa di una ragazzina ribelle. Dieci anni dopo, Laurel sta provando a fare i conti con questa incomprensibile verità. Paul, il suo ex marito, ha una nuova compagna e i suoi due figli, Hanna e Jake, sono andati a vivere altrove. Tutti sembrano andare avanti, tutti sembrano essersi fatti una ragione della scomparsa di Ellie, tranne lei. Finché un giorno, in un bar, la sua attenzione viene catturata da un affascinante sconosciuto. Occhi grigi, capelli brizzolati e scarpe eleganti, l'uomo ordina una fetta di torta, prende posto nel tavolo accanto al suo e le rivolge un ammaliante sorriso. Inaspettatamente, Laurel sente qualcosa che si scioglie dentro di lei, un barlume di speranza. Che questo incontro rappresenti una seconda occasione di felicità? Floyd, questo il nome dello sconosciuto, non esita a invitarla a cena e, poco dopo, a presentare a Laurel le sue due figlie, avute da due diverse relazioni. Ma dinnanzi alla più piccola, Poppy, di nove anni, Laurel resta senza fiato: la bambina è infatti il ritratto di Ellie. La stessa fronte spaziosa, le palpebre pesanti, la fossetta sulla guancia sinistra quando sorride. All'improvviso, tutte le domande rimaste senza risposta che hanno tormentato Laurel per anni tornano a galla. Perché guardare quella strana bambina è come guardare sua figlia? Cosa è successo veramente a Ellie? È davvero scappata di casa, oppure c'è una ragione più sinistra per la sua scomparsa? Ma soprattutto, chi è Floyd davvero? Una storia dove niente è quello che sembra e tutte le certezze della vita possono infrangersi come uno specchio troppo fragile.<br />
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Voto: 4/5 (8/10)<br />
Letto a scatola chiusa, non mi aspettavo che fosse una specie di thriller. Non lo definirei un thriller vero e proprio, più una via di mezzo con un romanzo di narrativa.<br />
La storia è su due piani temporali, il prima, raccontato da Ellie, e il dopo, 10 anni circa, che in genere è in terza persona, ma ci sono anche capitoli in prima, come il racconto di Noelle.<br />
Cosa accade, o sta per accadere, lo si intuisce abbastanza mentre si legge, ma il finale non è troppo citofonato e mi ha sorpresa (soprattutto Floyd). Ebbene sì, mi aspettavo di peggio. Ci sono anche colpi di scena che fanno il loro dovere, abbastanza ben distribuiti lungo il libro.<br />
Ho apprezzato molto l'approfondimento psicologico dei personaggi, soprattutto di Laurel, Floyd e Noelle.<br />
Della prima ho apprezzato la lucidità nel valutare i suoi errori e le situazioni che vive ed ha vissuto. Molto bello il messaggio di scuse ad Hanna, mi ha quasi commossa.<br />
Di Floyd mi ha colpito il suo ammettere di essere, in realtà, una persona mediocre. E di accettare il fatto che può suscitare cattive impressioni. Alla fine mi è spiaciuto per la sua scelta.<br />
Noelle... ecco, su di lei devo fare un discorso un po' strano. E' una pessima persona, è egoista, infantile, capricciosa, lunatica. Tratta tutto come un gioco nuovo che abbandona poi in un angolo quando si stanca o quando le cose diventano troppo difficili. Questo avviene sia con le cose, che con le situazioni, che, soprattutto, con le persone. E' uno di quei personaggi odiosi e antipatici che, quando le capita qualcosa, pensi: be ti sta. Eppure è riuscitissima. L'autrice ha reso perfettamente l'idea del suo carattere e del suo comportamento. E' un personaggio negativo, ma è ben fatto. Per questo mi è piaciuta.<br />
Un po' inquietante Poppy all'inizio e non ho capito bene che scopo avesse la sua perfezione e maturità, perché poi sembra risolversi in un nulla di fatto.<br />
Sullo stile niente da dire. E' scorrevole, piacevole, abbastanza veloce. Sa creare attesa, timore, dubbi, ma mai in maniera incisiva. Si intuisce sempre un po' dove voglia andare arrivare e questo attutisce un po' le emozioni. Resta comunque un bel libro, che ho quasi divorato e che sono stata contenta di leggere.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-33964762756199456842019-02-18T05:22:00.000-08:002019-02-18T05:22:06.287-08:00Recensione: Borgo Propizio di Loredana LimoneAncora Ranocchio influenzato, ma Dio benedica i nonni e ce li conservi.<br />
Per fortuna oggi vi parlo di una storia carina e leggera.<br />
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Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2DP5XtK" target="_blank">Borgo Propizio</a></b><br />
Autore: <i>Loredana Limone</i><br />
Edizione: Tea<br />
Prezzo: 10,00€<br />
Trama: <i>Quasi tutte le fiabe cominciano con C'era una volta, ma questa è diversa. Questa comincia con C'è una volta... Perché è oggi che Belinda ha intenzione di ripartire e Borgo Propizio, un paese in collina, in un'Italia che può sembrare un po' fuori dal tempo, le pare il luogo ideale per realizzare il suo sogno: aprire una latteria. Il borgo è decaduto e si dice addirittura che vi aleggi un fantasma... ma che importa! A eseguire i lavori nel negozio, un tempo bottega di ciabattino, è Ruggero, un volenteroso operaio che potrebbe costruire grattacieli se glieli commissionassero (o fare il poeta se sapesse coniugare i verbi). Le sue giornate sono piene di affanni, tra attempati e tirannici genitori, smarrimenti di piastrelle e ritrovamenti di anelli... Ma c'è anche una grande felicità: l'amore, sbocciato all'improvviso, per Mariolina, che al borgo temeva di invecchiare zitella con la sorella Marietta, maga dell'uncinetto. Un amore che riaccende i pettegolezzi: dalla ciarliera Elvira alla strabica Gemma, non si parla d'altro, mentre in casa di Belinda la onnipresente zia Letizia ordisce piani, ascoltando le eterne canzoni del Gran Musicante. Intanto i lavori nella latteria continuano, generando sorprese nella vita di tutti...</i><br />
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Voto: 3,5/5 (7/10)<br />
Ed ecco un librino simpatico! Ok, andavo un po' sul sicuro, visto il genere, ma non mi aspettavo che fosse così buffo e non convenzionale.<br />
Credo che sia questa la chiave di riuscita di questo racconto.<br />
Sia i personaggi che la storia sono quel tanto sopra le righe da farli percepire come originali, senza renderli assurdi, incoerenti, troppo irreali.<br />
Come Mariolina (che ho confuso a lungo con Marietta, un po' di diversificazione nei nomi avrebbe giovato) che sembra bacchettona, ma non lo è. O come Ruggero, che sembra il classico sciupafemmine, e invece è onesto, di buon cuore e molto innamorato.<br />
La trama, semplice e divertente, fa più da sfondo che da leitmotiv del libro. Sembra quasi una scusa per poter sbirciare tra le reazioni dei personaggi, nel loro intimo, tra pensieri e parole che pongono il lettore in condizione di riflettere su tanti argomenti. Oppure di divertirsi e basta.<br />
Qualcuno l'ha definita 'una fiaba moderna'. Mah... forse ci manca un vero cattivo (un orco, una strega) poiché il presunto fantasma non sembra volersi palesare e il resto dei personaggi ricordano molto i Teletubbies. Rimane però un libro positivo e abbastanza 'realistico'. Di paese. E in paese (chi, come me, ci vive, lo sa) non ci sono 'cattivi', solo persone normali, con pregi e difetti. Proprio come questi personaggi: Belinda ragazza squisita ma con la fissa del latte, Marietta castigatissima e un filo arrogante, Ornella che punta sull'apparenza e poi ha un marito tremendo... E zia Letizia, Gran Trafficante (parafrasando lei stessa) che, come tutte le zie che si rispettino, tesse e architetta nell'ombra affinchè le persone amate trovino la felicità.<br />
La scrittura è leggera, ironica, corretta, ma familiare e paesana. Rende la lettura scorrevole e veloce. Le battute, che ogni tanto l'autrice riserva ai suoi personaggi, fanno sorridere. I dialoghi sono divertenti, forse un po' scontati, ma appropriati.<br />
Sono stata felice che la storia d'amore non riguardasse la protagonista 'ufficiale' e che ci siano anche diverse forme d'amore.<br />
So che ci sono due seguiti. Li terrò presenti per qualche momento nero.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-27323415375801889832019-02-15T05:23:00.003-08:002019-02-15T05:23:35.805-08:00Recensione: Pane di Maurizio De GiovanniIl tempo di mettere su l'ultima recensione e il Ranocchio si è ammalato di nuovo. Questo vuol dire altra marea di libri letti, zero tempo per recensirli, vagonata di recensioni a guarigione avvenuta.<br />
Non sono riuscita neanche a fare la foto a questo libro... La sostituirò quando avrò un attimo di respiro.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRpQwaTFUeD6UJgC0EGd5dGjeokNUXfVZntb2EJGy2jq4aOUTi0EUSUeg2TqoAVcqyngn8IZ_v4wQo7cErj8fhftoJIwrx0jVnZQk8z6LUKKuW5RT6nOIOh0d72SAy1QaoIHWShPTJNw/s1600/33133180.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="303" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRpQwaTFUeD6UJgC0EGd5dGjeokNUXfVZntb2EJGy2jq4aOUTi0EUSUeg2TqoAVcqyngn8IZ_v4wQo7cErj8fhftoJIwrx0jVnZQk8z6LUKKuW5RT6nOIOh0d72SAy1QaoIHWShPTJNw/s320/33133180.jpg" width="204" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2SFg9PP" target="_blank">Pane per i Bastardi di Pizzofalcone</a></b><br />
Autore: Maurizio De Giovanni<br />
Edizione: Einaudi<br />
Prezzo: 19,00€<br />
Trama: Quanta vita, quante vite. E quanto buon odore di pane, in città. Se non ci fosse anche il delitto. Quando un omicidio divide in due le forze di polizia, il gioco si fa davvero duro per i Bastardi, che per molti devono ancora dimostrare di esserlo davvero, dei bravi poliziotti. Da un lato ci sono loro, che seguono l'odore del pane. E del delitto. Ma dall'altra ci sono i tosti superdetective della Dda, che sentono odore di crimine organizzato. Mentre i sentimenti e le passioni di ogni personaggio si intrecciano con l'azione e determinano svolte sorprendenti, la città intera sembra trattenere il fiato. Per poi prendere voce. A volte c'è bisogno di un avversario agguerrito, per riuscire a capire chi sei davvero. Forse i Bastardi l'hanno trovato. E per dimostrare di essere i migliori sono disposti a tutto. Perfino a diventare davvero una squadra. Buona caccia, Bastardi.<br />
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Voto: 4-/5 (7,5/10)<br />
Per la prima volta mi trovo a togliere qualcosa ad un libro di questa serie, per due motivi, direi personali e forse pure banali.<br />
Il primo riguarda una delle tante sottotrame della serie (sono quelle che creano continuità tra i libri): secondo me era tempo di chiudere l'indagine privata di Giorgio.<br />
Prima di tutto il modo in cui sembrava essersi risolta e poi è stata riaperta mi è sembrato un po' traballante. Poi la stessa intenzione di non volerla concludere sa di forzatura, di minestra un po' allungata, di voler per forza tenere in piedi qualcosa che sembrava aver trovato la sua conclusione. Certo, nei prossimi libri, ci possono essere sorprese e conclusioni ancora migliori, ma sono diffidente.<br />
L'altro motivo riguarda il comportamento di Laura a fine libro, l'ho trovato incomprensibile e fuori luogo. Non si tratta di fastidio o delusione, ma proprio della domanda: che c'entra? Che bisogno c'era? Anche qui spero di trovare le risposte nelle prossime letture.<br />
Per il resto la storia è bella. Mi è piaciuto il 'caos' tra delitto di mafia e altro delitto (lo definisco così per non fare spoiler). Ammetto però di essermi divertita moltissimo con la storia secondaria, sia perché è buffa (sdrammatizza un po' la principale), sia perché è coinvolto Aragona, che io adoro.<br />
E che, secondo me, rispecchia il talento di De Giovanni: Aragona è quel tipo di persona che se ci si deve avere a che fare, la si odia. E anche come personaggio è così: sbruffone, arrogante senza motivo, saccente, inopportuno e, in generale, un pessimo personaggio. Eppure alla fine lo si adora, perché fa sorridere, perché qualche qualità ce l'ha, perché alleggerisce i toni della squadra e dei libri.<br />
Bellissime le scene con Romano. Ho amato la sua sottotrama fino alla fine e sono stata felicissima per il punto in cui è arrivata (non ho capito se si è conclusa oppure no).<br />
Su Alex invece, ancora non mi sbilancio. Mi piace la sua storia, mi piace come personaggio, ma la trovo troppo defilata.<br />
Per Lojacono e Ottavia, invece, niente di nuovo da dire. Ah sì, a me Letizia non piace (ma forse lo avevo già detto).<br />
Scrittura meravigliosa come sempre. Scorrevole, piacevole, appropriata, a tratti veloce, a tratti poetica. Ottimi i dialoghi, descrizioni in quantità giusta per capire, senza spezzare troppo l'azione.<br />
E ora mi attende Souvenir.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-84231282270012253662019-02-14T00:00:00.000-08:002019-02-14T00:00:02.879-08:00Recensione: Vita a spirale di Abasse NdioneOggi vi parlo di un libro un po' più caruccio. Espatriamo di nuovo, ma stavolta me ne sono 'volata' in Africa. Non amo il caldo, ma è andata decisamente meglio che con l'Islanda di <a href="https://labibliotecadidrusie.blogspot.com/2019/02/recensione-reykjavik-cafe-di-solveig.html" target="_blank">Reykjavìk café</a>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrPB9MXCVcCrdWG-gRjHK1lJ3YfxO6Ay83EWZxdOs19qZmKEEfo2MNu-PvkMFAJID5Ri2qMqXxcQ_42qnKaMa3HMc2VCCTGxncxi_g-jYnzgMbKC3qXqlZo0BYxMZdpVKv2AaU59gcIw/s1600/9637847.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="230" data-original-width="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrPB9MXCVcCrdWG-gRjHK1lJ3YfxO6Ay83EWZxdOs19qZmKEEfo2MNu-PvkMFAJID5Ri2qMqXxcQ_42qnKaMa3HMc2VCCTGxncxi_g-jYnzgMbKC3qXqlZo0BYxMZdpVKv2AaU59gcIw/s1600/9637847.jpg" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2TMFaEZ" target="_blank">Vita a spirale</a></b><br />
Titolo originale: La vie en spirale<br />
Autore: <i>Abasse Ndione</i><br />
Edizione: e/o<br />
Prezzo: 4,90€<br />
Trama: <i>"Vita a spirale" è un romanzo sorprendente, un on the road africano che ci apre ai misteri delle vite, dei sogni, dei divertimenti, del gergo dei giovani africani di oggi. La corruzione e l'assurdità del continente nero sono ampiamente descritte, ma il tono ironico e leggero contrasta con la cupezza con cui i media ci parlano dell'Africa. Ndione non nasconde la povertà, l'ingiustizia, la mancanza di orizzonti cui sono condannate queste giovani esistenze, ma porta alla ribalta con umorismo straordinario anche la gioia di vivere, di stare con gli amici, di sognare e la via maestra per raggiungere questi scopi: la canapa o marijuana o erba, che dir si voglia.</i><br />
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Voto: 3,5/5 (7/10)<br />
Mi verrebbe da dire: un inno alla marijuana. In realtà l'erba è più una scusa per illustrare, in maniera un po' diversa, un continente che ci viene descritto sempre in maniera cupa e disastrosa.<br />
C'è la fame, c'è la mancanza di lavoro, ci sono gli impegni e i doveri, ma con un po' di canapa Amuyaakar e i suoi amici sognano un mondo migliore e si rilassano un po', dimenticando per qualche tempo, la loro condizione.<br />
Finché non diventa illegale.<br />
E' la possibilità di un lavoro sicuro e remunerativo che fa decidere al protagonista di diventare spacciatore. L'alternativa è morire di fame, e con lui la nonna, la sorella e il figlioletto. Difficile biasimarlo.<br />
Ndione poi mantiene un tono così leggero e ironico che accende la curiosità di sapere come prosegue la storia e come andrà a finire.<br />
C'è molta Africa in questo libro: la commistione tra credenze popolari e religione, la corruzione, la povertà, ma anche la voglia di vivere, l'amore, la sicurezza economica; tutte cose che, viste da dentro, sembrano diverse, meno terribili, ridimensionate rispetto a ciò che si è abituati a pensare. Da europea che guarda da fuori pensavo: come si fa a vivere così? Leggendo il libro il pensiero è stato: ma guarda, si può vivere anche così e non prendersela neanche.<br />
Amuyaakar è un bel personaggio. Diventa spacciatore e fa anche di peggio, eppure rimane simpatico e si finisce per fare il tifo per lui. Non è tutto facile. Trova le sue difficoltà, affronta il dolore e alla fine si ritrova a giocare secondo regole che non ha scritto lui; eppure rimane, in qualche modo, se stesso, come se la vita che fa fosse strettamente necessaria a sopravvivere, senza corromperlo nell'intimo. Capisce quando fermarsi e come tornare sulla strada giusta.<br />
Gli altri personaggi sono filtrati dai suoi occhi (la narrazione è in prima persona) e rimangono più sullo sfondo.<br />
Il libro è scorrevole e non mi ha mai annoiata, le tempistiche sui fatti sono ben distribuite e la storia, nel complesso, è credibile.<br />
Di contro non si rivela un libro eccezionale o memorabile, per questo non strappa un voto più alto.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-659952194665833252019-02-13T00:00:00.000-08:002019-02-13T00:00:06.155-08:00Recensione: Reykjavík Café di Sólveig JónsdóttirEd eccoci al libro brutto del mese. O almeno spero che sia IL libro brutto del mese. L'unico. Ma visto che siamo solo a metà Febbraio, incrociate le dita per me.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTTo9pVPz7DepuIAOu9KUyGmG_ROdcGC_Ij7FVqDNlL9MJQknphHKHkajtofMZD4KlH65lNFX2ivCyVsgAcQ4E1b0G38GV9YlNXhEB6hhNTgIpeLIf4mu0zC2PJ2lSKUsSKU1q82tq0A/s1600/25034986.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="466" data-original-width="318" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTTo9pVPz7DepuIAOu9KUyGmG_ROdcGC_Ij7FVqDNlL9MJQknphHKHkajtofMZD4KlH65lNFX2ivCyVsgAcQ4E1b0G38GV9YlNXhEB6hhNTgIpeLIf4mu0zC2PJ2lSKUsSKU1q82tq0A/s320/25034986.jpg" width="218" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2RXEevV" target="_blank">Reykjavík Café</a></b><br />
Titolo originale: Korter (che credo si possa tradurre come Quattro)<br />
Autore: <i>Sólveig Jónsdóttir</i><br />
Edizione: Sonzogno<br />
Prezzo: 17,50€<br />
Trama: <i>Per una donna i trent'anni sono un'età meravigliosa, si comincia a fare sul serio e ad assaporare il bello della vita. Peccato che non sia quasi mai veramente così. Hervòr, Karen, Silja e Mía, ad esempio, sono tutte alle prese con situazioni sentimentali caotiche e insoddisfacenti. C'è quella che si accontenta di saltuarie notti di sesso con l'ex professore di università, chi vive dai nonni, trascorrendo i weekend in discoteca e svegliandosi ogni volta in un letto diverso. Oppure quella che, essendo medico, è spesso costretta a turni fuori casa e, guarda un po', la volta che rientra senza avvisare sorprende il neo marito con una biondina. E poi c'è la più scombinata di tutte: è stata lasciata dal fidanzato, un avvocato benestante, e ora vive in una mansarda in mezzo agli scatoloni del trasloco, faticando a trovare un lavoro e una direzione nella vita. Le quattro giovani donne non si conoscono né sembrano avere molti punti in comune. A unirle è la pausa obbligata al Reykjavik Café dove, nel buio gennaio islandese, vanno a cercare un po' di calore e dove le loro storie finiranno per intrecciarsi. Finché, fra un latte macchiato e un cocktail di troppo, rovesci del destino e risate condite da improbabili consigli, ognuna troverà il modo di raggiungere la propria felicità, o qualcosa di molto vicino.</i><br />
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Voto: 1,5/5 (3/10)<br />
Altro voto bassino quest'anno (mi chiedo se sono sfortunata o pignola), ma, davvero, nemmeno con le migliori intenzioni sto romanzo arriverebbe alla sufficienza.<br />
Partiamo dalla sinossi, che, ok è fatta per vendere ed esagera, ma in questo caso è inventata. Leggendola sembra di trovarsi davanti qualcosa di leggero, che comprende, sì, situazioni critiche, ma si muove verso soluzioni e miglioramenti attraverso amicizia, consigli, idee divertenti e così via.<br />
Non è leggero, è piatto. Di una noia mortale. Continuavo a leggere chiedendomi quando ci sarebbe stata una svolta, quando set quattro si sarebbero incontrate per legarsi, quando sarebbe, finalmente, accaduto qualcosa. Mai! O meglio, accade qualcosinainaina nelle ultime pagine quando il libro finisce di colpo e il lettore rimane lì a chiedersi: Embè?<br />
Come se ad un certo punto l'autrice stessa avesse pensato: ma che sto a di'? Finiamola va. E ha chiuso.<br />
Non solo le 4 protagoniste (dai nomi impronunciabili, ma vabbé, islandesi sono) non si conoscono, ma a stento si sfiorano e una manco lo frequenta sto caffè.<br />
Rimangono ognuna per conto suo, con la propria storia che non va da nessuna parte, che non cambia in niente e se lo fa, in minima parte, è solo per inerzia.<br />
Qualche spunto d riflessione lo offrirebbe anche, ma sono tutti oscurati dalla negatività del racconto.<br />
Poi, siamo onesti, possibile che il tempo faccia sempre schifo (e non perché è buio) e bevano tutti come spugne? Neanche in un libro di alcolisti dichiarati son tutti perennemente alticci/sbronzi di brutto.<br />
Irritanti anche tutti i riferimenti musicali che, anziché approfondire gli aspetti psicologici o sottolineare dei momenti, spezzano azioni inesistenti e noiose, contribuendo a far perdere il già flebile filo che c'è.<br />
Oltre a quanto detto, i punti di vista si alternano tra le quattro donne, in maniera non regolare, e si finisce per dover tenere l'indice all'inizio del capitolo per ricordarsi chi sta parlando. Perché, oltre a tutto il piattume delle trama, non c'è neanche un approfondimento psicologico decente.<br />
La scrittura si abbina al libro, è scorrevole, ma niente di più. Non ha ritmo, senso, direzione. Rimanda un'immagine dell'Islanda brutta, squallida e insignificante che non ho riscontrato in altri autori.<br />
Confermo: davvero una pessima lettura.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-54617757255015999992019-02-12T03:11:00.001-08:002019-02-12T03:11:19.263-08:00Recensione: Cartoline di morte di James Patterson e Liza MarklundPiccolotto malato, per cui ho letto tanto e recensito niente. Da oggi, per qualche giorno, piccola carrellata di opinioni ^_^.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLJqSgx1mhEhkXz0HHDMZ46ti8Lv9tnQGiXzl1F4vsqmasG6JfF0WoYy6PPK8Y0zwII2sl5UXsMatVviVp412Mx9sthn4_KDlwufYjQidusfOCNkzmv0AEIp-91bv4uNwrs2TsZyzTRg/s1600/20181106_150909.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLJqSgx1mhEhkXz0HHDMZ46ti8Lv9tnQGiXzl1F4vsqmasG6JfF0WoYy6PPK8Y0zwII2sl5UXsMatVviVp412Mx9sthn4_KDlwufYjQidusfOCNkzmv0AEIp-91bv4uNwrs2TsZyzTRg/s320/20181106_150909.jpg" width="180" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2SwZEVF" target="_blank">Cartoline di morte</a></b><br />
Titolo originale: The Postcard Killers<br />
Autore: <i>James Patterson & Liza Marklund</i><br />
Edizione: Longanesi<br />
Prezzo: 8,00€<br />
Trama: <i>Una scia di morte attraversa l’Europa. Sono giovani, belli, felici. Sono giovani coppie in viaggio di nozze, in giro per le più importanti capitali europee. Hanno tutta la vita davanti. Ma sono morti che camminano. Perché qualcuno li uccide e ricompone i cadaveri in pose enigmatiche, li fotografa con una Polaroid e poi invia la foto a un giornalista del quotidiano locale. Ma quel giornalista sa che cosa lo aspetta, perché pochi giorni prima ha ricevuto una cartolina dai killer, una cartolina di morte. Roma, Francoforte, Copenhagen, Parigi... e Stoccolma. Jacob Kanon, detective del NYPD, è l’unico sulle tracce dei killer, ma è sempre un passo indietro. Eppure non si arrende, non può cedere, perché ha un motivo del tutto personale per fermare la strage. Ora, finalmente, è a pochi passi dalla soluzione. Stoccolma potrebbe essere l’ultima tappa della catena di omicidi. Tutto dipende da una giornalista svedese, la giovane e agguerrita Dessie. Lei ha ricevuto l’ultima cartolina di morte e solo lei può aiutare Kanon, prima che i killer mettano in atto una contromossa imprevista. O forse l’hanno già fatto?</i><br />
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Voto: 3,5/5 (7/10)<br />
Secondo appuntamento con Patterson e devo dire che stavolta è andata meglio. Non so se è stata la collaborazione tra due autori, ma il racconto mi è sembrato più pieno, più rifinito, più equilibrato, rispetto a <a href="https://labibliotecadidrusie.blogspot.com/2018/10/recensione-il-club-di-mezzanotte-di.html" target="_blank">Il club di Mezzanotte</a>. Anche più coerente.<br />
La storia è carina, i cattivi vengono presentati subito e sono ben definiti. Sono anche abbastanza caratterizzati, ma non mi sarebbe dispiaciuto uno sguardo più approfondito sulle loro motivazioni o sul passato, ma non è stata una mancanza tanto rilevante da non far apprezzare il libro.<br />
Jacob, invece, non mi è piaciuto granché. Troppo vittimista da un lato e troppo arrogante dall'altro. Del tipo: nessuno mi capisce e solo io posso risolvere il caso.<br />
Per fortuna c'è la figura di Dessie a mitigare i toni da Supereroe Superfigo che altrimenti avrebbe il protagonista. Lei è molto più umile e riflessiva, anche se in alcuni passaggi ha avuto pensieri e comportamenti che mi hanno lasciata perplessa.<br />
Ben dosati i colpi di scena. Mi ha sorpreso molto la mossa degli antagonisti, quando vengono scoperti, ma la 'spiegazione' si svela poco a poco e al lettore è permesso di arrivarci assieme all'investigatore.<br />
Finale un po' esagerato. Preferivo qualcosa di più soft ma più esplicativo.<br />
Patterson è un autore estremamente prolifico e dalla produzione vastissima, ma, come dicevo, sono solo al secondo incontro con lui. Rispetto al primo (scritto da solo), in questo secondo libro la doppia mano fornisce completezza e rotondità alla storia, sia per quanto riguarda i personaggi, che per la trama. Lo stile diverso si sente, tanto che è facilmente intuibile 'chi ha scritto cosa'. Però l'insieme rimane piacevole, la suddivisione è così ben fatta che non si creano incongruenze e ogni scena ha lo stile e il ritmo più appropriati. Forse c'è qualche forzatura nel finale, ma non disturbano. Non me almeno.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-39281903690308067832019-01-26T06:20:00.001-08:002019-01-26T06:20:24.485-08:00Recensione: Allegiant (Divergent 03) di Veronica RothE concludo un'altra trilogia di cui non sentivo il bisogno, ma l'avevo stupidamente comprata tutta (pure l'extra che ancora sta lì) e allora tanto vale dargli una possibilità.<br />
Forse non è il libro più brutto di Gennaio (quel posto è di Addio per sempre e non glielo toglie nessuno), ma di sicuro sul podio ci sale. Ed è secondo anche per quanto riguarda personaggi incomprensibili e scrittura scarna.<br />
Un premio al contrario...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwwN4CrPk56-MC5N3DBnKen2nwjBVjRLe_pDkbSQnt5921CQxEq3s7kVi54wssfY0WbGYn6OomZYQ21dvVvCcUdK9oXNSmdwLQ7QaQ3FbCW0JVxR24CRnZVm_XLtqKlbbKnrt4hqtqZg/s1600/20910326.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="457" data-original-width="318" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwwN4CrPk56-MC5N3DBnKen2nwjBVjRLe_pDkbSQnt5921CQxEq3s7kVi54wssfY0WbGYn6OomZYQ21dvVvCcUdK9oXNSmdwLQ7QaQ3FbCW0JVxR24CRnZVm_XLtqKlbbKnrt4hqtqZg/s320/20910326.jpg" width="222" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2DApuip" target="_blank">Allegiant (Serie Divergent 03)</a></b><br />
Titolo originale: Allegiant<br />
Autore: Veronica Roth<br />
Edizione: De Agostini<br />
Prezzo: 12,90€<br />
Trama: La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che “il sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.<br />
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You can translate this review on: http://labibliotecadidrusie.blogspot.it/<br />
Voto: 2,5/5 (5/10)<br />
Già Insurgent non mi aveva entusiasmato (e a distanza di tempo forse mi pento pure un po' del voto che gli ho dato, recensione <a href="https://labibliotecadidrusie.blogspot.com/2017/02/recensione-insurgent-divergent-02-di.html" target="_blank">qui</a>), Allegiant, mi spiace, ma è proprio brutto. O meglio, non brutto, piuttosto una fotocopia inutile dei primi due.<br />
Cambia lo scenario, ma le scene no.<br />
le persone hanno sempre le solite caratteristiche, gli avvenimenti si assomigliano, non c'è un minimo di crescita psicologica o di evoluzione.<br />
Sì, forse è carina l'idea dell'esperimento (ma pur non guardando la tv sono a conoscenza di idee simili molto meglio sviluppate), ma la sua drammaticità non è resa abbastanza.<br />
La differenza tra Geneticamente Puri e Geneticamente Danneggiati fa tanto nazismo e seconda guerra mondiale e, nonostante non sia la prima volta che incontro qualcosa di simile, qui mi ha infastidita perché è comunque la fotocopia della differenza tra fazionisti e esclusi già presente nei primi libri.<br />
Si salva il finale, che non è originalissimo, ma almeno non è scontato e comune come in altre storie.<br />
Come dicevo non c'è nessuna evoluzione nei personaggi. Cambiano i nomi ma gli stereotipi sono gli stessi, mentre Tobias e Tris vanno avanti sempre allo stesso modo, ripetono gli stessi errori, litigano per le stesse cose, e, davvero, in questo libro ho faticato pure a vedere cosa ci trovassero l'una nell'altro.<br />
Tris si sforza un minimo e il finale lo dimostra.<br />
Tobias è una delusione. Non solo non matura per niente, ma da supereroe a fianco dell'eroina si trasforma prima in una palla al piede e poi in un danno vero e proprio. Mi è spiaciuto, molto, perché nel primo libro prometteva bene; invece, secondo me, l'autrice l'ha rovinato nel tentativo di renderlo più umano. Era meglio se esagerava in senso opposto.<br />
Scrittura sempre scorrevole e piacevole, ma comincio a trovarla un po' misera. Descrizioni sintetiche, emozioni buttate lì in due parole, azioni raccontate con il minimo di parole indispensabili. Non amo le minestre allungate o le prose troppo prolisse, ma qui si rasenta l'opposto.<br />
No. Divergent era meglio se restava un solo libro, magari un po' più lungo, ma completo, con tutta la storia in un colpo solo senza tante ripetizioni, che di tre libri uguali nessuno sentiva il bisogno. Non io almeno.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-53518861278924951512019-01-23T07:10:00.002-08:002019-01-23T07:11:11.256-08:00Recensione: L'acquaiola di Carla Maria RussoLibro letto per una challenge e... non è andata benissimo, ma con i titoli imposti può capitare.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZtWwMH3JtVXIo3XMQ9Kt8j5amH0zNNJDwlivW1tI_UpWSeaenGxA2NZ29d9ipiQR6D5HEy-LNS04ZdHgVszP60eUqcaZpjP9vaSP-RaDknfKfBOTCn7WEmGJWW4IxUmubv8juNot34A/s1600/42189604.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="310" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZtWwMH3JtVXIo3XMQ9Kt8j5amH0zNNJDwlivW1tI_UpWSeaenGxA2NZ29d9ipiQR6D5HEy-LNS04ZdHgVszP60eUqcaZpjP9vaSP-RaDknfKfBOTCn7WEmGJWW4IxUmubv8juNot34A/s320/42189604.jpg" width="208" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2HpA4wN" target="_blank">L'acquaiola</a></b><br />
Autore: <i>Carla Maria Russo</i><br />
Edizione: Piemme<br />
Prezzo: 17,90€<br />
Trama: <i>Maria ha quindici anni, vive in un paesino dell'Appennino centro meridionale d'Italia e mantiene se stessa e l'anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua. A don Francesco, infatti, è nato il quinto figlio, Luigi, il quale rivela fin dall'infanzia una natura ribelle, precoce e assetata di libertà. I destini di Maria e Luigi, così diversi fra loro, si intrecceranno in una serie di vicende dolorose ma, nello stesso tempo, intense e salvifiche per entrambi. Intorno a loro, una umanità umile, legata alla terra e alle antiche tradizioni, assuefatta a una vita di miseria, sacrifici e secolari soperchierie sopportate con fatalistica rassegnazione e per questo spesso dura e inflessibile, ma anche capace di pietà e umana solidarietà.</i><br />
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Voto: 3,5/5 (7/10)<br />
Lo ammetto, è un libro che non avrei letto se non mi fosse stato chiesto, e, almeno per metà, avrei avuto ragione.<br />
Non è un tipo di lettura che mi attira, ma nella prima parte, un po' per curiosità, un po' per ammirazione nei confronti di Maria, non ho avuto grandi problemi.<br />
La storia inizia più o meno a inizio '900 per arrivare fino agli anni del fascismo e il periodo storico è importante per inquadrare sia Maria sia le difficoltà che incontra.<br />
Per questo nella prima parte mi è piaciuta. Ne ho ammirato la forza, non solo fisica, e la costanza. Più che forte la definirei coriacea.<br />
Troppo, per questo nella seconda parte invece mi è 'caduta'.<br />
Mi sono sentita sollevata quando la bambina è sopravvissuta, ma il rapporto che ha con Nella, il modo in cui la tratta no. Forse non l'ho capita io, o forse, più probabilmente, pur avendo capito le sue motivazioni, l'ho trovata esagerata. Troppo dura, troppo caparbia, troppo testarda. Soprattutto vedendola con Luigi prima (anche se era limitata) e con Linu poi.<br />
Anche Luigi mi ha fatto lo stesso identico effetto: prima ammirazione, poi naso storto. Senza rendersene conto, cade nello stesso identico errore del padre, inoltre la sua superficialità nelle questioni di famiglia, portano il figlio in una situazione difficile.<br />
Ho ammirato molto di più zi Sabina e Saveria. Forse due stereotipi, ma più sagge, più materne, più umane.<br />
Ambientazione antipatica. Non perché l'autrice l'abbia resa male o peggiore di quella che fosse, anzi, secondo me, l'ha resa perfettamente, ed è proprio questo che mi è antipatico: è un tipo di scenario che non amo.<br />
Ma tutta la storia, in generale, è pervasa di quella negatività che, pur se vera e realmente accaduta, mi rendono le letture ostili, la fine del libro una liberazione e il costante ricorso al pensiero: per fortuna ci sono altri libri.<br />
Ma allora perché 3,5? Perché, davvero, oggettivamente il libro è bello. Come ho detto è ben ambientato, ben raccontato, molto realistico. Nonostante tutto l'ho letto davvero in fretta e il ricorso a capitoli brevi e ad un continuo cambio di punto di vista tiene alta l'attenzione e a bada la noia.<br />
E' che non è piaciuto a me. Tutto qui.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-23778125270472800362019-01-18T06:05:00.000-08:002019-01-18T06:05:08.043-08:00Recensione: Quando eravamo eroi di Silvio MuccinoFinalmente un libro bello ^_^<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhStbrzNs1VMlrbm4IaeiaItXzOljhO07jLXGQoJT6nhtmtaYlJBAbYev4YvbzcWvxCSneJmRTxrjk6g99Dqu9F75f2e0sTtYrP7yn4E7D2ZUiXKGDOQkwppGmbZrejqSOwZM8jQwXxRw/s1600/39081159.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="466" data-original-width="318" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhStbrzNs1VMlrbm4IaeiaItXzOljhO07jLXGQoJT6nhtmtaYlJBAbYev4YvbzcWvxCSneJmRTxrjk6g99Dqu9F75f2e0sTtYrP7yn4E7D2ZUiXKGDOQkwppGmbZrejqSOwZM8jQwXxRw/s320/39081159.jpg" width="218" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2W0Gx4m" target="_blank">Quando eravamo eroi</a></b><br />
Autore: <i>Silvio Muccino</i><br />
Edizione: La nave di Teseo<br />
Prezzo: 17,00€<br />
Trama: <i>Alex ha trentaquattro anni e sta per tornare in Italia. Dalla sua casa ad Amsterdam guarda una vecchia foto che lo ritrae adolescente insieme ai quattro amici che allora rappresentavano tutto il suo mondo. Gli stessi che ha abbandonato da un giorno all'altro senza una spiegazione, quindici anni prima. Lui, Melzi, Eva, Torquemada e Rodolfo erano indissolubili, fragili e bellissimi, esseri unici e uniti come alieni precipitati su un pianeta sconosciuto a cui non volevano, non sapevano conformarsi. Poi, qualcosa si è rotto. Ora Alex sta per affrontare il passo più importante della sua vita, ma, prima di chiudere i conti con quel passato e con la causa della sua fuga, ha bisogno di rivederli perché sente di dover confessare loro la verità. Una verità che nel corso di quegli anni lo ha portato ad un punto di non ritorno oltre il quale, di Alex, non resterà più nulla. Per Eva, Alex è stato il grande amore, per Rodolfo il rivale-amico che aveva rubato il cuore della ragazza di cui era innamorato, per Melzi un dio messo su un piedistallo, per Torquemada un enigma da risolvere. Nessuno è mai riuscito a superare il dolore di quell'abbandono che ha alterato il corso delle loro vite. È per questo che, nonostante tutto, decidono di accettare l'invito di Alex a trascorrere tre giorni nella sua casa in campagna - meta e rifugio di tanti momenti passati insieme. Ma quando vi arriveranno, la rivelazione che li attende sarà infinitamente più scioccante di quanto avessero mai potuto immaginare. Sarà solo l'inizio di un weekend fatto di verità e confessioni, pianti e risate. Al loro risveglio, il lunedì mattina, nulla sarà più lo stesso.</i><br />
<br />
Voto: 4/5 (8/10)<br />
Breve ma intenso.<br />
E' stato il primo pensiero che ho avuto non appena l'ho finito. Più che breve come lunghezza fisica, dovrei dire breve come lettura. Forse sono io che l'ho divorato, oppure è il libro che si lascia effettivamente leggere.<br />
E' uno di quei libri in cui la trama non è importante, anzi, è quasi assente, ma il contenuto è comunque bello.<br />
I personaggi sono approfonditi, ma sul momento attuale, mentre sappiamo pochissimo del loro passato. Solo gli episodi che li hanno portati a legarsi e al motivo per cui tutti adoano Alex e accorrono da lui. Su questa parte ammetto che avrei voluto saperne di più, ma mi ritengo comunque soddisfatta.<br />
Non ho amato tutti i personaggi allo stesso modo. La mia preferenza va a Torquemada e Melzi, quelli che ho percepito più vicini come pensiero o con cui sono entrata più in empatia. E forse sono anche i due a cui il finale riserva una conclusione migliore.<br />
Eva e Rodolfo invece non mi sono piaciuti. Hanno un modo di fare e di pensare troppo diverso e distante dal mio.<br />
E il misterioso Alex? Ecco, di lui non ho saputo cosa pensare. Ne ho ammirato il coraggio e i gesti del passato, ma non sono riuscita a capire tutto l'amore che provano per lui.<br />
La scrittura è bella, raffinata, introspettiva. Spinge a leggere sempre di più e a condividere pensieri e riflessioni con i personaggi. Si viene un po' portati a spasso dall'auture che 'manipola' abilmente i sentimenti e le emozioni che vuole provocare.<br />
Solo una cosa vorrei dire al signor Muccino: se vedo una donna con il rossetto sbavato, l'invidia è l'ultima cosa che provo e che glielo abbia sbavato un uomo è l'ultima cosa che penso.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-48434446483022566712019-01-17T06:23:00.000-08:002019-01-18T06:24:47.156-08:00Recensione: Prima di morire addio di Fred VargasIl più brutto letto finora. E il più brutto di quest'autrice di cui avevo letto altro in precedenza. Già quello era andato malino, dopo questo, con la francesina chiudo le comunicazioni per un po'. Per un bel po' temo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJI1pOKbP7QfQV5MCCOoifQ8k4hQLQ7CexCXYnHM9FoOoPW-6uMiHhqAeVpGd1nyxWcA9spVN1g9xefayERi9fMHBHLyynjYafWuKWJyWTQt7OphgV12uaHomvjmWLqVvvcFvEGsAwtw/s1600/9018517.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="386" data-original-width="250" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJI1pOKbP7QfQV5MCCOoifQ8k4hQLQ7CexCXYnHM9FoOoPW-6uMiHhqAeVpGd1nyxWcA9spVN1g9xefayERi9fMHBHLyynjYafWuKWJyWTQt7OphgV12uaHomvjmWLqVvvcFvEGsAwtw/s320/9018517.jpg" width="207" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2AQHSSq" target="_blank">Prima di morire addio</a></b><br />
Titolo originale: Ceux qui vont mourir te saluent<br />
Autore: <i>Fred Vargas</i><br />
Edizione: Einaudi<br />
Prezzo: 12,00€<br />
Trama: <i>Henri Valhubert, editore ed esperto d'arte, viene assassinato mentre è a Roma per indagare sulla provenienza di un misterioso disegno di Michelangelo apparso sul mercato francese. A essere sospettati il ribelle figlio Claude, studente e residente a Roma insieme agli inseparabili amici Tibére e Néron, e la misteriosa e affascinante Laure, giovane seconda moglie di Henri e matrigna di Claude. Ma anche se la pista di un movente legato al disegno di Michelangelo sembra essere la più credibile... Il silente magistrato Valence e il loquace commissario Ruggieri si ritrovano, loro malgrado, a lavorare fianco a fianco per risolvere il caso.</i><br />
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Voto: 2/5 (4/10)<br />
Prima di rileggerci, addio.<br />
Secondo questo tentativo con quest'autrice e sarà l'ultimo per parecchio tempo.<br />
Forse ho scelto io il romanzo sbagliato, ma questo è proprio brutto.<br />
Più che ad un libro, ho avuto l'impressione di trovarmi davanti la bozza di un libro.<br />
Dovrebbe essere ambientato a Roma, ma non c'è una descrizione, un dettaglio, un minimo che faccia immaginare al lettore dove si muovono i personaggi.<br />
Anche per loro stesso discorso: pochissimi dettagli fisici, zero approfondimento psicologico.<br />
Tra l'altro sono piuttosto surreali e i dialoghi ai limiti del sensato.<br />
Sono tutti, nessuno escluso, di un'antipatia unica: arroganti, supponenti, scontati. Speravo si salvasse almeno Tiberio, che tra tutti sembrava il più promettente, ma niente. Il finale annulla ogni speranza.<br />
E Laura? Tutti ai suoi piedi senza che se ne capisca il motivo.<br />
Tra l'altro a inizio libro Nerone manco la conosce, ma le è comunque devotissimo. Mah...<br />
Anche questo: i tre ragazzi hanno i nomi dei tre imperatori ma, per quanto poco possa ricordare, mi sembra che ci sia molto stereotipo e poco approfondimento storico.<br />
Finale, manco a dirlo, scontato e prevedibile. Il responsabile si intuisce a metà libro.<br />
Anche sulla scrittura cosa si può dire? Scarna, misera, piatta. Come ho detto, i dialoghi sono quasi insensati, le descrizioni assenti, la trama banale.<br />
Un libro brutto in tutto e per tutto del quale non riesco a salvare proprio niente.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-86548559578774865942019-01-14T06:15:00.000-08:002019-01-16T06:16:12.907-08:00Recensione: La colpa di Jonathan KellermanLibruccio un po' così. 400 e passa pagine di niente. In questi casi mi dispiace per gli alberi.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigN-Ms6CCHuMdGjP63W8JB7hIjT5fEvJqcA31oXFahRkA7-OWSMLellnit7HI4ucNt1fY2ORZ_JH9f_ZjOOEb54L2vboLpXi1l4xcwvabVBUk90kry7AxTFjxRQzD64UDwrFbB8iUryQ/s1600/19189844.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="444" data-original-width="318" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigN-Ms6CCHuMdGjP63W8JB7hIjT5fEvJqcA31oXFahRkA7-OWSMLellnit7HI4ucNt1fY2ORZ_JH9f_ZjOOEb54L2vboLpXi1l4xcwvabVBUk90kry7AxTFjxRQzD64UDwrFbB8iUryQ/s320/19189844.jpg" width="229" /></a></div>
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Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2CrBroK" target="_blank">La colpa</a></b> (Alex Delaware 28)</div>
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Titolo originale: Guilt</div>
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Autore: <i>Jonathan Kellerman</i></div>
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Edizione: Timecrime</div>
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Prezzo: 12,90€</div>
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Trama: <i>Una serie di eventi terrificanti si verificano in rapida successione in un quartiere di lusso di Los Angeles. La ristrutturazione di un cortile porta alla luce il corpo di un bambino, sepolto sessant’anni prima. Subito dopo, un’altra macabra scoperta di ossa vicino al corpo di una donna uccisa spinge il detective Milo Sturgis a richiedere l’aiuto dello psicologo Alex Delaware. Ma sembra che neanche la sua vasta esperienza sia sufficiente a disseppellire la disturbante verità legata ai ritrovamenti. L’indagine dovrà scavare nel passato, nella storia d’amore tra un’infermiera e un medico in un ospedale dalla cattiva fama. Ma non solo. Arriverà</i></div>
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<i>a irrompere nel mondo privilegiato e protetto delle celebrità hollywoodiane, che </i><i>sotto la sua superficie scintillante e frivola nasconde riti violenti e sinistri.</i></div>
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<i>Alex e Milo stanno per confrontarsi con una </i><i>delle menti più depravate e pericolose con cui</i></div>
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<i>abbiano mai avuto a che fare, in una storia di </i><i>morte e follia, sognatori e predatori, innocenza</i></div>
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<i>assoluta e colpa profonda. </i></div>
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Voto: 2,5/5 (5/10)</div>
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Ecco uno di quei libri che definisco 'libro fregatura'. Uno che sembra, sembra, sembra, ma, alla resa dei conti, a fine libro, non mantiene le promesse che ha fatto all'inizio (ma neanche quelle nel corso della storia).</div>
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Tutto inizia con una vicenda che, nel resto del romanzo, viene tirata fuori sporadicamente, giusto per dare una blanda giustificazione alla sua presenza. E' disgiunta dalla trama principale, e posso tranquillamente accettarlo in un libro, anzi, meglio. Ciò che rimprovero è che non sia stata curata come l'altra. Sembra messa lì solo per allungare il brodo.</div>
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Il resto del romanzo non è esente da difetti. O forse ha un solo grande difetto: essere fumo e basta.</div>
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E' come se tutto il libro fosse un'enorme preparazione a qualcosa di incredibile, sensazionale, fantastico e poi... e poi niente. Il finale suona più o meno così: il colpevole è lui, arrestatelo. Tre righe e finisce la storia. Come vedere un tuffatore che fa dieci salti preparatori sul trampolino, va sempre più in alto e poi fa il tuffo a candela.</div>
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E il mio cattivo? Quello crudele e spietato? A stento lo si vede. Meno di una comparsa. Lo conosciamo per interposta persona. Niente di diretto sui suoi pensieri, sui motivi, sui sentimenti. E' così 'sconosciuto' che neanche si riesce ad averne antipatia, ribrezzo o condanna, come sarebbe giusto. Solo algida indifferenza.</div>
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Non che gli altri personaggi facciano battere il cuore. Sono tutti abbastanza anonimi, compreso il protagonista, Alex Delaware. Anonimo, piatto, senza caratteristiche degne di nota. Sì, qualche intuizione un po' più interessante, ma prevedo che cadrà nel dimenticatoio molto presto.</div>
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C'è anche Milo, una sorta di coprotagonista, ma le sue comparse sono scarse quasi quanto quelle del cattivo.</div>
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Entrambi sono giusto la brutta copia di altri detective più talentuosi e con più appeal.</div>
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La scrittura si salva perché è scorrevole e piacevole. Anzi, riesce ad ingolosire molto il lettore che è sempre più curioso e va avanti velocemente. Solo che poi non trova niente. Manca l'intrigo, l'antagonista, qualche colpo di genio, di fortuna o una qualche deduzione brillante. Sembra quasi che l'autore si sia trovato con un'idea fantastica per una parte della storia, ma poi non abbia saputo come concluderla e si abbia attaccato un finale un po' così. Peccato.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-11879297603073708912019-01-08T06:30:00.001-08:002019-01-08T06:30:16.014-08:00Recensione: La bionda dagli occhi neri di Benjamin BlackStavolta è andata meglio. Tanto da farmi incuriosire per quanto riguarda altri libri dell'autore e altri romanzi con il detective Marlowe (Attenzione: non sempre coincidono. Leggere per capire ;))<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdvbuN8W6wwLl3wmw1RM-ZV7NCvqq0xkr5RyvREnia5j5ci7Qnfgorn18oe8Q3NpA3q95hqAgWOq_3T5ejmuRjs52CRscRLU4YbWCZsfMuJ-huPtntyMn91nTpgp3f9NyJ_nbiQiKy5w/s1600/21403790.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="249" data-original-width="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdvbuN8W6wwLl3wmw1RM-ZV7NCvqq0xkr5RyvREnia5j5ci7Qnfgorn18oe8Q3NpA3q95hqAgWOq_3T5ejmuRjs52CRscRLU4YbWCZsfMuJ-huPtntyMn91nTpgp3f9NyJ_nbiQiKy5w/s1600/21403790.jpg" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2H1kLKA" target="_blank">La bionda dagli occhi neri</a></b><br />
Titolo originale: The Black-Eyed Blonde: A Philip Marlowe Novel<br />
Autore: <i>Benjamin Black (alias John Banville)</i><br />
Edizione: Guanda<br />
Prezzo: 9,99€ (ebook)<br />
Trama: <i>A Los Angeles è un sonnolento pomeriggio d’estate, non si muove una foglia e il traffico, in strada, scorre al rallentatore, come gli affari di Philip Marlowe: sì, proprio quel Philip Marlowe, il più ruvido e solitario degli investigatori privati. Ma a volte basta un istante perché gli eventi prendano una piega imprevista, basta l’ingresso in ufficio di una bellezza mozzafiato, una bionda sensuale ed elegante, per scombussolare i piani e i pensieri. Clare Cavendish, erede della Langrishe Fragrances, impero dei profumi, è alla ricerca del suo amante scomparso, tale Nico Peterson, agente di spettacolo che vivacchia grazie a divi da quattro soldi e starlet di belle speranze. Certo, una strana coppia. Lei è ben consapevole che il suo uomo non fosse un granché, poco più di un manigoldo in abiti eleganti, eppure era suo, ed è decisa a riaverlo. Strani anche i posti che frequentavano, come l’esclusivo Cahuilla Club, con il muro di cinta ricoperto di buganvillea, l’imponente cancello dorato e un impeccabile maggiordomo dal marcato accento inglese che serve il tè. Immergendosi in questo mondo traboccante di ricchezza, Marlowe si trova alle prese con personaggi stravaganti e individui loschi, come i due messicani che compaiono all’improvviso, disposti a tutto pur di ritrovare Nico: chi li manda e perché? A disorientare Marlowe, oltre all’ambigua seduttività della bionda dagli occhi neri, si insinua il tarlo del dubbio e dei sentimenti, quanto mai aggrovigliati, che lo legano a più d’uno dei personaggi della storia. Una regia magistrale, sostenuta da una scrittura raffinata, capace di continui scarti e cambi di registro, per far rivivere il mondo di Raymond Chandler e uno dei detective più amati del noir di tutti i tempi.</i><br />
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Voto: 4/5 (8/10)<br />
Romanzo (che sembra) un po' datato, eppure su di me ha avuto un certo appeal. Mi ha riportata a periodi in cui non esistevano internet e cellulari e certe situazioni venivano risolte in maniera totalmente diversa.<br />
La trama invece potrebbe essere attualissima.<br />
Una donna affascinante e facoltosa ingaggia un detective privato per ritrovare l'amante morto, ma che lei sostiene di aver visto vivo.<br />
Da qui si dipana un complicato intreccio che ogni volta ha preso strade inaspettate.<br />
L'ho trovato molto 'americano' come libro: esagerato in alcune cose, ingenuo in altre.<br />
Ci sono diverse situazioni classiche, eppure non mi ha annoiata leggerle. L'autore è stato bravo a renderle 'inevitabili' e naturali, come se non avesse potuto accadere nient'altro che quello: dal detective affascinato dalla cliente, a tutto il gioco d'inganni che scopre.<br />
Lo ammetto, un paio di volte mi sono 'persa' tanto è complessa la storia, ma mi sono comunque divertita.<br />
Philip Marlowe ha tutte le caratteristiche del classico detective americano: squattrinato, piacente, fuori dagli schemi (talvolta dalla legge), duro, ma anche abbastanza ingenuo da ritrovarsi in situazioni che con un po' più di attenzione poteva evitare. Nota: il personaggio non è originale di Banville, il primo creatore è Raymond Chandler.<br />
Claire è bionda, raffinata, ricca, capricciosa e molto fura, direbbero qui. Non è un tipo di donna che mi piace, né nella realtà, né nei libri, però ammetto che è caratterizzata bene. Altro stereotipo? Direi di sì, ma anche qui, tratteggiarla in modo diverso avrebbe finito per farla sembrare stonata.<br />
Gli altri personaggi compaiono in maniera discontinua e non abbastanza a lungo per meritare citazioni, però sono tutti ben tratteggiati, anche con poche parole. L'unico dubbio l'ho avuto sui due messicani, ma non sono così essenziali ai fini della storia.<br />
La prosa ha favorito molto la lettura. Le descrizioni, le pause, le accelerazioni o i rallentamenti, tutto contribuisce a tenere alta l'attenzione del lettore, preparandolo in alcuni momenti e sorprendendolo in altri. L'ho trovata anche molto diretta e fredda, non ci sono giri di parole e le scene sono raccontate in maniera schietta (sangue e violenza comprese).<br />
Sono curiosa di leggere altro di quast'autore, ma anche del Philip Marlowe originale. Spero di non trovare grosse differenze e che il personaggio di Chandler sia stato rispettato.<br />
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Il Mondo di Druhttp://www.blogger.com/profile/07202149135758612803noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-427719603738783181.post-69681654074035914612019-01-07T06:17:00.000-08:002019-01-08T06:17:53.108-08:00Recensione: La vita segreta e la strana morte della signorina Milne di Andrew NicollUhm, il mio nuovo anno è proseguito con una lettura bruttina...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijrnvjZtpjfsl_sSb01pZufgTCHHNptoqT-sEDjIkTveimaqLSpf69EGQ-HkeVY8O9TmbFiEb1GANuq9tqvmPJN1HXiu_fjsFNV73Qc_wXfdXEclQp5lV85fmJ4t3FtLJp67oxWhzwGw/s1600/28869561.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="424" data-original-width="295" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijrnvjZtpjfsl_sSb01pZufgTCHHNptoqT-sEDjIkTveimaqLSpf69EGQ-HkeVY8O9TmbFiEb1GANuq9tqvmPJN1HXiu_fjsFNV73Qc_wXfdXEclQp5lV85fmJ4t3FtLJp67oxWhzwGw/s320/28869561.jpg" width="222" /></a></div>
Titolo: <b><a href="https://amzn.to/2H9Ynii" target="_blank">La vita segreta e la strana morte della signorina Milne</a></b><br />
Titolo originale: The Secret Life and Curious Death of Miss Jean Milne<br />
Autore: <i>Andrew Nicoll</i><br />
Edizione: Sonzogno<br />
Prezzo: 17,50€<br />
Trama: <i>Nulla è come sembra a Broughty Ferry, tranquillo paesino sulla costa scozzese. Jean Milne, ad esempio, è una matura zitella che vive sola in una lussuosa villa di ventitre stanze (quasi tutte chiuse) ed è, per i suoi concittadini, un modello di rispettabilità. Eppure, quando viene trovata brutalmente assassinata nella sua abitazione con i piedi legati e il cranio fracassato, l'immagine pubblica, che così a lungo ha resistito, comincia a incrinarsi. Chi può avere ucciso in maniera tanto feroce una signora così riservata? E perché, di colpo, conoscenti e testimoni diventano elusivi e reticenti? E chi è l'uomo che, su carta violetta, le ha scritto, alla vigilia dell'assassinio, una lettera a dir poco personale? La notizia del crimine si diffonde rapidamente per tutta la Gran Bretagna, suscitando nei lettori delle gazzette una curiosità così morbosa che la polizia si sente subito sotto pressione: bisogna trovare un colpevole e bisogna trovarlo in fretta, anche a costo di qualche procedura non proprio scrupolosa. A indagare, con i più moderni ritrovati della scienza investigativa (siamo nel 1912), viene chiamato da Glasgow l'ispettore Trench, un esperto per i casi più difficili, affiancato dall'attento sergente Frazer, agente della polizia locale. Man mano che i due scavano nella vita della signorina Milne, i segreti della sua esistenza vengono a galla. E alla fine sarà uno shock per tutti.</i><br />
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Voto: 2,5/5 (5/10)<br />
Stavolta voto bassino, lo so, ma in questo romanzo tante cose non mi hanno convinta o non mi sono piaciute.<br />
Prima di tutto l'incipit. E' il protagonista che rievoca un'indagine a cui ha partecipato qualche tempo prima. L'ho trovato inutile, in quanto disgiunto dal resto. Pone l'attenzione sull'ispettore Trench, ma gli accenni che si fanno alle sue indagini vengono scarsamente chiariti. Come personaggio non è approfondito e rimane marginale per tutto il libro nonostante la voce narrante lo introduca come se fosse il suo mentore.<br />
Il titolo è tutto riferito alla signorina Milne, la vittima, ma di fatto la sua vita non è che sia eviscerata granché. Metà del libro è dedicata al commissario Sempill (e non è chiaro se sia venerato o vilipeso) e all'accusato che cerca di scagionarsi.<br />
L'assassino lo si può intuire molto prima della fine (soprattutto se si sono letti alcuni libri di Agatha Christie), ma di fatto salta fuori all'improvviso nelle ultime 10 pagine a spiegare, con un racconto noioso e lunghissimo, il come e il perché.<br />
Anche per quanto riguarda i personaggi manca di chiarezza.<br />
Della voce narrante sappiamo poco o niente.<br />
Stessa cosa per l'ispettore Trench.<br />
Il commissario Sempill è descritto come un uomo che incute timore, ma per buona parte del libro viene canzonato.<br />
Il signor Walker (e tutti gli altri nomi con cui si fa chiamare), non è minimamente tratteggiato.<br />
Inutile tutta la parte dedicata a Nancy (di cui si finisce per sapere più che di Jean Milne).<br />
E la signorina del titolo? Niente. E' morta e sepolta quindi ci vengono riferiti un paio di pettegolezzi e nulla più.<br />
Lo stile è così english da essere una noia mortale. Come se non bastasse non passa pagina senza che venga sottolineata l'assoluta correttezza di questo o quel gesto, o qualche norma di comportamento, o l'educazione di Tizio, Caio o Sempronio.<br />
Ricapitolando ho avuto l'impressione di trovarmi davanti una brutta coperta patchwork, formata da tanti pezzi messi insieme senza logica, che alla fine non danno vita ad una forma coerente e comprensibile.<br />
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